Lost in Crawford

di LadyMaria
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Marta non presta attenzione alla lezione. Sospira e osserva quello che succede fuori dalla finestra,mentre con la mano destra tiene una penna che inizia a mordicchiare in modo nervoso.

-Marta Scott!- la rimprovera una voce che la fa riscuotere dai propri pensieri. È il professore che la sta richiamando all’attenzione

- Se non trovate la mia lezione interessante siete pregata di andarvene fuori! Qui non siamo al liceo….. rendertevene conto!L’università è una scelta,se la mia lezione non vi piace …-

le indica la porta- prego…….andate pure…….-

Marta si alza contrariata,ripone tutti i libri nel suo zaino ed esce dall’aula rivolgendo al professore uno sguardo truce.

-E ovviamente non disturbatevi a tornare…-precisa lui ricambiando lo sguardo pieno d’astio. Marta lo guarda ancora più in cagnesco ed esce sbattendo la porta dietro di sé.

Cammina nel corridoio e cerca di scansare tutti gli studenti che corrono avanti e indietro. –Odio l’università…..- sbuffa mentre ormai è giunta al portone di ingresso. Adesso si trova nella strada,e si dirige verso il suo dormitorio. Apre la porta della sua camera e trova Caroline,la sua compagna di stanza,intenta a disegnare davanti alla scrivania.

-Ciao Marta….- le dice senza distogliere lo sguardo dal foglio mezzo bianco e mezzo puntinato di nero.

-Ciao Caroline…- risponde lei buttando in modo sgarbato lo zaino sul letto.

- è successo qualcosa?- chiede l’amica mentre con la china ripassa i contorni del disegno.

-No….assolutamente niente…- si butta pesantemente sul letto e incrocia le mani dietro la testa sospirando più del necessario.

-Sì,certo….e io sono Picasso…- stavolta Caroline distoglie la sua attenzione dal proprio lavoro e si volta verso l’amica chiedendo – Ancora il professor Stolts?-

-Sì….ancora lui….mi odia….mi ha cacciato dall’aula solo perché guardavo fuori dalla finestra- ammette Marta candidamente.

-Guardavi fuori dalla finestra invece di seguire la lezione?Ci credo che ti abbia cacciato fuori!-esclama l’amica.

-Oh,ma insomma non stavo mica accendendo un petardo in mezzo all’aula!Stavo pensando ai fatti miei – sospira di nuovo e socchiude gli occhi.

-Cerca di riposarti…tanto,se ti conosco bene, alle sue lezioni non ci metterai più piede…-commenta Caroline tornando al suo lavoro.

-Esatto…mi conosci anche fin troppo bene..- si distende un po’.

-Hai finito di leggere il libro che ti ho prestato?-chiede Caroline tratteggiando le ultime rifiniture del disegno.

-Mansfield Park?Sì,l’ho finito,ma…..se devo dirti la verità non mi è piaciuto molto…Voglio dire il personaggio di Fanny Price..- storce la bocca e continua a dire –non ha un carattere suo….cielo tutte le donne dell’epoca vittoriana erano così ..così…- non riesce a trovare il termine adatto.

-Così?...-la incita l’amica.

-Così strane? Voglio dire era un’altra epoca,d’accordo,ma tutta quella passività!- esclama Marta risentita.

Caroline inizia a ridere ,al che Marta la fulmina con lo sguardo. –Scusami,ma non riesco a smettere ….- dice Caroline cercando di ricomporsi e tossicchiando aggiunge – ci fossi stata tu nell’epoca vittoriana…sai che confusione…-

-Oh,ci fossi stata io vedrai che le cose cambiavano!Eccome se cambiavano…- risponde Marta gonfiando il petto.

Caroline scuote la testa e sorride –Certo….me lo immagino…-

-Ad esempio …-inizia a dire Marta mettendosi a sedere sul letto –Prendi “Mansfield Park”….e quel Mr.Crawford…vedrai che se fossi stata io Fanny Price avrebbe passato un brutto quarto d’ora!-

Caroline solleva un sopracciglio – Odi il povero Mr.Crawford?-

-Certo!- esclama Marta risentita – è un personaggio sciocco,snob e crede di poter ottenere tutto schioccando le dita…- Marta fa schioccare le dita –Non funziona così….non sempre le donne devono sottostare al volere degli uomini,dannazione!-

-Marta tu prendi la questione troppo a cuore…d’altronde è solo un romanzo!- l’ammonisce Caroline.

Marta la guarda,sospira e si butta di nuovo sul letto provocando un rumore fastidioso,come di molle che saltano. –Sì,è solo un romanzo….- si gira su un fianco e abbraccia il cuscino sbadigliando – cosa vuoi che mi importi….- e piano,piano senza rendersene conto si addormenta. Caroline si alza e le mette una coperta addosso.

 





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