Qual è l'indirizzo dell'amore?

di gemellina
(/viewuser.php?uid=10499)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


indirizzo

Qual è l’indirizzo dell'’amore?

 

 

Era solo una porta, ma per Draco Malfoy rappresentava l’inizio della fine.

 

                                                        ***

 

Odori dolciastri annebbiavano sia la visuale nella Sala Comune delle Serpi, sia il cervello di alcune Serpi.

In particolare: Blaise Zabini, Theodore Nott, David Urquhart, Adrian Pucey e Draco Malfoy.

Sbracati sui divanetti in broccato verde e circondati da numerose bottiglie in precedenza stracolme di Firewisky e Vino Elfico, stavano entrando nella fase; Scommettiamo che…

“Scommetto 10 zellini che Theo non riesce ad accendersi la sigaretta…”, nella sua compostezza ed eleganza -nonostante tutto l’alcool e il fumo che circolava nelle sue nobili vene- Blaise Zabini non sembrava uno che aveva subito l’attacco di un Ippogrifo.

Invidiabile nel suo stile.

“Blaise, solo 10 zellini? Devo iniziare a credere che tua madre non riesce più a farsi sposare da qualche uomo facoltoso?”, anche Draco Malfoy, nonostante il viso stravolto, i capelli arruffati, la camicia irrimediabilmente stropicciata e la cravatta allentata, sembrava reincarnare la perfezione.

“Draco, scommetto 10 zellini perché è di Theo che stiamo parlando...”, la frase provocò l’offesa immediata da parte del giovane Nott, che stava tentando di accendersi la sigaretta, cercando di evitare di dare fuoco al suo pizzetto, ma con scarsi risultati.

Quel semplice gesto con la mente totalmente annebbiata stava diventando qualcosa di estremamente complesso.

“…se scommettessi su di te, allora metterei in gioco i Galeoni!”

Draco aspirò una boccata dalla sigaretta che stava consumandosi per i fatti suoi.

“Scommettiamo 5 Galeoni ciascuno che Draco entro domani abbandonerà Divinazione?”, propose David.

Blaise lo guardò soddisfatto e poco dopo sotto gli occhi di Draco Malfoy, i suoi quattro compagni di sventura stavano siglando la sua condanna.

 

                                                        ***

 

Una bravata tra compagni di Casa gli stava costando molto.

Erano solo trascorsi pochi minuti da ciò che era successo, ed infatti, quella scena sembrava non volerlo abbandonare.

 

Draco Malfoy era seduto a gambe incrociate su uno dei giganteschi cuscini colorati che nell’aula di Divinazione erano un’alternativa scomoda ai cari e vecchi banchi di legno.

Nonostante la circolazione sanguigna si fosse fermata, il suo cervello era ancora in grado di nausearsi alla vista di Blaise e Pansy, che si scambiavano messaggini d’amore, attraverso i fogli di pergamena che avrebbero dovuto servire per l’esercizio appena spiegato dalla Cooman.

“Dovete semplicemente scribacchiare qualcosa sul foglio e il vostro compagno dovrà analizzarne la grafia per leggere nel vostro profondo…”

Draco aveva appena letto nel profondo dei suoi amici e aveva scoperto con disgusto che il loro sogno erotico ricorrente era farlo su quei spaziosi e comodi cuscini.

Voler evitare di sedersi su un cuscino impregnato degli umori di quei due pazzi, era un altro ottimo motivo per cui era un bene abbandonare quell’insulsa materia, che si incastonava perfettamente con quella di intascare 20 galeoni.

“Signor Malfoy, tocca a lei…”

Draco si riscosse dai suoi pensieri e afferrò la pergamena sgualcita su cui Grace Grey una moretta tutto pepe, che incarnava la sua compagna di banco, aveva scribacchiato qualcosa.

-Hai un fondoschiena da paura,Malfoy-

Draco lanciò un sorriso malizioso all’indirizzo della compagna di Casa, e schiaritosi la voce si accinse ad esaudire la stupida richiesta della Cooman,

“Indubbiamente, vuole venire a letto con me!”

Grace si morse il labbro in maniera eloquente, i Serpeverde iniziarono a ridacchiare sommessamente per via delle espressioni sbigottite assunte dalla maggioranza dei Tassorosso lì presenti.

“Signor Malfoy, spero che il mio udito si sia sbagliato su ciò che ho appena sentito…”

“Il suo udito funziona perfettamente, è sul suo occhio interiore che ho qualche dubbio.”

Sibilla Cooman ne aveva fin sopra i capelli di ragazzini spocchiosi che si facevano beffe di lei, e Draco Malfoy rientrava in quella categoria.

“Cosa sta insinuando?”

“Come? Il suo Occhio Interiore non lo sa? La sua materia è inutile quanto lei”, con tutta la sua innata eleganza si alzò da quei cuscini, e lasciata sbigottita e arrabbiata l’insegnante, lasciò anche molte donzelle con espressione sognante dipinta sui loro visi sciocchi; ma il vero motivo per cui ruggiva festante qualcosa dentro di lui, era il sapere di avere intascato 20 Galeoni solo per aver abbandonato una materia davvero inutile.

 

 

Adesso ne stava per pagare le conseguenze.

 

“Complimenti Dra”, una sonora pacca sulla spalla da parte di David Urquhart fece capire al biondino che i suoi amici stavano cercando di ucciderlo per evitare di dargli ciò che gli spettava.

“Ciò che mi dovete è la pecunia, non i complimenti”

“Sempre venale e calcolatore”,asserì Adrian, lasciando scivolare tra le mani di Draco un sacchetto di velluto verde con dentro i Galeoni.

“Alla fine noi lo amiamo per questo”

Ma il momento idilliaco venne interrotto da un bambinetto del terzo anno Grifondoro, estremamente terrorizzato dal dover affrontare 5 Serpi.

“E tu chi sei?”, domandò Theodore buttando in faccia al ragazzo il fumo appena aspirato dalla sigaretta.

Il ragazzino tossì, “Thomas Hyllard, signore”

“E dimmi, Thomas Hyllard, cosa vuole un Grifone per bene, da 5 Serpi spietate?”, Theodore era sotto effetto della sigaretta magica, anche alle 9 del mattino.

Era da anni che Blaise e Draco  si chiedevano se l’espressione imbecille accompagnata dagli atteggiamenti imbecilli del ragazzo, fossero il risultato delle loro notti brave, o del patrimonio genetico passatogli.

Ma quello era ancora un dubbio irrisolto.

“Devo parlare con Draco Malfoy, signore”

Terrorizzato, era terrorizzato. E quando David e Adrian lasciarono che nella visuale del ragazzo rientrasse anche Draco Malfoy, temette che i suoi boxer avessero accolto qualcosa di sostanzioso.

“Devi parlare con me?”

“Sì, signore”

“Dimmi”

“Il professor Silente l’aspetta nel suo ufficio”

“Silente? E cosa vuole quel vecchio idiota?”, la domanda era più rivolta a sé stesso che agli altri, e il povero Thomas Hyllard temette che l’ira crescente del Principe delle Serpi, si potesse abbattere senza pietà sulla sua giovane persona, la cui unica colpa era stata quella di incrociare la professoressa McGranitt per il corridoio.

 

                                                        ***

 

Il Gargoyle lo aveva lasciato passare, adesso l’unica cosa che lo divideva da Silente, era quella gigantesca porta.

Imprecò mentalmente contro i 20 Galeoni e contro i suoi amici e le loro stupide scommesse, e si accinse ad entrare.

 

Quando vi mise piede, ad aspettarlo non vi erano semplicemente Silente con i suoi adorati occhiali a mezzaluna totalmente fuori moda e la sua stupida Fenice, ma con grande gioia notò la presenza di tutto il Consiglio dei Professori.

Fantastico!

“Buongiorno, Draco”

“Vi siete scomodati solo perché ho abbandonato la materia più insulsa che sia mai stata insegnata ad Hogwarts? Non so se esserne lusingato”, disse.

Lasciando che le sue irriverenti parole facessero arricciare le labbra della McGranitt.

“Signor Malfoy, siamo stati messi al corrente di ciò che ha fatto,oggi”

“Vedo che le notizie volano”

“E’ al Settimo anno, e il regolamento prevede che la preparazione si basi su 8 materie prestabilite, e almeno due facoltative… lei dal terzo anno ha deciso di seguire Divinazione e Aritmanzia, ed è per questo motivo che sarà costretto a seguire una materia che prenda il posto di Divinazione”

Chiara e concisa.

E grazie ad una stupida scommessa basata su fondamenta di alcool e fumo, era costretto a seguire un’altra materia.

Ma la cosa più sconvolgente era sapere che avrebbe dovuto studiare un’altra materia, poiché seguire Divinazione non comportava uno studio serio e rigoroso.

“Ma ormai è troppo tardi per seguire Antiche Rune o Babbanologia, no?”

Rabbrividì al sol pensiero di aver preso in considerazione la malsana idea di dover seguire una materia, se possibile ancor più inutile di Divinazione.

“Indubbiamente, ed è per questo che seguirà una nuova materia appena approdata nella nostra scuola…”

Doppiamente fantastico!

“Un secondo, se non ricordo male anche la Granger ha abbandonato Divinazione e non mi pare che sia stata costretta a seguire qualc…”, ma la sua arrampicata sugli specchi venne interrotta da Silente.

“Draco, la signorina Granger non è stata costretta a seguire nessuna materia semplicemente perché le segue tutte di sua spontanea volontà”, disse con tono affabile.

Draco odiava il suo tono affabile e odiava che la Granger seguisse tutte le materie di sua spontanea volontà.

Dannata Mezzosangue!

Non che la Mezzosangue in quel frangente c’entrasse molto, ma Draco Malfoy era veramente irato, e se avesse potuto avrebbe anche preso a parolacce il fermacarte, magari solo perché non era stato lucidato a dovere.

“E sentiamo, quale altra materia dovrei seguire?”

La McGranitt riprese la parola, “Confronto tra la Letteratura Magica e quella Babbana”,riferì soddisfatta, “I corsi sono iniziati la settimana scorsa, e guarda, sei anche estremamente fortunato… la prossima lezione è al suono della campanella”

Per tutti i calderoni, che fortuna!

Perché il suo occhio interiore non aveva previsto che sarebbe stato saggio fare uso delle merendine Marinare dei Weasley?

 

Abbattuto e demoralizzato si alzò dalla sedia, stava per aprire la porta, quando la voce della McGranitt lo fermò.

“Per oggi bisognava leggere questo”, Draco si avvicinò al tavolo, dove sulla copertina rossa fuoco, dura e spessa troneggiava la scritta: Romeo e Giulietta.

 

                                                        ***

 

Non si poteva di certo dire che Draco Malfoy stesse camminando, più che altro stava trascinandosi al quarto piano del Castello per poter evitare di arrivare alla lezione.

Odiava i suoi compagni. Li odiava più di quanto odiasse Potter, Weasley e la Granger.

Stava giusto continuando a trascinarsi quando Mrs Purr si presentò al suo cospetto.

Gli occhi della gatta avevano uno strano scintillio che irritarono molto il ragazzo, irritato già abbastanza per i fatti suoi.

Un miagolio sinistro. Draco Malfoy odiava i gatti, e odiava soprattutto quel gatto.

“Cos’è? Non ho saltato lezioni stupido micio pidocchioso!”

Perfetto! Adesso parlo anche con i gatti!

Il gatto stava ghignando, e Draco Malfoy sapeva bene che i gatti non ghignavano, così completamente irato e pieno di piani di vendetta, pestò la coda all’adorato micio di Gazza e si regalò qualche secondo di spietata felicità vedendo correre il gatto in preda al dolore.

 

                                                        ***

 

Quando Draco Malfoy arrivò all’aula un senso di disgusto e voglia improvvisa di uccidere qualcuno si impadronì del suo essere.

L’aula era abbastanza piccola, ma di certo spaziosa per tutti gli studenti che seguivano quel corso da strapazzo: 8 in tutto, 9 con la sua illustre presenza.

Il suo sguardo si soffermò sulla professoressa Romance che sonnecchiava nonostante avesse assunto una posizione correttamente eretta da seduta.

Era piuttosto anziana, con corti capelli brizzolati e degli occhiali dalla montatura estremamente bizzarra, (i disegni cambiavano a seconda del libro di cui si discuteva, ad esempio al momento immagini di balconi e uomini in calzamaglia facevano sfoggio), aveva degli intensi occhi neri e delle labbra sottili. Draco Malfoy aveva sempre creduto che fosse la fidanzata di Gazza.

“Giulietta Capuleti è una figura affascinante già dalla prima volta che appare nella tragedia…”, Draco si soffermò sull’individuo che aveva osato mettere in piedi quella frase, quel deficiente non aveva capito niente di quella stupida tragedia senza senso.

Ernie Mcmillan  era appena entrato nel campo visivo e uditivo del Serpeverde, e dopo un’attenta selezione delle persone insulse che seguivano quel corso, si decise a farsi vedere e prendere posto nel banco più isolato di quella classe.

Di certo non era sua intenzione stare accanto ad Ernie Mcmillan, Padma Patil, Justin Finch- Fletchley, Susan Bones, Anthony Goldstein, Marcus Belby, Hannah Abbot ed Hermione Granger. Già era tanto che si trovava in quel luogo sudicio e pieno di gente di ceto inferiore.

“Giulietta è un personaggio moderno in quanto è lei a fare la prima mossa e possiamo benissimo notarlo quando Romeo si reca nel…”

Ormai Draco aveva preso posto e con tutta l’eleganza sita in lui, si sbracò sulla sedia posizionando le gambe sul banco.

 

Giulietta Capuleti, donna moderna in tempi lontani.

 

Certo che quel branco di falliti aveva davvero fatto di tutto per rendere quel corso una vera stronzata, anche il tema che si sarebbe dovuto affrontare risultava estremamente noioso.

“E’ esatto Anthony, prima d’ora non si era mai visto un personaggio femminile così intraprendente…”, la Mezzosangue di certo sapeva come rendere ancora più soporifera quell’ora eterna.

 

“Possiamo definirla la prima eroina della storia della letteratura”

Qualcuno di non identificato aveva osato pronunciare quella boiata colossale per le povere orecchie di Draco Malfoy, e dunque trovò giusto far sentire il suo parere e rendere eccitante quell’angosciante ora che non sarebbe mai trascorsa senza il suo proverbiale intervento.

“Giulietta era una puttana!”

Semplice.

Tagliente.

Eccitante.

Ghignò compiaciuto quando lesse il terrore negli occhi dei suoi adorati compagni di corso.

Bigotti e chiusi nella loro idiozia innaturale.

L’unica che riuscì a riprendersi dallo stato catatonico fu: Hermione Granger.

“E come mai sei arrivato a questa complessa considerazione, Malfoy?”, esordì con l’accompagnamento di uno sguardo minaccioso, che avrebbe fatto piegare tutti, ma non Draco Malfoy.

“Per quei tempi era una puttana”

“Malfoy, credi davvero che questa affermazione contenga più informazioni della precedente?”

Lui si limitò a fare spallucce, per lui Giulietta Capuleti era una puttana, e tale sarebbe rimasta.

Non sarebbe stata di certo la Granger a fargli cambiare idea.

“Malfoy, sto parlando con te!”

“Lo so!”

“E allora rispondimi!”,disse impettita.

“Giulietta era una Puttana, cosa non ti è chiaro, Granger?”, l’espressione di sgomento e disgusto della Granger lo stava ripagando dalla terribile giornata che aveva dovuto trascorrere, e sapere che bastava così poco per farla innervosire lo faceva sentire un dio.

“Dire che Giulietta era una Puttana…”, è li Draco si ritrovò a fare una panoramica sugli rimanenti 7 ebeti, il loro punto fermo aveva osato dire “Puttana”, questo sì che era un affronto che Draco Malfoy non si sarebbe perso per nulla al mondo.

“…è riduttivo. Se tu esponessi le tue idee probabilmente potremmo dar vita ad un dibattito!”

Dibattito!

Sarebbe stato divertente sputare sentenze a quei poveri imbecilli!

Sarebbe stato divertente rovinare la loro stupida letteratura!

“Al momento ti basta sapere che Miss Capuleti era una donna di malaffare, è sufficiente come notizia!”

Hermione Granger stranamente non aveva nessun diavolo per capello, e stranamente anche Draco Malfoy appariva piuttosto rilassato.

“Tieni!”,glielo lanciò quasi sgarbatamente, e se Draco non avesse avuto una prontezza di riflessi abbastanza sviluppata,probabilmente si sarebbe ritrovato l’angolo della rigida copertina di: Orgoglio e Pregiudizio, conficcato in un occhio.

“La tua grazia mi stupisce, Mezzosangue”

“Peccato che non possa dire che qualcosa di te mi stupisce, furetto!”

Guardò il libro.

Sì, mancavano 7 giorni e si sarebbe vendicato sulla Mezzosangue.

Credeva davvero che il Principe di Serpeverde non sarebbe riuscito a stupirla?

 

 

 

 

 

 

Ho firmato la mia condanna a morte.

E’ la terza fanfiction che posto. Sono malata, ma non posso farci niente -_____-

Amo fare più cose contemporaneamente e va a finire che mi incasino la vita!

 

Comunque lascio a voi il giudizio di questo primo capitolo.

 

Fatemi sapere, non fatemi rimanere con l’angoscia di non sapere se vi piace, intesi?

 

Kisses

 

 

 

 

 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=130997