neko 3132
Ringrazio anche solo chi legge.
Notte
Strinse con entrambe le mani il cuscino, strinse le labbra e
strofinò la guancia contro la fodera. La stoffa bianco-grigia si scurì impregnandosi
del rivolo di saliva. Il ciuffo gli ricadde davanti all’occhio solleticandogli
la pelle pallida. Sorrise, lasciò andare il cuscino, si voltò a faccia in su e
allargò le braccia. Socchiuse le mani tenendo i palmi rivolti verso l’alto.
Avvertì un cigolare e mugolò. Sentì dei fischi ripetuti e dei piccoli tonfi. Il
letto sotto di lui ondeggiò e i bordi della coperta tremarono, ondeggiando. Arricciò
il naso infastidito, strinse le labbra e girò il capo. Sentì un cigolio e uno
scatto, la guancia gli prudette. Il letto ondeggiò di nuovo, strofinò le gambe
e le piante dei piedi nudi contro il lenzuolo. Mugolò rumorosamente, si girò
sistemandosi sull’altro fianco e congiunse i polsi. I bordi duri delle maniche
bianche della sua camicia da notte gli arrossarono la pelle. Avvertì il verso
di un gufo ripetersi.
Il castano sgranò gli occhi, le iridi color cioccolato si
scurirono ingrigendosi. Socchiuse la bocca, sbatté gli occhi, la vista era
oscurata. Mugolò e sbatté e ancora gli occhi, sollevando leggermente il capo.
-Un gufo?- si domandò. Aprì e chiuse le labbra,
sentendo le labbra secche e screpolate. Se le leccò e socchiuse gli occhi. Intravide
la strada sotto di lui, strisce bianche sull’asfalto si susseguivano. Trattenne
il fiato, sgranò gli occhi e saltò all’indietro, allontanando con una spinta
del braccio la coperta. Spalancò la bocca, afferrò il lembo della coperta e
finì di allontanarla. Si mise in ginocchio, inarcò la schiena e abbassò il
capo. Mantenne gli occhi sgranati e ansimò, mugolò chinandosi ancor di più. Si mise
a gattoni, incassando le dita nel materasso. Osservò la casa davanti a lui
illuminata dalla luce azzurrognola di un lampione.
“Ah” biascicò. Richiuse le labbra, sbatté gli occhi e si
voltò verso sinistra. “Eph …”. Si diede la spinta con le braccia piegate e i
gomiti in fuori, rialzando la testa. Si strofinò il braccio contro il viso e
sentì gli occhi bruciare.
-Oh no, ci risiamo, come tutte le notti …- pensò.
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