Una vacanza da urlo (di Munch)

di Joe McFly
(/viewuser.php?uid=24172)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Questa è la (dis)avventura che ci capitò qualche anno fa. La tiriamo spesso in mezzo nelle cene con amici o parenti. Raccontarla con particolari nuovi e ben recitati aumenta lo spasso. Proverò a trasportarla a parole qui.
Per quanto sia stata spassosa, non vi auguro di vivere un’avventura del genere. MAI!

 1. La partenza

In estate noi andavamo sempre a Casal Velino (in Campania), sempre nello stesso parco. Purtroppo i proprietari hanno veduto il tutto ad una compagnia tedesca che affitta case solo ai tedeschi! [Alla faccia della Memoria!]…
Così, alcune estati fa, mio padre ha deciso di chiedere ad un amico di trovarci un posto di villeggiatura, per poter passare le vacanze. Mio padre, prima di accettare una qualsiasi cosa, preferisce vederla personalmente con i propri occhi. Proprio stavolta, non lo fece… [Ti devono fare santo, papà]…
Partimmo per Santa Caterina dello Ionio, dove nelle vicinanze va a villeggiare l’amico di mio padre (che chiameremo Amico). Ora, quest’Amico ci disse che il paese distanziava 1 solo Km dal mare (mar Ionio, ovviamente, quindi uno spettacolo). Però non ci disse che la via che collega paese-mare è così tortuosa e piena di curve che se ci porti Schumacher, ti risponde che preferisce farsela a piedi!
Partimmo il pomeriggio ed arrivammo nella casa dell’Amico a tarda sera [quindi non ci rendemmo conto della strada tortuosa]. Lui villeggia in un parco isolato sulla montagna in cui vi ci sono 3 palazzi [basta!], con una piccola zona dedicata ai bambini, con scivoli e altalene. Mentre mio padre parlava con l’amico in casa, noi ragazzi [Io, mio fratello, mia sorella e amici nostri] rimanemmo fuori…
Che brutta pensata: sembrava lo scenario horror meglio realizzato. Ci mancava solo che Samara (quella di “The Ring”) uscisse dal pozzo. Ma non per spaventarci: per chiedere se potevamo giocare con lei, visto che non c’era nessuno… Persino le lucertole si mettevano a giocare a carte, scocciate.
Dopo un po’, ritornammo in auto [2 macchine] e salimmo [ancora? Ma per scendere a mare che ci vuole, la funivia???] fino al paese.
Finalmente arrivammo a Santa Caterina dello Ionio. E qui iniziarono le vere sorprese (e le risate)…





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=137794