"Missione"
Maledizione! La pallottola rimbalzò un paio di volte sul ponte della nave per poi cadere in acqua. Perché era toccato a me? Perché avevano fatto intraprendere a me questa missione suicida di spionaggio? La Marina degli Stati Uniti D'America mi aveva fatto andare su quella fottuta nave coreana, e per cosa poi? Per il bene della patria? Tutte puttanate, a loro interessava solo guadagnarci il più possibile, anche se questo avesse voluto dire migliaia di soldati morti. Rimasi immobile con il cuore in gola, strinsi la pistola più forte tra le dita, per fortuna era già munita di silenziatore. Mi mossi di qualche millimetro dietro alle casse e sbirciai oltre per vedere il volto del soldato coreano che si avvicinava nel buio. -Chi è là?-si fermò, guardandosi attorno, tenendo il fucile stretto tra le mani-Mi era sembrato di aver visto...Non importa. L'immaginazione gioca brutti scherzi.- Si girò nuovamente per andarsene, trattenni un sospiro di sollievo e mi appoggiai alle casse. Un rumore assordante si levò da una di esse, il soldato si avvicinò correndo verso di me. Non avevo scelta. O lui o io, stavolta. Uscii dal nascondiglio e sparai tre colpi di seguito prendendo la mira velocemente. Il soldato cadde a terra, morto. Mi avvicinai a lui, non ci si abituava mai a quello sguardo vitreo e accusatore. La missione era salva, mi portai una mano al ventre e sentii un liquido caldo che vi scorreva sopra. Portai la mano alla bocca e l'assaggiai: era il mio sangue. Dunque sarei morto così, per la mia patria. Che morte inutile e superflua. Scivolai sul ponte e precipitai nel vuoto. C'era solo buio. GAME OVER.
-Dannazione!-esclamai, avevo perso di nuovo. Stupido gioco, "Splinter of Cell" non mi era mai riuscito, mi facevo sempre beccare dal nemico. Spensi l'XBOX e mi alzai. Vabbé, sarà per un'altra volta. |