Capitolo 1
Cercasi disperatamente lavoro remunerativo
L’autunno aveva da poco lasciato spazio all’inverno, ma Suzuna Ashihara aveva già fatto il cambio dei vestiti nell’armadio
ed esibiva per le strade di Kobe nella prefettura di Hyogo il suo più colorato completo muffole, sciarpa,
cappello di lana, cappottone. Il fatto che il suo
appartamento distasse solo 3 minuti dall’Università Koto
e che le aule fossero riscaldate non l’aveva convinta a rinunciare a qualche
“strato”. Mentre una mattina come tante altre si dirigeva
a lezione, il suo sguardo venne attratto da un oggetto tutto polveroso,
apparentemente abbandonato, nella vetrina di un rigattiere. Fu amore a prima
vista e nella sua mente si fece largo l’idea di regalarlo al suo vicino di casa
Eichi Uozumi, in fondo il
Natale si stava avvicinando a grandi passi e quell’oggetto
andava proprio bene per lui. Suzuna si sorprese a immaginare una sovrapposizione del ragazzo che le piaceva
e di quella cosa. Ridacchiando fra sé non si accorse che Yuki
Ikeuchi le era arrivato alle spalle.
-
Mi terrorizzi quando ridi da sola – esordì il ragazzo
-
AAARGH!!!! – urlò Suzuna - Mi
hai spaventato a morte non far…!!! –
La frase venne interrotta da uno
scappellotto, uno per lei e uno per Yuki.
-
Smettila di urlare come una pescivendola, mi sono
appena svegliato – disse il nuovo arrivato
-
Ehi perché hai picchiato anche a me? –
-
Ma…per par condicio…o
forse perché eri sulla traiettoria, non me lo ricordo –
-
Sei un vecchiaccio insopportabile Eichi
–
-
A me vecchiaccio? Ho solo tre giorni più di te! –
-
Tre giorni più vicino alla tomba – esclamò con
supponenza Yuki – senza contare che con i tuoi scavi
archeologici probabilmente ti si starà formando
qualche muffa strana dentro il corpo e poi... –
-
E poi cosa? –
-
CAPUT – esclamò chiudendo la mano e tenendo il pollice
verso il basso
-
Sai una cosa Yuki? Mi sono
ricordato perché ti ho colpito: è perché non si sbaglia mai a schiacciare gli
scarafaggi – così dicendo gli mollò un altro scappellotto e si allontanò
correndo seguito da Yuki.
In tutto quel trambusto Suzuna era
rimasta impalata davanti alla vetrina a fissare la famigliare scena.
-
Ehi omino Michelin. Muoviti è tardi –
-
Aspettatemi antipatici –
Col cuore colmo di gioia Suzuna e
i suoi due amici corsero a lezione.
Una nuova mattina era iniziata nel migliore dei modi.
Sulla strada del ritorno Suzuna
entrò dal rigattiere decisa a comprare immediatamente
il regalo a Eichi, ma dovette far i conti con il
ragguardevole costo che hanno gli oggetti vintage.
Uscita dal negozio incontrò Yuki.
-
Ehi Suzu, che ti prende? –
-
Ah sei tu. Dov’è Uozumi? –
-
E’ rimasto a scuola in punizione. Quello scemo! Ma che cosa hai? –
-
Volevo comprare una cosa, ma non mi bastano
i soldi –
-
Ihihih la solita squattrinata
–
-
Taci Yukki – disse la ragazza tirandogli le guance – che il tuo bel
faccino è il tuo unico talento –
-
Smettila scema il mio viso è
un dono per l’umanità –
-
Sì, sì come no. Dai andiamo a
casa che prenderai freddo –
-
Il nostro omino Michelin
invece non corre certo questo pericolo – rispose
imbronciato massaggiandosi la guancia.
-
Antipatico, io sono previdente…e comunque
pensavo di invitarti a cena stasera insieme a Uozumi,
ma niente ramen per te –
Yuki stava per rispondere che
tanto era una pessima cuoca, ma il pensiero del suo frigo vuoto e soprattutto
l’idea che i suoi due vicini potessero fare una
cenetta solin soletti a
lume di candela in love-love mode gli fece subito cambiare idea.
-
Nuoououu padrona perdonamiiii –
Alcuni giorni dopo Suzuna si
trovava in sala mensa assieme alla sua amica Hinako Kaji.
-
Suzu smettila di sbattere la
testa sul tavolo vedrai che troveremo una soluzione –
-
Ho guardato centinaia di annunci
di lavoro, ma nessuno mi permette di raggiungere quella cifra –
-
Sotto Natale pagano meglio però –
-
Sì lo so, ma non posso dargli il regalo di Natale,
quando Natale è già passato da un pezzo no? –
-
Beh guarda il lato positivo,
potresti fartelo tornar buono per un altro anno –
-
Ci ho già pensato – rispose Suzuna
che non aveva capito l’ironia della frase – ma non
cambierebbe la situazione. Cosa regalo a Uozumi? –
-
Una pala da archeologo scavatore? –
-
E’ un’idea! Poi potrei decorargli il
manico con disegni di tanti animaletti carini – esclamò Suzuna rianimatasi tutta d’un colpo.
-
Non che l’idea non sia apprezzabile, ma…come dire…penso
che…- balbettò Hinako cercando qualcosa da dire al
posto di “ma te la romperebbe in testa” - con la terra
e il fango i disegni si rovinerebbero presto –
-
Uff, hai ragione – concordò risprofondando nella nera
depressione – senza contare che quando va agli scavi gli danno già tutto là –
-
Vabbè…adesso devo andare a
lezione. Ma tu tirati su, ok?
Appena mi viene in mente qualcosa ti chiamo. Promesso.
Ciao –
-
‘ao –
La ragazza riprese a sbattere allegramente la testa sulla
pagina degli annunci e sarebbe andata avanti fino allo
sfondamento del tavolo se per fortuna l’occupante dell’appartamento n 205 (a
sinistra del suo), non fosse casualmente passato di lì.
-
Non che mi interessi, ma a
furia di prendere a testate il tavolo diverrai ancora più scema di quello che
sei già –
-
Taci Yukki,
sto pensando –
-
Immagino – poi gettando un’occhiata
al giornale dell’amica – stai ancora cercando lavoro? –
-
Mmmh mmh
–
-
Nessuno vuole una combina guai
come commessa? Ma come mai? – sghignazzò
-
Non meriteresti nemmeno una risposta, ma tanto per la
cronaca sono questi lavori che non vanno bene a me –
replicò cercando di darsi un contegno…cosa peraltro difficile con la fronte che
era diventata un’imitazione della catena montuosa dell’Himalaya.
-
Mmmh fammi dare
un’occhiata a quelli che avevi cerchiato. Belle parfum
non ti avrebbero voluto…- depressione di Suzuna a
meno 10
-
da Armani
non ti avrebbero fatto avvicinare a meno di un chilometro dalla vetrina…-
depressione a meno 50
-
all’acquario? Ma se non stai a galla nemmeno col salvagente – meno 100
-
come ragazza ai car wash? Ma hai
letto bene? Dice “ragazza sexy e formosa” non “miss bambina tavola da surf” –
Poi, accorgendosi che ormai l’amica era bella che sepolta a 200 metri sotto il
tavolo, aggiunse – Ti concedo però che allo zoo
saresti stata bene. A parte tutti i motivi che ti ho elencato perché non ti
vanno bene? –
-
Poca paga…troppo tempo – rispose una voce
dall’oltretomba
-
Dunque traducendo in linguaggio umano ti serve un
lavoro che sia abbastanza remunerativo da permetterti di guadagnare una certa
cifra in poco tempo, giusto? –
-
Mmh –
-
Entro quando ti servono questi soldi? –
-
Natale –
-
E’ per qualcosa a cui tieni molto? –
La ragazza assentì un pochino rianimata, forse c’era un
barlume di speranza in fondo al tunnel della disperazione.
-
Forse ho qualcosa che fa per te –
-
Davvero Yukkinochan? –
esclamò saltando in piedi.
-
Ho detto forse – poi guardando l’orologio – adesso devo
andare. Facciamo che ci vediamo all’uscita da scuola davanti alla fontana. Eichi dovrebbe avere gli allenamenti di tennis, ma in ogni
caso non dirgli niente e non farti seguire o non ti aiuterò –
-
Yukki? –
-
Che c’è ancora? – rispose seccato.
-
Non è che mi vuoi saltare addosso, vero? – domandò
sospettosa
-
Decisamente hai preso troppi colpi se pensi che mi
interessino le mocciose piatte come te –
Prima che la ragazza potesse rispondergli si era già
allontanato con un ghigno stampato sul viso. Nella sua bellissima testa si
stava delineando un diabolico piano.
Questa Fanfic partecipa alla 26
esima edizione del concorso, è su un manga che ancora non ha una sua categoria,
quindi fatemi sapere cosa ne pensate del primo
capitolo.
Grazie mille!