IL GRANDE TORNEO
IL GRANDE TORNEO
*
Sincronia perfetta
*
Le ovazioni dello stadio
sembravano lontane migliaia di chilometri per chi stava per affrontare un
incontro atteso da una vita.
Ai due Saiyan al centro del
ring le voci degli spettatori non giungevano più da molto ormai.
Concentrati nella battaglia
più grande erano immersi in un mondo esistente solo nelle loro teste, che senza
nessuna parola si erano creati.
In quei quadrati, disposti
ordinatamente al loro piedi, sembrava esistere una dimensione alla quale solo
loro avevano accesso.
Loro, si sfidavano in
silenzio, in silenzio si fissavano negli occhi, in silenzio comunicavano.
Sui volti di entrambi un
sorriso compiaciuto e divertito, pronti ad una sfida che li avrebbe visti ancora
una volta l’uno contro l’altro.
“Farò del mio meglio per
riuscire a batterti” annunciò Goku osservando il suo avversario.
“Mpf…ti piace illudermi
vero Kakaroth?” chiese sarcastico l’altro socchiudendo gli occhi, senza nessun
rammarico nella voce.
Vegeta era tranquillo, per
non dire sereno.
Senza dare il tempo al
cronista di annunciare l’inizio dell’incontro i due sparirono dal ring.
Ancora una volta furono i
rombi provenienti dall’alto a scuotere le fondamenta degli spalti.
E mentre i rombi si
facevano sempre più intensi e ravvicinati la terra cominciò a subire piccole
scosse di terremoto che lentamente diventavano sempre più intense.
Il cielo ora non era più
soltanto azzurro, a determinare la posizione dei due sfidanti non erano solo i
rimbombi che si sentivano per tutto il pianeta, ma anche quelle scintille che
spezzavano la monotonia del manto celeste che si estendeva sopra le teste di chi
assisteva, per così dire, allo scontro.
*
“Capo, questa idea non mi
sembra molto…ehm…sensata” piagnucolò Aver nascosto dietro una parete.
“Fa silenzio idiota! Il mio
piano è perfetto!!” si pavoneggiò Canat anch’egli nascosto dietro un muro
cominciando a sbraitare come un ossesso.
Aver si voltò verso i
compagni di…sventura, tutti e tre con delle espressioni sempre meno convinte del
loro piano.
Sik abbassò il capo
piuttosto sconsolato, mentre Natez cominciò a guardarsi attorno senza realmente
guardare nulla di ciò che lo circondava, Ghitu inclinò la testa prima da un
lato, poi dall’altro in un atteggiamento che lo rendeva alquanto stupido.
Aver sbuffò rassegnato
tornando a sbirciare dietro il muro in attesa di ulteriori ordini.
Canat alzò un braccio
“Siete pronti?!? Al mio segnale…1…2…3!!!” disse uscendo dal nascondiglio seguito
del resto della combriccola.
*
Goku ricadde velocemente
verso il terreno di gioco, ma a pochi centimetri dal suolo riuscì a frenare la
sua caduta.
Un secondo più tardi sparì,
poco prima di ricevere il pugno che Vegeta aveva cercato di sferrargli.
Quest’ultimo sparì a sua
volta, quando il suo avversario provò a colpirlo con un calcio alle spalle.
Poi nuovamente più nulla.
Le piastrelle cominciarono
a tremare vistosamente, alcuni frammenti e piccoli sassi si levarono dal suolo
tali erano le scariche elettriche che emanavano i due contendenti.
Improvvisamente un suono,
ancora proveniente dall’alto segno che la lotta era tornata a svolgersi in
cielo.
Un enorme boato fece
tremare lo stadio.
Sia Goku che Vegeta avevano
provato a colpirsi a vicenda con un pugno, ma con altrettanta maestria
riuscirono a bloccare il colpo dell’avversario.
Ora restavano lì, sospesi a
mezz’aria con il proprio pugno nella mano dell’altro.
Sul volto quel sorriso che
nessuno dei due aveva abbandonato, compiaciuti dalla battaglia che si stava
svolgendo, da quella lotta che aveva mille significati.
Guardandosi l’un l’altro
sapevano esattamente quali fossero i pensieri dell’avversario, quale fossero i
suoi sentimenti.
In simultanea caricarono
una testata che colpì duramente la fronte dell’altro.
In quel frangente blocchi
di cemento e piccoli decori posti poco fuori lo stadio crollarono per quanta
forza era stata impressa in quella testata.
Con il semplice rumore
erano riusciti a distruggere parte delle infrastrutture che li circondavano.
E ancora quel sorriso,
quello sguardo, quell’intesa che li contraddistingueva da centinaia di altri
guerrieri.
Un affiatamento
particolare, che in genere non esiste tra due avversari, ma non nel loro caso,
loro erano affiatati mentre si stavano scambiando colpi a vicenda.
In una sincronia perfetta,
con un’intesa invidiabile entrambi sprigionarono la propria aura abbagliando di
luce l’intera zona.
Gli spettatori furono
costretti a chiudere gli occhi per alcuni istanti, e quando riuscirono a
riaprirli nuovamente i due Saiyan si stavano scambiando colpi di una velocità
che aveva dell’incredibile.
Una attacco, una difesa, un
attacco, un’altra difesa, con un ritmo regolare, una danza inventata sul momento
che dava l’idea di essere stata provata e riprovata centinaia e migliaia di
volte.
Stufo della posizione di
stallo che si era creata Vegeta decise di fare a modo suo.
Schivò l’ennesimo colpo del
suo avversario fluttuando ancora più in alto e giungendo le mani lo colpì
pesantemente in testa facendolo ricadere al suolo.
L’impatto non si verificò
neanche, Goku a mezz’aria riuscì a frenare la caduta facendo una capriola ed
atterrando comodamente sulle proprie gambe, non senza un boato che ne determinò
l’atterraggio.
Un secondo più tardi sul
ring atterrò anche Vegeta ed entrambi assunsero una posa più rilassata.
Goku non riuscì a
nascondere il suo divertimento, sul suo volto quel sorriso non si era ancora
spento “E’ sempre bello battermi con te Vegeta” confessò guardandolo negli
occhi.
L’altro non rispose, la sua
espressione era simile, anch’egli senza perdere quel sorriso.
Nei suoi occhi la risposta
Vale lo stesso anche per me Kakaroth…
Un attimo di tregua, un
attimo in cui tutto sembrò fermarsi…un solo attimo…senza attendere oltre i due
guerrieri si erano già scagliati l’uno contro l’altro pronti a sferrarsi
l’ennesimo pugno.
Un urlo squarciò il
silenzio dello stadio che a bocca spalancata seguiva lo scontro.
Un urlo che non apparteneva
ai contendenti, ma che entrambi riconobbero benissimo.
Come se si fossero messi in
comune accordo fermarono la loro mano a pochi centimetri dal volto dell’altro
rischiando di farsi colpire.
Eppure con una fiducia
quasi naturale sapevano che l’altro Saiyan non avrebbe mai portato a segno il
proprio pugno.
Posarono pesantemente un
piede al suolo in un improvvisa e silenziosa tregua.
Una torsione precisa e
millimetrica del busto e l’estensione di un braccio che scagliò una sfera in
direzione dell’uscita dei concorrenti, là da dove proveniva l’urlo che aveva
gelato per un secondo l’atmosfera elettrica.
Precise, come nemmeno il
migliore dei cecchini sapeva fare, dirette al loro obbiettivo le due sfere
colpirono i bersagli.
Nel reparto riservato ai
contendenti Canat e i suoi avevano cercato di rapire le donne dei due Saiyan.
Due uomini tenevano ben
salda Bulma, altri due avevano cercato di fare altrettanto con Chichi, mentre il
capo del gruppo restava fiero al centro con aria soddisfatta.
La loro prigionia durò solo
il tempo di quel grido, in meno di un secondo infatti le mogli erano già libere
da un rapitore grazie alla millimetrica precisione dei rispettivi consorti.
Agli uomini di Itek non fu
dato il tempo di capire da dove arrivassero i raggi, prima che potessero porsi
domande di alcun genere i due piccoli Saiyan attaccarono il rimanente rapitore
delle rispettive madri liberandole definitivamente.
Rimasto solo, e spaesato,
Canat si guardò attorno senza capire cosa fosse successo.
Nemmeno a lui furono
concesse domande di alcun genere, un pugno lo colpì in pieno volto
scaraventandolo contro la parete facendolo svenire di botto.
Chichi si appoggiò una mano
sul bicipite dopo aver atterrato il capo degli assalitori aggrottò le
sopracciglia con aria soddisfatta “Ehi non si toccano le signore!” lo rimproverò
seria tornando composta.
Bulma non fece altro che
scostarsi di lato per evitare di essere coinvolta nel volo dello stupido e
sventurato aggressore ridendo poi all’affermazione dell’altra donna.
Goku e Vegeta osservarono
la scena senza muoversi dal ring.
Dopo alcuni istanti il
Saiyan dai capelli scompigliati si voltò verso l’altro, sorrise “Ehi Vegeta,
vogliamo continuare?” chiese nuovamente immerso nello scontro.
Vegeta lo guardò a sua
volta, aggrottò le sopracciglia senza disperdere il sorriso, segno di una
risposta positiva alla domanda.
Con un balzo all’indietro i
due si ritrovarono ai bordi del ring e in comune accordo cambiarono il colore
della loro capigliatura illuminando tutto lo stadio.
Con un grido si scagliarono
nuovamente l’uno contro l’altro per sferrare quel pugno che non erano riusciti a
darsi e per ricominciare la loro battaglia…in perfetta sincronia.
*
FINE
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Vi lascio con un finale
aperto, spero vi piaccia ugualmente.
Personalmente ammetto che
questa storia non mi piace granché, ma non ha importanza…e la smetto qui o mi
linciano…ciao!
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bulma_92: spero che tua
abbia fatto in tempo a leggerlo allora, e soprattutto che ti sia piaciuto anche
l’ultimo capitolo
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Elechan86: ah! Sei viva
meno male, spero che il luogo da dove hai seguito la finale fosse meno
pericoloso almeno. Però non puoi volermi sacrificare così Trunks! Ok, a parte
gli scherzi, spero che la finale ti sia piaciuta.
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marina_heart: spero ti sia
piaciuto questo incontro
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lilac: diciamo che c’era
una macchiolina sulla sfera e non hai visto bene ok? E dopo una bella lucidata
hai visto meglio l’esito dell’incontro^^ (guarda che tifo anch’io per Vegeta
cosa credi!). “Consueti deliri” a parte sono contenta che Goku si a risultato
lui al 100%. E soprattutto che lo scontro sia stato di tuo gradimento. Dopo
averti ringraziato come sempre mi fermo anch’io qui prima che “il virus del
poema” contagi anche me, anche se temo sia troppo tardi…
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liri: eh non proprio non
riescono a strare lontani dai guai. Spero la finale ti sia piaciuta
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