Per
Riley_S
:*
Squarci
***
Mosè
è un fagotto minuto, sgambettante, con la
testolina ricoperta di folti riccioli castani.
Cocciuto, intreccia le sue minuscole dita
al tuo pugno, quasi volesse
aprirlo, e ti guarda coi suoi occhi scuri.
Ti piacciono, Ramses, gli occhi del tuo
fratellino, perché
sono i più dolci che tu abbia mai visto –
più dolci persino dello sguardo amorevole di tua madre.
Così ti arrendi. Lasci che
Mosè apra la tua mano,
e ti metti a ridere quando la sua espressione impegnata si fa
sinceramente contenta.
***
Mosè
tiene tra le mani un ranocchio verde.
Sai cosa vuole fare – te
l’ha detto lui –
e sai anche che dovresti
convincerlo a desistere, ma sei troppo
eccitato per ricoprire il ruolo di fratello responsabile.
Quando Mosè getta il ranocchio
verso la fila dei
sacerdoti… Oh, è troppo divertente vedere come
quella processione solenne si trasforma in un parapiglia di ometti
agitati, quasi ridicoli, che corrono da tutte le parti, lasciandosi
sfuggire degli strilli isterici!
Un po’ meno divertente
è il dopo, quando tu e tuo
fratello, mortificati, vi trovate al cospetto di un padre a dir poco
furibondo.
***
Mosè
ti guarda con l’aria di chi la sa lunga.
Tu vorresti darti un contegno, fingere
indifferenza, ma Nefertari
è bellissima, e non puoi fare a meno di mangiarla con gli
occhi.
«Quella donna ti piace da
impazzire, fratello»
scherza Mosè, a braccia conserte.
«Taci» gli ingiungi,
con un’occhiataccia,
ma lui non demorde.
«Dovresti sposarla»
dice, poi alza un dito come se
fosse stato colto da un’illuminazione. «Oh,
aspetta! Prima
sarebbe grandioso se trovassi il coraggio di rivolgerle
la parola…»
Gli dai una gomitata, avvampando, ma
finisci per ricambiare il suo
sorriso.
***
Mosè
è scomparso da anni.
«Lui chi è,
padre?» ti chiede un giorno
tuo figlio, indicando la parete dipinta.
Il tuo cuore si ferma un istante, potresti
giurarci. «Mio
fratello» ti senti rispondere.
«E perché non
l’ho mai visto?»
«Perché non vai dai
sommi sacerdoti Hotep e
Hoy?» replichi, con un sorriso forzato. «Sono
sicuro che abbiano una nuova magia da mostrarti».
Il bambino sembra confuso dal fatto che tu
abbia cambiato argomento, ma
poi sorride e corre via.
Rimasto solo, Ramses, posi la mano sul
profilo dipinto di tuo fratello,
come se davvero potessi sentire il suo calore.
***
Mosè
è tornato, ma non nel modo che volevi.
Non è tornato per te, ma per un
branco di schiavi.
Ti affacci alla balconata, e lui
è lì, davanti al
palazzo, come se ti aspettasse.
Una rabbia gelida ti assale: che le zanzare
succhino tutto il tuo
sangue, che muoia ogni capo di bestiame, che la grandine distrugga ogni
raccolto!
Non cederai mai.
Guardi questo Egitto distrutto, questo
Egitto piegato; stringi i pugni,
facendo sbiancare le nocche.
Scherzava, Mosè, quando diceva
che avresti portato quel
regno alla rovina… Non sapeva che ce l’avresti
portato davvero… E per colpa sua.
***
Note:
Sono bellissimi. E si divertono a prendermi a pugnalate il
cuore.
E Nefertari è, come storia vuole, la moglie di Ramses II. Mi
è sembrato carino inserirla nel contesto di questo favoloso
film.
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