Sure I would not break and cry if you walk away

di wilderthanthewind
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Questo lo dedico a una delle persone per me più speciali;
non ha molto senso a dire il vero, ma spero che qualcuno
si riconosca nelle mie parole, qualcuno che sa cosa significa
affrontare la partenza di una persona che si ama.
Spero tanto che la persona in questione non lo legga,
non avrei nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia.
Qualcuno si chiederà dunque che cosa glielo dedico a fare…
beh, sappiate che sono strana…
Con questo, inoltre, vi auguro un ottimo 2013! 

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SURE I WOULD NOT BREAK AND CRY
IF YOU WALK AWAY - ST. MORITZ, 25 DICEMBRE 1986


Delle fragorose risate infransero la quiete della neve candida e leggiadra, che si posava silenziosa e delicata ovunque il vento l’avesse indirizzata. Era questione di fortuna: alcuni fiocchi di neve cadevano tra altri mille cristalli, altri si scioglievano al tocco del caldo berretto di un turista. Adélaïde si era sempre domandata, ogni volta che nevicava, quanto triste sarebbe apparso a quelle piccole gemme intraprendere la propria strada, lasciando le grandi nuvole che avevano condiviso fino ad allora con i propri compagni, non sapendo neppure quale futuro li avesse aspettati. Tuttavia, quel pomeriggio preferì le risate alle riflessioni; preferì godersi ogni singolo istante che le rimaneva da vivere, da vivere con lui. Ridevano al resoconto di quelle ore trascorse a pattinare sul lago su cui si affacciava la loro piccola baita, lanciandosi addosso ciò che rimaneva del ghiaccio sulla lama dei pattini. Si lanciarono entrambi sul letto, ancora sorridenti, quando Adélaïde si alzò di colpo. Si diresse verso la scrivania, legando i lacci dei pattini alla testata del letto, e frugò in qualche cassetto; trovò quel che cercava e si voltò di scatto, e con i suoi luminosi occhi verdi lo fissò. «Hey, Simon, una partita a a Scala quaranta?», gridò gioiosa, stringendo il suo usurato mazzo di carte francesi. Continuarono a ridere, così contenti che non sentirono il dolore alle guance intensificarsi. «Cento!», disse improvvisamente Adélaïde. «E per consolarti… ecco qui», proseguì, porgendogli un grande pacco rosso, confezionato con un luccicante nastro verde. Simon esultò, ricordando alla ragazza un bambino di cinque anni intento a scartare il proprio giocattolo. Estrasse dalla scatola un maglione di lana, decorato con motivi di cervi e intrecci colorati. Adélaïde iniziò a singhiozzare. «Se ti va, puoi indossarlo domani. F-farà fred-do, d-durante il viaggio». Simon la strinse a sé, e una lacrima cadde sulla sua spalla. «Io… non te l’ho mai d-detto, m-ma t-ti voglio bene», sussurrò.
Soltanto da quel momento Adélaïde comprese che cosa significava per i fiocchi di neve separarsi, intraprendere il cammino della propria vita completamente al buio, aver la forza di lasciar scivolare via la nostalgia senza sapere cosa sarebbe accaduto dopo. 




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