"Ti devo parlare,
Natalia"
esordì Calleigh Duquesne in quella nebbiosa mattina, "ti
devo
parlare in segreto e quello che ho da dirti non ti piacerà
affatto"
Natalia Boa vista guardò con aria interrogativa la propria
collega e amica, Calleigh era l'unica che sapesse tutto di lei, della
sua vita sentimentale. Quando, qualche mese prima, Natalia le aveva
rivelato che faceva coppia fissa con Ryan Wolfe, Calleigh ne era stata,
al tempo stesso, contenta e preoccupata; contenta perché
voleva un mondo di
bene sia a Natalia, sia a Ryan ed era felice che si fossero trovati,
una buona volta per tutte; preoccupata perché aveva una
folle
paura che le cosa potessero finire come fra lei ed Eric,
cioè che lui, per ambizione o per qualche altro
stramaledetto motivo, arrivasse a tradire la fiducia che ella
gli
aveva riposto rovinando così irrimediabilmente il loro
rapporto.
Purtroppo le cose erano andate ancora peggio di quanto Calleigh avesse
temuto, e ora doveva dirlo a Natalia, anche se le pesava moltissimo
fare una confessione del genere.
"Va bene, spara" esordì Natalia, mentre se ne stavano tutte
e
due in un bar appena fuori dalla centrale di Miami Dade sedute in un
tavolino fuori dalla portata di ogni possibile sguardo e con davanti
due caffè fumanti,
"Beh, Natalia, devi sapere che ....che...." Calleigh faticava a trovare
le parole giuste "che Ryan, ieri, ha regalato un braccialetto a
Samantha"
"Samantha chi? La nuova venuta? Quell'oca giuliva che l'altro giorno
tra un po' mi manda a puttane tutte le prove? Non è
possibile
che Ryan provi qualcosa per lei, non il mio Ryan!"
"Proprio, lui, Natalia, proprio il tuo Ryan le ha regalato il
braccialetto anche se .....anche se a darglielo è stato Eric"
"Cosa? ha fatto da paraninfo?"
"O da ruffiano, se preferisci....sì, lo sai pur troppo bene
quanto sia imbranato Ryan quando si tratta di donne, soprattutto se la
donna in questione gli sta a cuore"
Natalia annuì, conosceva anche troppo bene la timidezza del
suo
ragazzo in fatto di vicende amorose; l'unica donna con la quale non era
stato affatto timido, era stata Erika Sykes, la giornalista; ma
lì si trattava di una cosa semi-mercenaria: tu mi dai le
notizie
che arrivano in centrale e io ti do'
qualche altra cosa
in cambio, a Ryan non importava un fico secco di Erika e ci andava solo
per farsi una sana scopata di quando in quando. Ma qui la faccenda
sembrava ben diversa.
"Cosa pensi di fare?" le chiese Calleigh.
"Magari è stato solo un gesto di amicizia, magari dovrei
parlarne con Ryan", Natalia improvvisamente tacque (
e se poi mi dice che
è vero? che è innamorato di lei? Non so se ce la
farei ad accettarlo)
"O, magari, potrei chiedere ad Eric, tanto per saperne di
più" proseguì.
Calleigh la guardava e non sapeva che cosa consigliarle, lei, in
effetti, avrebbe chiesto immediatamente spiegazioni all'interessato e,
magari, si sarebbe anche infuriata e lo avrebbe mandato a quel paese;
però non siamo tutti uguali a questo mondo
e spesso
reagiamo in modo differente gli uni dagli altri.
"Beh" sbottò alla fine "bevi il caffè che
altrimenti
diventa freddo e poi rientriamo, è un po' che siamo sparite;
si
domanderanno che fine abbiamo fatto."
Quello stesso pomeriggio Natalia affrontò Eric "E' vero o
non
è vero che Ryan ha regalato un braccialetto a Samantha e che
sei
stato tu a darglielo?"
Eric scoppiò a ridere "E' vero sì! Il nostro Ryan
è un vero imbranato con le donne, pensa che è
cotto e
stracotto di Samantha e stava quasi per tirarsi indietro quando ha
saputo che a me interessava un pochino. Ma a me, in
realtà, di Samantha importa ben poco: è una bella
donna,
ci sarei volentieri uscito un paio di volte, magari me la sarei portata
a letto, ma non sono proprio innamorato di lei. Ryan, invece, le muore
dietro da un po'; mi spiaceva per lui e così, l'ho aiutato"
Natalia sentì le lacrime affiorarle agli occhi,
tirò su
col naso e cercò di darsi un contegno, ma non è
facile
darla da bere a uno sbirro "Natalia, cos'hai?" chiese infatti Eric;
"Ho che sono innamorata di Ryan e che sto con lui da tre mesi
almeno....anche se forse dovrei dire che stavo con lui! E tu,
bell'amico che sei! Mi hai proprio aiutata!"
"State insieme??? da tre mesi??? Ma io non ne so niente, credimi; non
lo so proprio! Però, siete stati bravi a nascondervi e a
nascondere quello che provate l'uno per l'altra. Complimenti! Ehi, ma,
Natalia cosa c'è?" Natalia aveva incominciato a piangere
sommessamente
"Dai, non fare così" continuò Eric,
abbracciandola
"vedrai che le cose si aggiustano, magari è solo una
sbandata,
una cosa di poco conto o, magari, sono io che ho frainteso." Eric
cercava invano di consolare la povera
Natalia la quale invece era sempre più disperata; e lui la
capiva, eccome se la capiva! Quando Calleigh gli aveva detto di
"volergli bene come ad uno di famiglia" era andato nella più
cupa depressione e gli ci era voluto un bel po' di tempo per
riprendersi. E, strano a dirsi, Ryan era stato fra coloro che lo
avevano aiutato maggiormente; per questo Eric non lo riteneva capace di
tradire ed era convinto che le cose
con Natalia si sarebbero di sicuro aggiustate.
I giorni seguenti furono un vero inferno per Natalia, non sapeva che
cosa fare, che cosa pensare. La sera continuava ad aspettare Ryan alla
fine di ogni turno, ma lui non ne voleva proprio sapere nemmeno di
andare a prendere l'aperitivo con lei, figuriamoci andare a
cena
insieme o passare insieme la notte. Di giorno, se lei lo cercava,
faceva di tutto per evitarla e ogni volta che lei
prendeva
l'iniziativa di dargli un piccolo bacio o di toccarlo un po'
più
affettuosamente lui si scostava e accampava strane scuse tipo "Non ora,
ho
da fare" oppure "Natalia, cosa fai? vuoi che ci vedano tutti?".
La povera Natalia era nella più totale confusione, non
sapeva più nemmeno se i due erano ancora una coppia o altro,
certe
volte avrebbe voluto chiedere spiegazioni ma aveva una folle paura di
quello che Ryan avrebbe potuto risponderle, finché un brutto
giorno.....
Finché un brutto giorno Ryan le si avvicinò e le
disse
"Natalia, devo parlarti. Devo parlarti in privato e
seriamente"
(ecco, ci siamo!) pensò
Natalia seguendolo verso la piccola stanzetta di balistica;
Ryan
entrò per primo, aspettò che anch'ella fosse
entrata poi
chiuse con attenzione la porta; "Natalia, quello che ti vorrei dire
è che.....che dobbiamo prenderci un momento di riflessione"
"In che senso, Ryan?" Natalia faceva la finta tonta ma sapeva benissimo
dove il suo collega voleva andare a parare e si sentiva morire dentro;
"Devi sapere che .....che provo qualcosa per un'altra persona e che,
fino a quando non avrò fatto chiarezza su quali sono i miei
sentimenti, preferirei che non ci frequentassimo più. Non
come
coppia, almeno. Non voglio ingannarti, Natalia, e nemmeno ferirti;
anche se lo so che ti sto facendo male con queste mie parole. Ma voglio
essere sincero con te e spero che continueremo, almeno, ad essere buoni
amici"
"E' difficile, Ryan, rimanere amici con la persona che ti spezzando il
cuore, non lo sai? Senti, fai quello che vuoi, la vita è la
tua,
gestiscila come meglio credi. Io avevo sperato di farne parte, un
pochino, ma evidentemente mi sbagliavo. Non mi chiedere di rimanere tua
buona amica, non ci riuscirei; saremo colleghi, ci rispetteremo e
condivideremo quello che, nel lavoro, ci sarà dato di
condividere. Per il resto vite separate, vai pure da quella
Samantha e
mettiti pure con lei, non me ne frega niente. Ma....se
ti dovesse andare male, se lei non si rivelasse la donna adatta a te;
non venirmi a cercare perché non so se mi
ritroverai"
Natalia avrebbe voluto piangere tutte le sue lacrime, ma non
poteva dargli la soddisfazione di vederla disperata; così si
avvicinò verso la porta, la aprì e corse fuori.
Corse fino alla docce, si chiuse dentro una di esse,
appoggiò la schiena alla parete, si lasciò cadere
a terra e
diede il via a tutte le
sue lacrime.
E così nei giorni seguenti Ryan cercò di fare del
suo
meglio per conquistare Samantha, si mostrò simpatico,
professionale, competente; i suoi sforzi, però,
non
sortirono l'effetto sperato, la ragazza dimostrava di apprezzarlo ma
niente di più, lo considerava un caro amico e basta. Natalia
fra
se e se non sapeva se esserne felice
(tò, bastardone che
altro non sei; prenditi questo due di picche!) o
dispiaciuta se rifletteva che la sua storia d'amore, in fin dei conti,
era stata sacrificata per un pugno di mosche.
Poi, un bel giorno, accadde una cosa che lasciò
di
stucco (e non solo di stucco!) Ryan: Samantha gli
presentò il
proprio fidanzato: un giovane
procuratore alto e prestante che rispondeva al nome di Josh
Avery,
un gran bel pezzo d'uomo...
Un gran bel pezzo di cacca,
considerando quello che
Avery avrebbe combinato da lì a poco. Introducendosi, nel
laboratorio della scientifica adducendo motivazioni di
lavoro, aveva
fatto in modo di scombinare la prova principale di un caso a
cui
Ryan e Samantha stavano lavorando. Questo aveva mandato a carte
quarantotto tutto il caso e il diabolico avvocato della difesa
aveva
avuto gioco facile nello scagionare il principale indiziato e
pressoché certo colpevole. La Scientifica di
Miami,
però, e soprattutto il suo capo, il luogotenente Horatio
Caine,
non ci stavano a farsi menare per il naso e le indagini erano andate
avanti in un modo ancora più approfondite
arrivando
così a controllare anche la persona del bel Josh.
Il
sostituto procuratore Avery, infatti, risultò essere
coinvolto
in un
gioco ben poco chiaro e questo gli costò il posto, la
fidanzata,
la reputazione e, quasi, la libertà.
Come conseguenza della caduta in disgrazia di Avery tutte le
prove dei vari casi a cui Samantha aveva lavorato furono, a
causa
del conflitto di interessi e del rapporto che c'era fra i due,
considerate non valide e pertanto cassate dai giudici.
Fu un duro colpo per il dipartimento
di polizia di Miami Dade, alcuni pericolosi delinquenti di cui era
stata provata la colpevolezza si sarebbero, così,
trovati a piede
libero con grande dispiacere e preoccupazione di Horatio Caine il quale
vedeva vanificato il lavoro di
giorni, per non dire mesi e naturalmente Samantha si trovò
di colpo nell'occhio del ciclone.
In un primo momento la reazione di Natalia era stata quella di mettersi
a
sghignazzare amaramente: quella smorfiosa aveva avuto il fatto suo! Poi
però aveva riflettuto che, con Josh Avery fuori dai piedi,
la
storia fra Samantha e Ryan non avrebbe avuto più ostacoli
e che lei avrebbe così perso anche la più flebile
speranza di rimettersi insieme al collega
(non sei per niente un tipo
vincente, Natalia!).
Ma fu solo quando vide Ryan abbracciare una
piangente e quasi-dimissionaria Samantha, giù in
laboratorio, e dirle
che avrebbe fatto qualsiasi cosa per scagionarla e per
salvarne
l'onore e il posto di lavoro che si rese conto di non avere
più
possibilità e sentì il proprio cuore spezzarsi di
netto.
Poi tutto era precipitato, Ryan si era recato a casa di Josh
Avery per "fare chiarezza", ci era andato nonostante tutti avessero
cercato di dissuaderlo dal fare il guerriero senza macchia e senza
paura e gli avessero consigliato di attendere e di non agire da solo.
Ma lui, testa dura, tremendamente dura com'era, aveva fatto a
suo modo
e, come sempre, ne aveva pagato le conseguenze. Tanto per cominciare si
era preso un sacco di legnate da un incazzatissimo Avery che lo aveva
pestato fino a fargli perdere i sensi, poi, quando si era svegliato, si
era trovato dolorante, coperto di lividi, col labbro rotto, un dente in
meno
(e così
siamo a due: mi converrà fare l'abbonamento fisso dal
dentista), tutto
sanguinante, e, quel che è peggio, in compagnia del cadavere
del
suo
rivale. Eh, sì. Josh Avery era stato ucciso, colpito alla
testa
da un corpo contundente, e Ryan poteva essere incluso fra i sospettati.
Aveva
così corso il rischio di essere accusato di omicidio e
solo grazie all'ottimo lavoro di Walter e Calleigh era riuscito a
venirne fuori pulito
(vedi
se servono gli amici e i colleghi, Ryan?), e come se
ciò non bastasse.....
Come se tutto quello che aveva passato non fosse bastato, lui stesso,
indagando, aveva scoperto che Samantha era, alla stessa
stregua
di Josh, coinvolta in un giro di delinquenza e di spaccio di sostanze
stupefacenti, che non rappresentava altro che una talpa della
malavita
insinuata dentro il dipartimento di polizia e, cosa ancora peggiore,
che, introdottasi in casa di Avery, aveva
ucciso il presunto
fidanzato e, approfittando del fatto che Ryan
era senza sensi, lo aveva lasciato svenuto e sanguinante sulla
scena del
crimine,
per fare ricadere su di lui l'accusa di omicidio; tanto meglio
se
fosse
morto, così non avrebbe potuto discolparsi.
Aveva pianto, Ryan, quando lo aveva saputo, aveva pianto lacrime amare
di frustrazione soprattutto perché si
era reso conto di essere stato usato e questo gli bruciava da morire
anche in considerazione che aveva mandato alle ortiche una storia bella
e
pulita come quella con Natalia per ritrovarsi nelle spire di quella
strega malefica! Si sarebbe picchiato da solo
(no! lascia perdere, ne hai
prese già abbastanza) quando
pensava a come era stato scemo e, depresso e abbattuto come non mai,
aveva pensato bene di prendersi una sbronza colossale, di quelle che
lì per lì ti fanno dimenticare tutto e poi ti
fanno stare
male per tre giorni cosicché il malessere fisico possa
subentrare al malessere dell'anima e l'angoscia e il
rimpianto
per quello che si aveva e che si è perso non sia
più così
forte.
Mentre era al bar, tutto intento a ubriacarsi e piangersi addosso, Ryan
non
si era affatto accorto che uno alla volta i suoi colleghi erano entrati
nel locale ed erano tutti intorno a lui, (
devo proprio fare una gran pena,
pensò
il giovane agente alla vista di tutta quella gente che gli
sorrideva e che gli dava gran pacche sulle spalle.).
E,
autocommiserandosi come non mai, ad un certo punto se ne venne fuori
con "Finirà che resterò per sempre da solo".
Rimase
piuttosto perplesso, poi, a sentire che, fra tutte le parole
rassicuranti
pronunciate dai suoi colleghi, Natalia, sì proprio lei, se
ne
era uscita fuori cantando le sue lodi, dicendo quanto era
bello e
intelligente e che di sicuro avrebbe trovato presto la ragazza dei suoi
sogni; la sua ex fidanzata voleva forse prenderlo in giro?
"Farei l'amore con te
anche qui su questo tavolo" aveva risposto, lui, un po' con sarcasmo,
tanto per ricambiare la presunta canzonatura, e un po'
perché lo
avrebbe fatto sul serio l'amore con Natalia, ma non su quel tavolo o in
macchina, come qualcuno aveva suggerito, ma a casa sua, sul grande
letto, con dolcezza e passione come era stato per la loro prima volta.
Strano, erano passati solo alcuni mesi ma adesso sembrava
un'eternità.
(Potessi
riavvolgere indietro il tempo!).
Ryan, immerso nei propri pensieri, non si era accorto che
Natalia
lo stava
guardando intensamente; fu Eric che, resosi
perfettamente conto della situazione, cercò di fare in modo
che
i due restassero da soli: "Si sta facendo tardi,
io vado. Qualcuno vuole venire con me?" disse, ammiccando .
"Mi accompagni a casa?" gli chiese Calleigh ricevendo risposta
affermativa; dopo di lei, ad uno ad uno se ne andarono tutti,
tutti eccetto Natalia e Ryan.
Per un po', imbarazzatissimi, non si guardarono nemmeno, lei continuava
a rimestare il proprio cocktail e lui a rigirarsi il
bicchiere fra le mani, fu Ryan che parlò per primo
"Sono
stato proprio uno stupido, vero?"
"Direi, parecchio, anche" fu la risposta, secca, sostenuta;
"Potrai mai perdonarmi?"
"Di che cosa? della cavolata che hai sparato qui stasera, ad esempio?"
Natalia cercava di prendere tempo "Ti sembra una cosa da dirsi ad una
signora? In pubblico, poi"
"Ma volevo rispondere a tono a tutte le lodi che mi avevi fatto, che si
capiva benissimo che mi stavi prendendo in giro"
"E qui ti sbagli perché io quelle cose le credo davvero e le
dicevo intenzionalmente dal fondo del mio cuore: era ......era un modo
per dirti che mi piaci ancora e che mi fai ancora soffrire" Natalia
tirò su col naso;
"Beh, se la mettiamo così, pure io, in un certo
modo, ero sincero quando dicevo che avrei fatto
l'amore con te, davvero lo farei volentieri, e subito, anche
se non qui. Ho capito di amarti ancora e ti chiedo di
perdonare la sbandata che ho preso per una donna indegna e
che mi ha portato via da te, ma sono
pronto anche a capire le tue ragioni e, se non ne vorrai
più sapere niente di me, me ne andrò da solo e in
silenzio"
Natalia rimase un attimo interdetta, considerando se perdonarlo o meno,
poi realizzò che l'orgoglio
in amore può fare star bene per un brevissimo tempo ma poi
il
rimpianto e il dolore ritornano e non se ne vanno più e
disse
"Ti perdono, ti perdono perché non posso vivere senza di te,
perché preferisco essere sconfitta ma insieme a te piuttosto
che
essere vincente ma da sola". Così dicendo gli si
avvicinò, gli sfiorò, piano, con la mano il
livido che
aveva sullo zigomo e poi il labbro spaccato e tumefatto "Ti fa
male?" gli chiese;
"Non tanto" fu la risposta "se mi tocchi tu, non fa poi così
male"; lei gli accarezzò il labbro con la punta del dito,
poi avvicinò la propria bocca a quella di Ryan,
dapprima
con cautela poi, rassicurata dalle parole di poco prima e dal
fatto che lui non aveva nemmeno accennato a ritirarsi, provò
con
un vero e proprio bacio a cui egli rispose. Si baciarono con
dolcezza, commossi,
mescolando le loro lacrime e lavando via, così,
tutto il male che avevano accumulato in quei giorni.
Rimasero incollati per un po' fino a che non udirono l'applauso degli
altri avventori del locale e tutto un coro di "bene" e di "brava"
risuonò intorno a loro.
"Vieni, andiamo via" disse Ryan, lasciando sul tavolo il costo delle
consumazioni e, cingendole la vita con una braccio, la
condusse
fuori dal locale.
Era una bella serata tiepida, e c'era la luna piena e una miriade di
stelle a rischiarare la notte.
"Per sempre, Ryan?" chiese Natalia, ancora dubbiosa della buona fede
del proprio compagno
"Per sempre, Natalia, stavolta è per sempre,
te lo giuro" rispose lui con un sorriso stringendola forte a se.
Stavolta
sarebbe per sempre
Non importerebbe niente se
Le parole tue
Mi hanno fatto male ma tanto vale che
Stavolta sia per sempre
Perché l’orgoglio in amore è un limite
Che sazia solo per un istante e poi
Torna la fame
Ed eccomi di nuovo qua con una nuova Wolvista....la storia mi
è
venuta in mente guardando l'ultimo episodio di CSI Miami (l'ultimo in
assoluto), episodio da cui si capisce che fra Natalia e Ryan ci
potrebbe essere qualcosa di più di una semplice amicizia;
lei
soprattutto sembra innamoratissima, mentre lui fa un po' lo scemo con
quel pesce lesso di Samantha. Stavo pensando come tutto questo si
potesse incastrare con la fanfic che già avevo scritto,
quando
la radio ha mandato in onda la bellissima canzone di Nina Zilli,
"Per sempre"....ho mischiato bene, agitato gli animi ed
è
uscito fuori questo racconto. Però non sono molto contenta
di
come mi è venuto, non lo so, l'ho betato parecchie
volte
ma non sono del tutto soddisfatta. Vabbè lo
pubblico lo
stesso, tanto a chi vuoi che gliene freghi della coppia Ryan-Natalia?
Però se per caso vi capitasse di leggerlo fatemi sapere cosa
ne
pensate.
bye bye