-Un cavaliere…donna?Assolutamente patetico!Le donne sono
inutili e insignificanti esseri e ritengo impossibile che una di loro possa
possedere le caratteristiche di un guerriero. -
-E invece siete in errore Colonnello Tavington.La donna in questione
ha delle qualità esemplari e con la spada è migliore di molti uomini. -
-Ammettiamolo. E con ciò?Cosa dovremmo fare?-
-Una tale forza sarebbe molto utile al nostro esercito
e,dato che sono certo che i nemici la noteranno presto,vorrei anticipare le
loro mosse ed evitare di ritrovarmela per nemico.Comprendete?-
-Ma…-
-Niente ma,colonnello,vi ho dato un ordine. –
-Sarà fatto. –
William uscì dalla stanza dove aveva appena parlato con il
suo superiore,Worris.
“Che idiota!” pensò.
Era convinto che quella donna avrebbe portato solo
guai.Infondo il genere femminile era al mondo per procreare.In ogni modo
sarebbe stato divertente renderla ridicola davanti a tutti e dimostrare che le
sue impressioni erano esatte.
Scese le scale che portavano all’uscita dell’edificio e
riunì il suo esercito.
-Abbiamo una missione da svolgere.Dobbiamo recarci a
Mosca,in Russia.E’ un viaggio molto lungo e chi mi seguirà riceverà una lauta
ricompensa.Chi non lo farà…mi renderà molto triste!
Il nostro obiettivo è una giovane donna.La riconoscerete
perché indossa un’armatura e maneggia una lunga spada;questo è tutto. Oh,quasi
dimenticavo,il suo nome è Selene Stuart…bel nome per un uomo fasullo!-
William ghignò.Si in fin dei conti sbeffeggiarla sarebbe
stato senz’altro piacevole.
Una volta avvertiti i suoi uomini,montò sul proprio cavallo
e si diresse verso casa sua.
Cavalcò per una mezz’ora completa,finché non si trovò
davanti una villa di tre piani,circondata da un grande giardino. Superò il
cancello e scese dal cavallo.Neanche il tempo di lasciare libero l’animale,i
suoi due schiavi gli stavano già chiedendo se desiderasse qualcosa.Questa era
una abitudine,ma quel giorno accadde qualcosa che non era prevista.Uno dei due
uomini toccò,per errore,il colonnello.
Egli si voltò di scatto verso il peccatore e,con un
espressione disgustata,disse:
- Quest’oggi i miei abiti sono sudici anche se non li tocchi
tu!Andatevene entrambi e ringraziate la vostra buona stella se non vi uccido a
frustate.Via!-
I due,impauriti,scapparono immediatamente.
William scosse la testa ed entrò in casa. Ordinò ai suoi
servi di non disturbarlo per nessuna ragione al mondo e salì al piano
superiore. Entrò nel bagno più grande dell’abitazione e si ristorò con una
lunga doccia. Mentre l’acqua lo sfiorava,pensò alla donna che nascondeva le sue
grazie dietro una rozza armatura e sbuffò.Trovava il suo atteggiamento stupido
e infantile.Una volta finito di lavarsi,si coprì con uno asciugamano e si
guardò allo specchio.
I suoi lunghi capelli neri gli ricadevano sulle spalle,i
grandi occhi azzurri brillavano e il suo torso nudo era davvero muscoloso e
aitante.
Un’idea gli balenò alla mente. Si,perché no?Era
terribilmente diabolico,degno di lui.Avrebbe fatto innamorare di sé la Stuart.
Con le sue doti fisiche non sarebbe stato difficile e in
questo modo avrebbe mostrato alla gente che le donzelle sono frivole e che
devono rimanere tali.
-James?-Chiamò.
Pesanti passi salirono velocemente le scale.
Un uomo nero dalla corporatura robusta rispose:
-Si signore?-
-Domani partirò per un lungo viaggio e ho bisogno di
qualcuno che mi serva durante il periodo che starò via.Ho scelto te,preparati.
-
Detto questo congedò
l’uomo e si diresse in camera.
James non provò neanche a controbattere.Ormai era deciso. Salutò
il padrone e tornò al piano inferiore.
Ormai a letto,William,spense la luce e,senza la minima
preoccupazione,si addormentò.
-Siete arrivato,signore!-esclamò Lars Ulrich.
-Ho ritardato solo di qualche minuto,quindi evita di farmelo
pesare!-rispose sprezzante William.
-Scusatelo,è giovane e inesperto.-Rispose subito il cugino
di Lars, Kirk Hammet.
-Oggi non mi va di discutere.In ogni modo,questo è il mio
schiavo James.Per ogni cosa,ovviamente della massima importanza,rivolgetevi a
lui.-
Tutto l’esercito squadrò l’uomo come se
fosse un’ancora di salvezza.
-Bene,io direi di andare.-Disse William e,al movimento del
cavallo che aveva deciso di portarsi(non era proprio,dato che aveva paura che
morisse),tutti gli altri cominciarono il loro cammino.
Guardando l’orizzonte Tavington pensò:
“Preparati,piccola…la caccia è iniziata.”
Dedicato alla mia migliore amica,Floriana,alle mie compagne
di classe e a quelle adorabili pazzoidi di Kedavra,Rinoa1984 e In_love_with_Hook!Vi
adorooooooooooo!