Come mi sono innamorata di Jaden Christopher Syre Smith

di imadreamer
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Capitolo 3

Il giorno dopo.

Ecco che erano le 11:05, la campana che segnava l'inizio ricreazione suonò puntuale. Alzai la testa dal quaderno di algebra guardando verso la porta che da lì a poco avrei voluto attraversare per andare a fare il mio quotidiano giro del cortile.
Era lì, appoggiato al muro.
Mi avvicinai alla porta per andarmene, ma qualcuno mi diede una spallata. «Piacere, sono Justin!» era alto e magro, mi porse la mano sorridente e io la afferrai «Serena.» feci per andarmene quando un'altra mano mi si piazzò davanti «Io sono Jaden!» mi si fermò il cuore per un secondo avrei voluto dire "LO SO, IERI MI HAI AGGIUNTA SU FACEBOOK E MI HAI LASCIATO UN SENSO DI AMARO NEL CUORE". «Serena» - mi limitai a dire.

«Ho detto: IO SONO JADEN!»
«E io ho detto: SERENA. Ora se permetti ho altro a cui pensare.»

Me ne andai seguendo Martina, non volevo stare lì a parlare, sapevo già come sarebbe andati a finire: avremmo parlato fino alla fine della ricreazione, poi anche il giorno dopo, quello dopo ancora e così via, finché non mi sarei innamorata. Decisi di essere fredda per evitare di stare male per l'ennesimo stronzo.
Ero soddisfatta di quello che avevo appena fatto, eppure in un piccolo angolo molto nascosto in qualche parte in disuso del mio corpo mi stavo pentendo amaramente.

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Il giorno dopo si ripresentò in classe mia, con quel suo amico Justin, dicendo di essere alla ricerca di una voce nuova. Io subito proposi la mia migliore amica «Beh... Ci sarebbe questa mia amica, Beatrice, che ha una voce pazzesca! Mette i brividi e io l'adoro, dovreste conoscerla, ve ne innamorereste subito. Secondo me è perf...» Jaden mi interruppe «Ok, dicci quando e dove e noi la testeremo. Ora però vogliamo sentire te». Mi guardai intorno. «Me?» Justin annuì «Ma io non so cantare! E poi mi vergogno, quindi non se ne parla proprio. Scordatevelo!» dissi sempre molto fredda.

«Allora presentaci la tua amica» -disse Justin sopra al suono della campana di fine ricreazione- «Oggi alle 16:30 in piazza. Puntuale!» Corsero in classe.


"Alle sedici e trenta in piazza. Alle sedici e trenta in piazza. Alle sedici e trenta in piazza" continuavo a ripetermelo per non dimenticarlo "Alle sedici e trenta in piazza. Alle sedici e trenta in piazza. Alle trenta in piazza e sedici. Ma che ca...?"

 




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