Ringrazio anche solo chi legge
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt: Osservanza
Cap.20 La fine tanto agognata
Takao mugolò, sentiva le gambe intorpidite,
allargò le braccia e sbatté un paio di volte le
palpebre, avvertì un senso di nausea salire e
mugolò infastidito. Premette i palmi per terra e si diede la
spinta, alzandosi seduto. Si guardò intorno, sentendo un
sapore acido in bocca e si leccò le labbra, avvertendole
secche e screpolate sotto la lingua.
“Dove sono?” biascicò. Sbatté
nuovamente le palpebre e sgranò gli occhi, mentre un lungo
ciuffo nero con riflessi bluastri gli finì davanti al viso.
“Aspetta ...” sussurrò. Si mise a
correre a destra e a sinistra lungo uno sfondo bianco.
“Dov'è lo scontro?! Dov'è il padre di
Kei?” chiese. Saltellò sul posto, strinse i pugni
e abbassò lo sguardo vedendo i propri piedi sopra una
superficie trasparente che rifletteva la sua figura.
“Ogni volta che lancio il mio attacco più potente
finisco in una dimensione alternativa” si lamentò.
Kei sorrise, Takao
ricambiò e si voltò. Entrambi guardarono le
stelle cadenti sfrecciare nello sfondo nero sopra di loro.
Takao sbatté un paio di volte le palpebre e si
strofinò gli occhi con il dorso della mano.
- Devo stare calmo - si impose. Sentì il rumore di plastica
che sbatteva, socchiuse un occhio e si voltò in quella
direzione.
"Ci sono due bey che combattono?" si domandò. Si mise il
cappellino al contrario e corse nella direzione da cui proveniva il
rumore, avvertì delle grida e accelerò
l'andatura. Le sue scarpe da ginnastica affondarono in un prato,
sporcandosi di fango e fili d'erba. In un campo rosso di plastica per
beyblade due trottole si scontravano, una delle due mando l'altra fuori
dal campo. Takao avvertì un ringhio alla sua sinistra e si
voltò, abbassò lo sguardo e vide un bambino dai
corti capelli grigi arruffati, le iridi color ametista liquide che
brillavano, il piccolo incrociò le braccia e
sbuffò.
"Non è giusto" si lamentò il bambino, sbattendo
un piede a terra e alzando il capo. Un altro bambino gli si avvicino,
gli si mise di fronte e gli sorrise.
"Anche io preferisco quando finiamo pari". Si abbassò, prese
la trottola dell'amico e gliela porse. Il piccolo dai capelli grigi la
prese e se la mise in tasca, l'altro piccolo grassottello si
chinò afferrando la propria trottola dal campo fermandola e
se la mise a sua volta in tasca. Takao allungò una mano
verso la spalla del bambino più grassottello,
attraversandolo.
"Sono uno uguale a me alla sua età e l'altro è
identico a Kei" mormorò. Si voltò sentendo dei
passi ovattati, guardò un giovane uomo dai capelli grigi
avanzare, la sciarpa bianca che indossava oscillava mossa dal vento. Si
piegò e prese il bambino simile a Kei in braccio, lo
sconosciuto indossava un completo gessato grigio scuro.
"Mettimi giù, papà!" si lamentò il
bambino. L'uomo sollevò gli occhi al cielo e
sospirò.
"Andiamo a casa, Gou" borbottò. L'altro bambino sporse il
labbro e si avvicinò alla gamba dell'adulto.
"Ancora cinque minuti signor Hiwatari, la prego" implorò.
L'adulto negò con il capo e strinse le labbra.
"Vi vedrete domani, Makoto" ribatté. Entrambi i bambini
sbuffarono.
"Chi sono?" si domandò Takao, sbattendo un paio di volte gli
occhi.
"Il futuro". Sentì Takao, si voltò e
rabbrividì il muso di drago grande due volte lui davanti a
sé. Kinomiya deglutì a vuoto un paio di volte,
osservò le scaglie dorate della creatura e le scise d'acqua
che aleggiavano intorno a lui, da alcune placche si alzavano delle
fiammate. Takao guardò il proprio riflesso nelle iridi blu
degli occhi del drago.
"Voi umani non avete mai compreso l'importanza delle regole che
gestiscono l'universo. Il non decadere di esso dipende solo dalle
osservanza di queste leggi e voi le avete già troppe volte
violate. Yuri potrà diventare umano, ma Kei deve pagare"
spiegò il drago. Takao avvertì il caldo fiato
della creatura investirlo. Kei era seduto sulla testa del drago, teneva
le gambe accavallate e il capo piegato di lato.
"Se diventassi umano, il mio spirito verrebbe rinchiuso nella roccia
per sempre" spiegò.
"Non capisco" mormorò Takao.
“Susumu Hiwatari è contravvenuto alle regole che
governano l’ordine
dell’universo, come tanti secoli fa fecero i beatpower. Per
questo
pagherà, ma il suo spirito non uscirà mai
più dalla pietra in cui è
stato rinchiuso. Se suo figlio diventasse umano farebbe la stessa
fine” disse con voce gutturale le creatura. Takao si
massaggiò la spalla e strofinò la punta della
scarpa per terra.
"Il mondo è salvo?" chiese. Si mise sulle punte, il drago
utilizzò la punta della sua unghia per fargli una leggera
pressione sulla spalla, facendolo tornare con le suole delle scarpe per
terra.
"Sì, ma devi comprendere che ogni azione ne chiede un'altra
per mantenere l'ordine. Per avere qualcosa, devi sacrificarne
un'altra". Proseguì la spiegazione il drago.
"Vuoi mangiarmi?" chiese Takao e la voce gli tremò. Il drago
dimenò la coda e mosse i baffi da felino sul proprio muso.
"Io sono la somma dei beatpower originari, la mia sola esistenza
porterebbe l'universo alla distruzione. Tu, Max, Rei, Kei, Daichi
dovete fare in modo che i vostri beat tornino siggillati ... che io sia
diviso e siggillato come fu già un tempo" spiegl la
creatura. Kei si mise accanto a Takao, mettendogli una mano sulla
spalla.
"Kei ... cosa vuol dire?" domandò Takao.
"Abbiamo un'ardua scelta davanti e tu capitano devi
farla per tutti noi" spiegò il russo.
"Scegliete voi di offrire i vostri corpi per la salvezza di un amico?!"
ruggì l'animale. Il forte vento che derivò dalla
bocca del drago investì Takao che per l'onda d'urto cadde
per terra, gli occhi gli pizzicarono e lui li chiuse.
"Siamo sempre pronti ad aiutare un amico!" gridò.
Avvertì un pizzicore al petto che si trasformò in
una serie di fitte, arrivando a mutarsi in un dolore acuto. Takao
spalancò la bocca gridando con tutto il suo fiato per la
sofferenza.
Takao continuò a urlare, sempre più forte. Il
dolore cessò, ansimò, socchiuse gli occhi e
avvertì qualcosa di morbido sul suo viso, allungò
una mano e prese una ciocca di capelli azzurri in mano, si mise a
sedere e la tirò gemendo di dolore. Lasciò andare
la ciocca di capelli, vedendo che la propria capigliatura arrivava fino
al suo ventre.
"Cosa è successo?" biascicò.
"It's great!"
sentì gridare Max.
“Benissimo, ora mi toccherà sentire la tigre
bianca ventiquattro ore su
ventiquattro ... come se i pianti di mia figlia non
fossero già
sufficienti” borbottò Rei.
- Ben svegliato -. Il campione del mondo sgranò gli occhi
sentendo la voce del drag oazzurro nella sua mente.
- Non entreremo più nei bey, ora siamo custoditi nei vostri
cuori, portatori - spiegò il drago azzurro. Takao si mise in
piedi e abbassò lo sguardo, indossava delle ciabatte di
legno, si toccò il ventre vedendo che era vestito con un
abito da kendo nero. Girò su se stesso, l'orlo della casacca
blu che indossava si sollevò facendo oscillare le punte di
stoffa candide, la casacca era ricoperta di ricami color panna a forma
di piccole scaglie. Takao si mise le mani sul capo e sospirò.
-Non lamentarti, a Mao piacerai sicuramente di più-. Disse
Draigher nella testa di Rey. Quest'ultimo si appoggiò al
bastone che teneva conficcato nella sabbia rossa, sulla
sommità c'erano degli artigli di ferro, che brillavano di
riflessi verdi. Ai suoi movimenti oscillavano i brandelli della casacca
bianca che indossava, con dipinti di grigio i segni di una serie di
artigliate; e la lunga coda di cavallo nera che gli arrivava fino ai
glutei.
"Solo quell'idiota poteva combinare un disastro simile!"
gridò Hilary.
"Kei, i tuoi piedi ci sono delle zampe di uccello?" chiese Brooklyn.
"Idiota, ha delle ginocchiere rosse a forma di zampa di uccello"
ringhiò Yuri. Daichi gli saltò sulle spalle e
dimenò la sua coda da drago dorato.
"Siamo in cosplay!" strepitò.
"Yuri, in te non c'è più niente di metallo"
mormorò Jin del vento. Si volò verso Kei vedendo
le parti metalliche del suo braccio, quest'ultimo alzò le
spalle, indossava una tenuta da samurai rossa e nera. Yuri
arrossì e annuì, chinando la testa. Anjierika si
avvicinò a Takao, lo guardò stringere i pugni
coperti da dei guanti di pelle blu senza dita.
"Questi vestiti ti donano" gli sussurrò all'orecchio. Il
campione del mondo si voltò, la afferrò per la
nuca e la baciò. Max tossicchiò e gli cadde il
bastone azzurro con una pietra blu per terra, Rey glielo raccolse e
glielo porse. Yuri guardò il vestito verde e il guscio di
tartaruga che il biondo indossava. Hilary si aggrappò al
braccio di Kei e glielo strattonò.
"E' tempo di una nuova vita" sussurrò. Kei le sorrise,
annuì e le baciò la fronte.
"Andiamo a farcela" bisbigliò. Prese da terra la propria
sciarpa bianca e la infilò, passandosela intorno al collo.
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