Una notte diversa

di fumiko
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È una one-shot senza pretese. Mi sembrava carina, così ho pensato di proporvela. Sono contenta che l’altra mia one-shot su fma vi sia piaciuta. Colgo l’occasione per ringraziare “faccina soddisfatta”, “lally_mangaka”, “chibimayu” e “Tina98” per i commenti.
Vi auguro buona lettura.
Recensite.





Sono disteso su un letto a due piazze a casa Rockbell, accanto al mio fratellone. Lui russa beato, a pancia in su, con le braccia quanto più è possibile distese orizzontalmente, con la coperta che gli arriva alle ginocchia.
Sono felice perché è la prima volta, da diverse notti, che non aveva un incubo.
Mi faceva paura quando ne aveva: non faceva che agitarsi, sudare. Sapevo bene cosa sognava perché parlava nel sonno. Diceva:
- La mia gamba! Al! Aaaal!-
Il mio fratellone non dice mai cosa prova, si finge cinico, impassibile, ma non è così.
Sono riuscito a strappargli quel segreto, a capire quanto sono importante per lui.
Tanta fu la paura di perdermi, di rimanere solo, subito dopo aver tentato di riportare in vita la mamma, da fargli continuare a sognare l’episodio anche dopo tre anni.



Sento la porta aprirsi.
Da dietro ne spunta fuori Winry.
Mi guarda, sorridendo.
Si avvicina e si stende tra me e il fratellone, anche se lo spazio è veramente poco.

- Winry! Che ci fai qui?- chiedo bisbigliando

- Non riuscivo a dormire, così ho pensato di venire a farti compagnia-

Piangerei, se potessi.

- Grazie-
Lei sorride dolcemente.
Sorriderei anch’io, se potessi.

- Ma dì, piuttosto…Ed russa sempre così forte?-

- Non russa sempre. Quando non russa, parla nel sonno.-

- Davvero?- un sorriso maligno le compare improvvisamente sulle labbra – E cosa dice di bello?-

E’ chiaro che vuole saperlo per poi prenderlo in giro. Forse pensa che sogni frivolezze.

Volgo la testa al soffitto e dico, con voce seria:
- Lui parla nel sonno solo quando fa gli incubi sulla mamma-

Non posso né sentirla, né vederla, in questo istante, ma immagino che sia rimasta colpita dalle mie parole.
La guardo. È pietrificata!

- Era da tanto tempo che non russava…- aggiungo

Sta cominciando a piangere…

- Dai, Winry, non piangere-

La vorrei confortare con un abbraccio, ma non posso, perché solo il calore è capace di dare pace ed il mio corpo è gelido, morto. Le darei solo altro dolore.
Se solo potessi abbracciarla con la mia anima…
Mi limito a sussurrarle parole dolci e cariche di speranza, anche se metalliche, all’orecchio.

Rimaniamo così per qualche minuto e solo quando Winry finisce di piangere mi rendo conto che il fratellone non sta più russando.
Da quanto è sveglio?
Anche lei se ne accorge, appena prima di essere cinta da due braccia, una fatta di carne e l’altra d’acciaio.

- Ed…- dice lei con voce tremante

- Non piangere, Winry-

Tutti tre rimaniamo fermi, in silenzio, ma la carne è debole e presto Ed e Winry si addormentano.
È stata una notte in qualche modo diversa e forse un po’ più breve e sopportabile delle altre.
Grazie, Winry.




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