There's hell over me...

di FreeForAll
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“This is a wasteland, my only retreat…”

Gli aveva detto una bugia. Gli aveva detto che aveva scritto quella canzone per loro, per loro che non si sentivano a casa da nessuna parte, per i suoi fan. Però non è era quella la verità. Certo, voleva farli stare bene, perché li capiva. Ma non era quello il motivo principale della composizione. Aveva composto per se stesso, per stare meglio, perché si era ispirato a lui stesso da adolescente: quando nemmeno lui aveva un posto che potesse chiamare “casa”. Era per quello che li capiva.

Uscì fuori di casa e si incammino verso il parco, percependo piacevolmente sulla faccia quella gelida aria del mattino di Gennaio. Mentre passeggiava sul marciapiede di pietra, vide un bambino cantare mentre raccoglieva delle foglie ritardatarie appena cadute. A quel punto pensò a quando lui era un bambino. A quanto era facile da bambini, e a quanto era difficile poi da adolescenti. La sproporzione tra le due età di formazione era impressionante. In una era felice, nell’altra era triste. Il problema era semplice: lui non capiva la gente. Per la gente era facile. Per lui no.

Ma c’era “Hell Above”, ora, ad aiutare quelli come lui.




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