Credo di aver mischiato un po’ anime e manga…
Snow White
Won’t you hold me tight
And never leave my side?
Ho pensato di essere un po’ come Cenerentola. Vivevo da sola
con mio padre, e ad esser sinceri ero più che contenta. Certo, mi faceva
arrabbiare, era distratto e se non fosse stato per me non sarebbe mai riuscito
ad avere degli orari che si possano considerare più o meno normali. A quanto
pare, comunque, quella è la vita dello scrittore.
Mio padre non era
certo un re, e io non ero una principessa.
Quando si è risposato, però, sono stata catapultata in
quella che effettivamente sembra una favola. Non perché sia piacevole. Solo che
non è una situazione che poteva immaginare.
Adesso ho una matrigna e due sorellastre. Forse lei crede di
poter diventare la mia nuova madre. E’ possibile che lo pensasse anche mio
padre. Con le migliori intenzioni, certo, ma non è così. Tanto per cominciare
nessuno potrà mai sostituire la mamma. E poi le cose non sono andate proprio al
meglio. Con le mie “sorelle” non riesco nemmeno a parlarci civilmente. Mayune,
lasciamo stare, non mi sopporta proprio e la cosa è abbastanza reciproca, non
perde mai l’occasione per farmi qualche scherzo di cattivo gusto. Speravo di
poter instaurare un rapporto decente almeno con Mawata, ma lei non sembra
affatto della stessa idea.
Alla fine, credendo di avere una nuova famiglia felice, mi
sono ritrovata con una matrigna e due sorellastre che non mi possono
sopportare.
Come se non bastasse, dal povero appartamento in cui stavamo
ci siamo trasferiti nella loro “casa”. Sì, perché casa non è un termine che si
possa adattare bene a quello che è veramente. E’ un palazzo, una specie di
reggia.
Quello è il
castello della principessa che non sono.
Infatti non ci abito più. Vigliacco da parte mia andarmene,
vero? Eppure non riuscivo a stare lì, circondata da occhi che mi guardavano
ostili, chiedendosi quando avrei detto la prossima bugia.
Così la favola è
cambiata.
A dir la verità, a volte sembra un racconto dell’orrore. Non
erano rose e fiori fin da prima, e mi chiedevo se era possibile che tutto
peggiorasse. Ovviamente la risposta era sì.
Snow White
Yayoi ha detto che la mia storia assomiglia a quella di
Biancaneve. Io sarei Biancaneve che vive nella casetta dei sette nani. Ancora
una volta una principessa, eh? Continuo a non sentirmi come tale. E poi, lei
non stava in casa a preparare da mangiare mentre i nani andavano a lavorare?
Per me, non è proprio così che funziona. Non sono Biancaneve.
Sono “Pretear”, e
loro sono i miei cavalieri.
Mi sembra presuntuoso definirli “miei”, ma il compito dei
Leafe Knight è quello di proteggere e aiutare Pretear perché svolga il suo
compito. Perciò in un certo senso questo li fa diventare cavalieri al mio
servizio, sempre secondo Yayoi.
Non mi sentivo in grado di essere Pretear. Come potevo
salvare il mondo, se non sapevo nemmeno come comportarmi con la mia nuova
famiglia, mi chiedevo. Era un cerchio infinito di tristezza e senso
d’impotenza. Ormai mi sentivo un peso e un fastidio per tutti.
Perché combattere?
Questo Biancaneve se l’è mai chiesto? E Cenerentola? No,
loro sicuramente non ne avevano bisogno. Ma quando ti senti abbandonato da
tutti, perché dovresti continuare a combattere? Per chi dovresti lottare in
questa vita crudele? Credo che anche lei abbia pensato così. Entrambe abbiamo
trovato una risposta, ma i risultati sono stati diversi. Se penso che avrei
potuto benissimo fare la stessa fine, ho ancora i brividi. Però poi penso alle
persone che mi sostengono e quelle che devo proteggere. Anche quelle che non
credono in me, sto lottando anche per loro.
Saihi…
Mi chiedo se, con altre persone al suo fianco, Saihi sarebbe
nata lo stesso. Lei, forse, non aveva altri su cui contare quando si è sentita
abbandonata per l’ultima volta? Ormai credo di capire e di saper rispondere da
sola a queste domande. Ci sono momenti in cui tutto il resto diventa nero, e
non importa nient’altro al di fuori di quella sola persona. E’ come diventare
ciechi all’improvviso, nonostante molte mani siano pronte ad afferrarti per non
lasciarti cadere, non le vedi, perché proprio la sua non c’è più. E’ tutto
nero, e la disperazione non finisce mai.
Ci sarà un lieto fine
anche per me?
Per noi, per tutti? Non sono una principessa, ma questo non
mi impedisce di dare ogni briciola di me stessa per salvare qualcun altro. Non
sono una principessa e non ho una fata che possa realizzare il mio desiderio.
Potrei diventarlo? Se tutto finisse bene, anch’io potrei vivere felice? Con una
famiglia, in un palazzo… E’ possibile?
Non è così che
vanno le favole.
Le principesse non fanno tutta questa fatica per trovare il
“per sempre felici e contenti”. Non combattono mostri, non vedono i proprio
amici rischiare di morire davanti agli occhi. Sbaglio, forse? Io finora ho
trovato solo la strega. E uno dei miei cavalieri era con lei. Questo sentimento
può avvicinarsi a quello di Saihi? Posso capire meglio quello che ha provato?
Comunque, non si è mai sentito di una principessa così tormentata.
Dov’è?
Già, dov’è? Questa era una favola, giusto? Allora manca una
cosa. Una cosa importante.
Dov’è il principe?
Certo, so dov’è il principe. Non è arrivato in sella a un
cavallo bianco. Non mi ha trovato grazie a una scarpetta di cristallo, e non mi
ha portata via per sposarmi all’istante. Ma se per Yayoi sono una principessa,
allora lui è per forza il principe. Dove sono i miei cavalieri, dove sono le
persone a cui voglio bene? E’ proprio vero che l’ultima battaglia bisogna
sempre affrontarla da soli. Anche il mio principe non può più proteggermi. Ci
sono solo io, e di fronte a Saihi nessun altro. Non sono del tutto certa di
farcela.
La cosa più importante non è dare il massimo? E’ una cosa
che non potrei sopportare se qualcuno lo facesse per me, ma non è forse così
che fanno le principesse delle favole? Non sacrificano forse se stesse per il
bene degli altri, più importante di loro? Forse sto solo sbagliando tutto, ma…
Non è così che nasce una principessa?
E’ strano, perché ci si sente bene, realizzati, utili.
Felici. Però credo che non riuscirò a rivederti, e questo mi dispiace più di
tutto. Le principesse alla fine non muoiono, perciò penso di aver avuto ragione
io quando era sicura di non esserlo. Ma non importa, se sparisco annullando la
sofferenza portata da Saihi. Farò tornare tutti, anche Sasame e Takako, e tu
che mi hai protetto fino all’ultimo. Ci sono delle cose che vorrei dirti, ma
non so con che parole esprimerle. Ci vorrebbero delle scuse, perché quando ti
sveglierai mi cercherai. Dovrei dispiacermi, dovrei sentirmi egoista, ma la
verità è che sono felice e sto sorridendo per te.
* . * . *
Le frasi in corsivo sono della canzone “Snow White” di BoA,
anche se la prima l’ho cambiata leggermente…