Veleno
Painful,
Dark, and I loved you
[Kazuki PoV]
Silenzio.
In questa notte viva il mondo appare avvolto in un sottile quanto
fragile velo
di seta. Le fitte gocce di pioggia come trasparenti fili danzano
ricamando
deliziose figure intorno a me: attraverso di esse la città
si mostra
sottosopra.
Come
mie uniche compagne in queste lunghe e solitarie ore con il loro
scroscio
impetuoso impediscono ai grevi rumori di Tokyo di arrivare al mio
orecchio
mentre ad una folle velocità corro lungo il marciapiede di
un quartiere a me
sconosciuto. Supero case, negozi e piccoli gruppi di persone intente a
parlare
tra loro; ma tutto mi sembra così incolore che volgo lo
sguardo altrove.
E’
la Luna quella ci staglia alta nel cielo? In questa prigione
d’acqua che
insidiosa mi penetra negli abiti essa mi appare lontana ed
irraggiungibile. Ma
non è la Luna ciò che voglio.
Un
dolore lancinante mi invade le tempie e mi desta da questo sogno
irreale dove
suoni e figure lentamente scompaiono non appena si ha
l’impressione di averli
raggiunti e toccati. E’ la Natura che lava il mondo dai suoi
peccati.
Sotto
questa pioggia incessante stringo con forza al petto un mero foglio di
carta
dove una singola parola scritta con flebile inchiostro lotta per non
sbiadire
tra le mie stesse mani. Mi aggrappo affannosamente ad essa, come la
vittima al
suo carnefice.
Ma
una parole come questa è in grado di distruggere; eppure
è diventata parte di
me.
Addio.
Hai
lasciato questa lettera sopra il mio letto, senza spiegazioni,
cancellando
tutto quello che ci è appartenuto un tempo.
Ho
pensavo che fosse tutto uno stupido scherzo, un capriccio dettato dal
tuo
temperamento solitamente turbolento e ribelle. Ma l’armadio
vuotato da ogni tuo
abito, di cui amavo inebriarmi del profumo, è diventato ora
la triste metafora
della mia vita.
Sayonara
wa koko ni oite aruki dasou
Mou
nidoto miushinau koto wa nai
Chi
è il vero nemico?
Mi
hai odiato così tanto da farmi
impazzire, ma non abbastanza da farmi morire.
Sei
crudele ed egoista, lo sei sempre
stato, ed ormai il tuo sporco gioco ci sta lentamente trascinando in un
abisso
senza ritorno.
Quando
toccherò il fondo, lo so bene,
sarà troppo tardi.
Ma
nonostante questa terribile pena che
ora porto silenziosamente nel cuore ho ancora la forza
di alzarmi e agire, tentare di riprendere ciò
che era mio, ciò che era nostro.
Non
mi ferma il tempo, vero nemico
dell’uomo, questa pioggia che colpisce e ferisce le mie
spalle, le mie mani. Il
freddo che penetra nelle mie pelle non è abbastanza risoluto
da impedirmi di
continuare questa corsa per le interminabili vie di Tokyo.
Una
paura inaspettata però mi assale, e
accelero ancor di più il passo. Mi guardo intorno,
sentendomi soffocare; le
luci si muovono solerti intorno a me, mentre vivido risuona nella mia
mente il tic-toc di un orologio. Byou, aspettami.
Ho
combattuto tutta la vita per realizzare i miei sogni, l’unica
cosa che a mia
esistenza ha mantenuto intatti nel tempo; non lascerò che
anche tu svanisca
come i leggeri granelli di sabbia al primo soffio di vento.
Questi
sentimenti così forti, mai affrontati, mi invadono.
E’ stata questa dunque la
mia colpa?
Amarti
così ciecamente da annullare me stesso e non vedere
ciò in cui ti stavi
trasformando. Sei tu che soffi sul fuoco dell’inferno.
Annegando
nei miei amari pensieri arrivo, quasi senza rendermene conto, davanti
al tuo
vecchio appartamento; il cancello composto da rigide sbarre di ferro
è chiuso,
ma ben illuminate sono le numerose finestre dell’abitazione.
Vedo
ombre che si muovono piano all’interno della casa. Diventerò pazzo.
Urlo
più volte il tuo nome tra le lacrime, aggrappato a questo
muro freddo come un
condannato che non vuole lasciare le sbarre della sua vecchia prigione
prima di
raggiungere la morte.
Mi
tenderai la mano?
Ma
il volto che improvvisamente si affaccia al balcone del piccolo
soggiorno non è
il tuo.
E’ Jin.
E’
forse uno spettro, o solo l’ombra dei miei incubi?
Mi
guarda con un fugace sguardo carico d’astio accompagnato da
un doloroso ghigno
di vittoria. Sente che ciò che lo attende è molto
di più di una semplice notte
tra le braccia di Byou. Jin ha sempre voluto vedermi fallire.
Ora
capisco che combattere il Fato è completamente. Era scritto
che dovessi morire
per i tuoi occhi.
Parole
e lacrime muoiono sul mio viso quando, avvilito e abbandonato dalle
ultime
forze residue, realizzo di essere caduto nella tua trappola mortale.
Dal
primo giorno molti mi dissero di maledirti, ma ho trasformato io stesso
questa
passione in un potente veleno ipnotizzato dai tuoi occhi più
misteriosi
dell’universo.
Potesse
la morte cogliermi ora, con il ventre squarciato da una cicatrice
eternamente
sanguinante.
Salve.
Questa mia prima fan fiction sugli Screw
è dedicata alla mia pupilla Sung
Ji Hoon che
come me si è innamorata follemente di Byou,
Kazuki, Manabu, Rui e Ji. Lo so, avrei potuto fare molto meglio, ma
questo è
uscito in poco tempo.
Una
cosa importante:i fatti
narrati sono puramente inventanti e non hanno alcuna attinenza con la
realtà, e
nessuno pretende che siano veri.
*
Sayonara wa koko ni oite aruki dasou
Mou nidoto miushinau koto wa nai
[Pledge
– the GazettE]
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