Ehi, Juliet di Morgaine You (/viewuser.php?uid=129520)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Ecco il
terzo capitolo della parodia. No, non sono morta, sono
ancora qua a tormentarvi, muahah.
Per chi
non se lo ricordasse, i ruoli dei cinque disagiati sono:
Aoi/Romeo, Uruha/Giulietta, Reita/Fra’ Lorenzo, Kai/Benvolio
e Ruki/Mercuzio.
LOL.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Era un
bel mercoledì. I primi bagliori del sole primaverile,
l’aria fresca, l’odore di una nuova stagione
all’inizio della sua fioritura.
Shou camminava tranquillo durante la pausa pranzo immerso nel grande
viale
affollato di negozi che conduceva agli studi della sua amata
P&S Company.
Arrivò
alla sede tendendo l’orecchio ad ogni sfumatura di suono e,
sorseggiando un caffè bollente, pensava a come se la
stessero cavando i suoi
cinque colleghi. Gli scappò un sorriso.
‘ATTENTI!’
Un urlo
cavernicolo ruppe la tranquilla quiete di quei luoghi e
strappò Shou dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo
verso il quarto piano della PSC:
una nube densa e grigia mista a detriti solidi di non identificabile
provenienza fuoriusciva ora dalla finestra.
‘Oh,
dei’
La
grazia e la compostezza di Kouyou in quell’abito plissettato
fucsia non aveva certamente eguali. Lasciatosi alla spalle il camerino
della
vergogna e il suo adorato pasto caldo, il giovane chitarrista solista
si
diresse non propriamente volentieri –che in questo caso
tradurremmo con un
‘tirato a forza e legato con delle catene da
Sakai’- verso la zona dello
stabile adibita alle riprese.
Inciampò,
rotolò, si ruppe una costola, ma questo poco sembrava
importare ai suoi impietosi colleghi musicisti che ora lo deridevano:
il
poveretto, nel suo lungo vestito stile rococò francese,
agonizzava.
Ad un
tratto però si sentì improvvisamente sollevare da
terra, con
grande svolazzamento di gonnelle e sottoveste in pizzo che
mostrò a tutti il
suo adorabile lato b, a cui seguirono numerosi fischi di apprezzamento
da parte
di Byou e della sua cavalleresca compagnia.
‘Ma
cos-‘
‘Zitta
principessa, o di questo passo mi verranno i capelli
bianchi’ era stato Yuu a sollevarlo, e ora lo teneva stretto
nelle sue forti
braccia.
I due
non si erano mai ritrovati così vicini, tranne durante
l’incontro di lotta selvaggia avvenuta tra Takanori e Ryo
qualche giorno prima
nella loro villetta.
Kouyou era imbarazzato fino
alla morte.
‘Tanto
sei vecchio lo stesso Yuu!’
‘E
allora arrangiatevi vostra altezza!’ con un movimento secco
Yuu
abbandonò il fragile corpicino di Kouyou al suolo,
facendogli assaporare la
polvere.
‘Da
oggi puoi dire addio alla mia preziosa crema anti-rughe della
Garnier! Dannato Shiroyama’
Quando
finalmente riuscirono a raggiungere tutti insieme
l’agoniato luogo, era ormai pomeriggio inoltrato, mentre il
regista, un bipede
biondo dall’aria arcigna di nome Shota, si dilettava nella
nobile arte
dell’insulto multiplo.
‘Dove
sono quei cinque scansafatiche?’ urlava, gli occhi fuori
dalle
orbite, sotto lo sguardo ammutolito dei poveri aiutanti di scena, che
lo
guardavano pallidi e sudati come degli studenti prima di un esame
importante.
‘Bhe,
che avete da guardare adesso?’ Uno degli assistenti, con un
movimento quasi impercettibile del braccio, gli indicò
qualcosa alle sue
spalle; mentre Shota si girava, lentamente, una gocciolina di sudore
gli
percorse le tempie.
Era
davvero una visione inquietante quella a cui la troupe si
trovò dinnanzi; alcuni dovettero coprirsi gli occhi.
Cinque figure
oscure si ergevano
verso il cielo –il soffitto era piuttosto basso- ritte nel
loro orgoglio virile.
Kouyou e
Ryo si erano arrotolati le lunghe vesti appositamente. Ma
Ryo non si era preoccupato di farsi la ceretta.
L’aria
cominciò a farsi pesante. Si udì un fuggi fuggi
galoppante dietro
le quinte.
‘AHAHAHAHAH’
Shota scoppiò senza ritegno in una risata così
forte
che lo si vide rotolare per parecchi metri modalità flipper
vivente e
consenziente. Un’anima pia si affrettò ad aiutarlo
a rialzarsi, conoscendo la
proverbiale permalosità delle cinque superstar.
‘Ma
voi reciterete davvero così?’
Non che
il regista avesse poi torto a sganasciarsi dalle risate,
intendiamoci. Oltre
ai completi
precedentemente descritti di Kouyou e Yuu lavati con Perlana e Pomodoro
e al
sacco peloso che Reita si ritrovava ad indossare suo malgrado, anche
Takanori
non si sentiva molto a suo agio in
quei panni presi da qualche cantina di vini ammuffiti medievale.
Se,
infatti, Yutaka indossava una normale per quanto bizzarra
calzamaglia bianca e veste marrone stile pavimento dei bagni della PSC,
il
cantante invece sgomitava in uno sgargiante abito completamente verde
smeraldo
con tanto di piuma d’oca –un vero tocco alpino- a
completare il tutto. Ed
essendo Takanori un autentico ed incallito pirla aveva aggiunto anche
degli
occhiali da sole. Leopardati.
Dopo
questo carrellata imbarazzante, Yutaka si voltò sdegnato
verso Sakai.
‘Ma
chi è quell’uomo che sta rotolando insieme al
regista?’
‘Oh,
nessuno di importante. E’ solamente Shakespeare che
è venuto
qui appositamente dall’Inghilterra a morire di
crepacuore’
‘L’avevo
detto io che sarebbe apparso!’
‘Ragazzi,
quello che più si dovrebbe lamentare sono io!’ li
riprese
Kouyou ‘per gli dei, giriamo queste maledette scene e
andiamocene a bere!’
‘Ma
non si è mai vista una donzella tanto sgarbata che incita
all’ubriacatura, Kou!’ le redarguì Ryo.
Ma,
vedendo il soggetto in questione delicatamente adagiato con le
gambe divaricate su un amplificatore mentre si preparava ad un' interessante
avanscoperta del suo setto nasale, dovette ricredersi.
-Il miglior
poker face dell’anno va a
Reita-san! Un applauso signori su-
La prima
scena da girare, almeno prima che Yuu compisse effettivamente
cinquant’anni, era quella della festa in casa Capuleti. Avete
presente no?
Quella in cui Romeo, Benvolio e Mercuzio si intrufolano dentro e fanno
il
pandemonio.
Kouyou,
più bell- cof –
elegante che mai, sedeva su un trono al centro della sala.
Tutt’intorno, le
comparse, donne e uomini più o meno coscienti che, come i
cinque malcapitati,
dovevano subire la tortura di indossare quei pezzi
d’antiquariato mobili pieni
di muffa e infestati da pulci.
Musica e
danze, tutto procedeva alla perfezione. Sembrava
procedere alla perfezione.
‘Bene’
disse a bassa voce Shotai, implorando tutti i kami
a lui conosciuti ‘ora farà la sua
magica apparizione Mercuzio seguito da Romeo e Benvolio, che
entreranno, non
invitati, alla festa dei Capuleti. E ciak, si gira!’
Romeo: Ma andare alla festa
pieni di buone intenzioni non significa che sia assennato andarvi.
Mercuzio:
Ma c’è la regina
Mab con noi! Mab è la fata che fa sognar-
Takanori
non fece in tempo a finire la frase che malauguratamente
inciampò su un osso di pollo gettato a terra da Ryo
casualmente fra i suoi
piedi, senza riguardo alla sanità mentale di Shota, Sakai e la troupe.
Non
venite poi a chiedermi come mai indossi sempre quella fascia
per coprirsi il naso. Se Takanori non avesse già provveduto
a fracassarglielo,
l’avrei fatto io.
‘Aiuto,
qualcosa va a fuoco!’
‘Non
si preoccupi signor regista!’ intervenne prontamente Yutaka
‘E’
solo il cervello di Ruki, o quall’unico neurone rimasto a sua
disposizione’
concluse il riida con estrema
tranquillità. Sapeva cosa stava per accadere.
Dall’orecchio
di Takanori fuoriusciva infatti una sottile ma
pericolosamente scura nuvoletta nera, mentre ancora rimaneva fermo in
ginocchio
sul pavimento, a testa china.
Ryo si
mosse, lentamente, ma venne bloccato prontamente da uno Yuu
molto preoccupato
‘Dove
vai brutta scimmia suicida?’
‘Ecco…
vado a portare gli gobbi ad Isegard!’ –parte
musichetta- ‘Legolas
mi ha mandato giusto un piccione viaggiatore prima! Si sono persi
poverini non
posso lasciarli lì! Addi-‘
Mentre
Yutaka e Kouyou si concedevano delle sane e sadiche risate
alle sue spalle, Ryo fu brutalmente preso per il collo da Takanori, in
un modo
di spirito degno di Lady Oscar durante la presa della Bastiglia, lo
trascinò
più morto spaventato
che sorpreso fuori
dalla porta di servizio.
Dopodiché,
il nulla.
‘Forse
dovremmo passare alla prossima scena… il balcone!’
Kouyou e
Yuu si scambiarono un’occhiata più che eloquente.
Shota
non voleva perdere altro tempo. Non poteva assolutamente
fare tardi un’altra volta al suo corso adorato di origami per
colpa di cinque
inetti.
‘Forza
Giulietta, voglio il tuo sedere sul balcone ORA!’
Kouyou
non si sarebbe mai immaginato, in dieci anni di onorata
carriera, di dover assistere ad una scena del genere, forse la
più comica della
sua vita.
Il
balcone non era certo altissimo, ma sarebbe stato troppo normale
e scontato mimetizzare una scala
utile a raggiungerlo. Ma no,
insomma, i Gazette facevano parte della Peace and Smile Company che, al
contrario di quello che avrebbe potuto suggerire il nome, era il luogo
perfetto
per andare a procacciarsi guai.
Yuu, nei
suoi comodi panni celesti di Romeo, stava infatti
tentando di raggiungere la sua Giulietta. Arrampicandosi su
un’edera finta e pelosa.
Kouyou
non avrebbe saputo enumerare la quantità di volte che
l’altro
chitarrista aveva sbattuto il sedere a terra, cadendo rovinosamente
rompendosi
un ginocchio o un legamento. Pazienza, avrebbe preso in prestito quella
bellezza di Tora dagli Arisu.
Quando
finalmente riuscì, tra un’intercalazione e una
scivolata, a
raggiungere li tanto sudato balcone, Yuu si ritrovò a meno
di due centimetri
dal naso d Kouyou. Non aveva notato quanto fossero dolci i suoi
lineamenti.
‘Ricominciamo
v e l o c i’ la voce gracchiante del regista
interruppe quel momento –tre secondi- di puro romanticismo.
‘Dovete
baciarvi’
‘COME
PREGO?!’ Kouyou si sentì morire dentro.
‘Bhe
sapete com’è.. Romeo e Giulietta erano una coppia
e si
sposarono pure.. Non avrete pensato di limitarmi a giocare a carte! In
questo
sceneggiato dovrebbero pure scopare, ma a questo penseremo
dopo’
Le
mascelle dei due poveracci rasentavano il terreno.
‘Brutto
regista dei miei stivali, aspetta che scenda giù
e-‘
‘OBBLIGATELI!’
Solo
dopo varie spinte e con l’aiuto di due possenti e forzute
braccia, le labbra di Yuu e Kouyou –volevo dire Romeo e
Giulietta- si
incontrarono in un bacio silenzioso e dolce, tralasciano i movimenti da
oche
agonizzanti dei due.
Ma per
Yuu quel bacio, quel contatto leggero e piacevole, sta
durando molto. Troppo.
Si
staccò violentemente dal viso di Kouyou che, con la sua
solita
grazia, andò a sbattere contro l’impalcatura alle
sue spalle che tutto reggeva,
comprese le telecamere e gli sfondi. Quella vacillò
pericolosamente soopra gli
sguardi terrorizzati dei presenti.
Poi
accadde l’irreparabile.
‘ATTENTI’
gridò Yutaka, buttandosi a terra tirandosi dietro Shota.
Yuu fece
in tempo solamente ad afferrare Kouyou per la gonnella
prima che cadesse giù con tutto l’ammasso di
ferraglia, stringendolo forte a sé,
rimanendo in bilico su quello che restava della piattaforma del
balcone, circa
un metro per uno. A terra, mucchi di materiale irriconoscibile e
polvere li
circondava.
‘…..’
‘Prova
a lasciarmi questa volta e ti sputtano su Twitter,
imbecille di uno Shiroyama!’
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=1568313 |