Playing with Fire
Maddy shook her head,
still puzzled. "So what you're saying is . . . I shouldn't play with
fire," she said at last.
“Of course
you should," said One-Eye gently. "But don't be surprised if the fire
plays back.”
Loki
è mani agili da ladro, dita lunghe e calde che si insinuano
sotto la tua veste leggera, sfiorano la pelle umida di sudore e di un
caldo quasi febbricitante con tocchi così lievi da essere
frustranti, pizzicano i tuoi seni piccoli e sodi e stringono i capezzoli fino a
farti gemere di dolore e piacere insieme.
Loki
è spalle magre e bianche e coperte di lentiggini da ragazzo
delle Ridings in cui affondi le unghie rovinate fino ad incrinare il
suo sorriso divertito, occhi brillanti come scintille di fuoco verde
che ti mozzano il fiato insieme alla pressione dei suoi polpastrelli
sulla pelle, e capelli come lingue di fiamma da un libro di
quell’Ordine dimenticato che – in un modo o
nell’altro – anche lui ti ha aiutata a sconfiggere.
Ci passi le dita di una mano, tra quei capelli troppo lunghi e troppo
rossi, e poi stringi il pugno e lo tiri verso di te per mordere le sue
labbra in un bacio. Ti lascia fare per un po’, e poi anche
lui ti morde e tu ti chiedi se il sapore metallico sulla tua lingua sia
il suo sangue o il tuo.
Loki
è fascino, è calore intossicante, è
fuoco che si insinua strisciando sotto la tua pelle allo stesso modo in
cui le sue mani svelte stanno ridiscendendo il tuo ventre fino ad
accarezzare piano le tue gambe e poi si ferma lì, nelle tue
vene, e scorre dentro di te, nel tuo sangue. È un bruciore
costante e fastidioso e stranamente piacevole, mentre le sue dita
scivolano sul tuo pube e giocano con un ricciolo scuro, torturandoti
nell’attesa che scendano ancora più giù.
Thor
– tuo padre: è da un po’ che dirlo non
suona più così strano – non
approverebbe, e sarebbe un peccato, proprio ora che ha smesso di
minacciare Loki con il suo martello così spesso e ogni tanto
finiscono perfino per fare qualche breve viaggio insieme, come a quei
vecchi tempi che ti avevano tanto affascinata nei racconti di Crazy Nan
Fey una volta, quando eri poco più che una bambina. Nessuno
degli Aesir, dei Vanir e degli dei di questa nuova Asgard approverebbe,
in realtà: non tanto perché loro si facciano
molti scrupoli in campo sessuale, ma perché sei il loro
Generale, in fondo.
E
l’altro Generale, quello saggio e antico che i vecchi tempi
li aveva vissuti sulla sua pelle e avrebbe dovuto riprendere il suo
ruolo finita la nuova guerra – no, non vuoi nemmeno
immaginare cosa direbbe Odino, se fosse ancora qui.
Eppure, ti
tornano in mente le sue parole in un giorno lontano, in un ricordo
mezzo sbiadito, in un tempo in cui tutto era semplice e stava giusto
cominciando a complicarsi irrimediabilmente. Avevate parlato dei rischi
del giocare col fuoco, quella volta. Non riesci a reprimere un sorriso.
La mano di
Loki scivola giù, tra le tue gambe. Traccia i contorni del
tuo sesso umido e caldo con un dito, e tu tremi. Ti sfiora
con la punta di un’unghia, e il respiro ti si blocca nella
gola, ogni muscolo del tuo corpo teso mentre lo aspetti. Entra dentro
di te con cura, lentamente, falange dopo falange – e ti mordi
le labbra per trattenere un gemito.
Loki si china
su di te, la mano ancora tra le tue gambe, il dito che comincia a
muoversi piano, delicato, stranamente esitante, come se cercasse
qualcosa. Ti aspetti di vedere quel suo sorriso sicuro e sfrontato,
sfolgorante, sulle sue labbra segnate da tante piccole cicatrici
bianche appena visibili – ma non riesci a leggere la tua
espressione mentre fissa – contempla? – il tuo viso
arrossato, l’emozione riflessa nel verde ardente dei suoi
occhi.
Ti chiedi se
stia pensando a Angrboda, o alla donna che lo aveva chiamato nel regno
di Hel. Ti chiedi perché, all’improvviso, faccia
giusto un po’ più freddo.
Scacci quei
pensieri quando Loki sorride davvero, lasci che si sciolgano come
ghiaccio toccato dal fuoco, lasci te stessa libera di soccombere al suo
fascino.
- Sesso con il
capo. Significa che questa volta avrò anch’io la
mia sala ad Asgard? – ti domanda, sfiorandoti le labbra
gonfie con la punta di un dito. Soffochi una risata mordendolo
leggermente, e lui, come per punirti, muove velocemente il suo dito
dentro e fuori di te strappandoti un ansito. Ti bacia di nuovo,
sorridendo contro le tue labbra – e non è lo
stesso sorriso di prima, anche se non sapresti ancora dire esattamente
in cosa sia diverso.
Il calore del
fuoco ti avvolge di nuovo. L’ultima cosa coerente che riesci
a pensare è che, come ti aveva detto One-Eye quella volta,
non sempre giocare con il fuoco è un male.
Note finali:
Future!fic
ambientata dopo un’ipotetica ricostruzione di Asgard. Non ho
ancora letto Runelights,
e credo si capisca.
La fanfiction
partecipa alla challenge The Four Elements Challenge, con il prompt 12.
Fuoco.
The Four
Elements: Fire
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1. Fiamma
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2.
Falò
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3. Cottura
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4. Scottatura
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5. Sole
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6. Calore
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7. Cenere
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8. Incendio
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9. Fuoco
greco
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10. Fuoco
fatuo
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11. A scelta
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12. Fuoco
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Completate
2/12
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