Il nuovo Re

di hera85
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Il Re aveva maturato da ormai troppo tempo quella decisione: Abdicare.
Per farlo però voleva trovare un valido sostituto che davvero ci tenesse agli interessi della Francia. Si era guardato in giro e aveva osservato bene chi lavorava per lui. Solo ora si era reso conto di che tipo di persone si fosse circondato. Questa volta però avrebbe scelto per meritocrazia invece che per "volontà divina " o "nobiltà di casato".
Era proprio vero, aveva proprio le fette di salame sugli occhi e non solo con la ex consorte, Anna!

Fece convocare tutti coloro che lavoravano al suo cospetto.
Dopo i convenevoli, il sovrano si decise a confessare la natura di quella convocazione. Rimasero tutti sbalorditi.
Il cardinale Richelieur era visibilmente alterato mentre Rochefort già si sfregava le mani.
-Oh mio Dio -, pensò D'Artagnan, - Solo questa ci mancava. Ok, stiamo calmi, speriamo solo che non sia come Richelieur o Rochefort, altrimenti è la fine!-
-D'Artagnan - una voce profonda lo destò dai suoi pensieri, era quella del Re.
-Uh? Eh? - fu la risposta del Guascone che, guardandoci intorno, aveva un centinaio di paio di occhi puntati addosso.
-Perché mi state guardando tutti? Che ho fatto?- fece imbarazzato.
-Lo sente, vostra maestà? Non è nemmeno in grado di capire le cose più semplici! - sbraitò il cardinale.
-Mi scusi, Richelieur non è che non ho capacità intellettive, ero semplicemente distratto!- rimbeccò il Guascone.
-Allora lo ripeto - intervenne il Re, tranquillo, - D'Artagnan ti nomino nuovo sovrano di Francia-
A quella parole, D'Artagnan entrò nel panico assoluto.
-Cosa?, Come?, Perché io? - balbettò avvicinandosi al trono.
-Perché ti sei sempre battuto per la Francia e perché te lo meriti - fu la secca risposta del sovrano.
Il Re si alzò dal suo ex trono e spinse il ragazzo su di esso poggiandogli la corona sul capo.
-Cavolo, è pesante! - escalmò.
-Questo è il peso che deve portare un Re - rispose ironico.
D'Artagnan era scioccato. Che fare ora? Dopo un paio di minuti in cui non riusciva a pensare e come "sottofondo musicale" le proteste del cardinale, il ragazzo si rvolse all'ex Re - Sua maestà...- -Luigi, prego. E da quattro minuti a questa parte - affermò guardando l'orologio. -Dimmi- esortò l'uomo, zittendo il cardinale con un gesto della mano. -Da Re posso fare tutto ciò che voglio? - domandò il guascone. -Certo ma sempre con giudizio - spiegò Luigi. Sulle labbra del ragazzo comparve un ghigno - Cardinale di Richelieur le ordino di rinunciare almeno alla metà dei suoi beni e donarli alle classi meno agiate di Francia. Come voi, così farà tutto il clero; Voglio che Athos, Porthos e Aramis abbiano lo stipendio raddoppiato; Che le porte della caserma dei moschettieri siano aperte anche alle donne; Voglio che tutti i privilegi dei nobili siano dimezzati e che paghino le tasse! E voi Rochefort...sareste molto più utile nei campi a coltivare e a seminare che sul campo di battaglia, così ho deciso!-




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