I love you.

di Velecancli
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Era il primo giorno della seconda media, ero contentissimo di rivedere i mie compagni pero ero anche tristissimo perche solo al pensiero che mancavano tutti quei giorni all'estate. Arrivati a scuola dopo tutti i saluti e le prime risate dell'anno, vidi una nuova ragazza , e chiesi ha una mi compagna di nome Veronica chi era, visto che lei sa sempre tutto , e mi rispose che si chiamava selena Gomez ed che arrivava dalla America. Tutti i ragazzi ci giravano attorno ed io capi che non ce l'avrei mai fatta con lei, pero decisi di andare a salutarla. Pena la vidi, mi stupii per quando era bella. Io: ciao, io sono Valentino, piacere. Selena: ciao, io sono selena. Sono nuova di qua. Io: lo so. I miei amici mi chiamarono. Io : ciao, adesso devo andare magari ci sentiamo dopo scuola?? Selena: ciaoo, ok dopo scuola ci troviamo qui. Durante le lezioni pensai solo a lei, a quanto era bella e di cosa dire in sua presenza. All'ultima campanella io e i miei compagni iniziammo a fare il conto alla rovescia. Non vedevo l'ora di rivederla. Pena usciti la aspettai. Dopo la vidi uscire. Era sempre bellissima. Io: hei , ciao. Come e andato il tuo primo giorno di scuola ?? Selena: ciao. E andato bene. Ma adesso cosa facciamo?? Io: se vuoi adesso andiamo a mangiare qualcosa e dopo ti faccio vedere un po' in giro. Ok?? Selena: ok. Ma non ho i soldi e devo avvertire i miei genitori. Io: per i soldi non ce problema te li presto io . Se voi ti presto pure il telefono per chiamare?? Selena: ok, grazie. Tu sei molto gentile. :) Selena chiamo e i suoi genitori li dissero di si. Selena: hanno detto di si. Io: ok allora andiamo!! La portai a mangiare a mangiare in un posto la vicini di nome incoglia e soffia. Incoglia e soffi era tenuto in piedi da una vecchia signora. La il cibo era fantastico. Usciti da quel piccolo ristorante siamo andati al l'arco delle farfalle. Il parco delle farfalle era una casa enorme dove all'intero era pieno di farfalle di tutti i colori. Pena entrati la presi per mano e correndo la portai in una stanza. In quella stanza eravamo da soli e si poso una piccola farfalla di colore rosso acceso sulle nostre mani ancora unite. Avrei voluto dirle un sacco di robe solo che non ce la feci dire neanche una. Usciti da li la porti su una collina, ci sedemmo e iniziammo a parlare.mi accorsi che era tardi e la dovevo accompagnare a casa. Arrivato a casa sua si mise a piovere e corremmo subito sotto la tettoia. Un po' bagnati ci avicinammo all'altro e all'improvviso spunto fuori suo padre una persona moto particolare.




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