The
true story of slenderman
"Questa settimana,
altri cinque bambini risultano scomparsi mentre giocavano nel Central
Park!"
"In questo mese
risultano scomparsi più di venti bambini! La polizia
continua le indagini!"
"Nessuna traccia
dei bambini scomparsi da più di un mese! La polizia brancola
nel buio!"
Queste notizie
circolavano ovunque. Alla TV, alla radio, sui giornali.
Da circa un mese molti bambini erano spariti nel nulla. E la cosa
più inquietante era che nessuno di loro era stato ancora
ritrovato. Nè vivo nè morto...
I luoghi della
sparizione avevano in comune una cosa: il bosco.
La maggior parte
dei bambini erano spariti proprio in prossimità di esso.
Vi
è una leggenda che circola riguardo ai boschi.
La leggenda di una creatura che vive e si mimetizza tra gli alberi.
Assetata del sangue dei bambini, che attira verso di sè con
un macabro prestigio.
Per poi divorarne il cuore.
In pochi affermano di aver visto davvero questa creatura.
L'hanno descritta come un uomo in giacca e cravatta.
Magrissimo.
Senza volto.
Lo chiamano... Lo
Slender Man.
<<
Katy, tesoro, sbrigati! Dobbiamo andare dalla nonna! >>
La bambina prese
velocemente il suo cappottino bordeaux e lo
infilò mentre sgattaiolava fuori di casa. Si
infilò in
macchina ancora prima che i suoi genitori potessero avere il tempo di
richiamarla.
<<
Eccoti qui, peste! Ma dov'eri finita?! >>
Le chiese il padre
accarezzandole amorevolmente la testa. Katy non
rispose. Si limitò ad accennare un sorriso e subito si volse
verso il finestrino. Ben presto le case della periferia di Beverly
Hills avrebbero cominciato a passarle davanti agli occhi, per poi
svanire e lasciare spazio agli alberi che proteggevano la casa di sua
nonna, immersa nel bosco.
Ogni domenica
andavano dalla nonna, quello era una specie di
appuntamento fisso. Non che a Katy dispiacesse. Anzi, si trovava bene
lì, immersa nel verde e nel silenzio. Spesso passava le ore
a
dondolare sull'altalena che suo nonno, prima di morire, aveva costruito
per lei.
<<
Katy! Non stare sempre con la testa tra le nuvole! Esistiamo anche noi,
sai! >>
<<
Scusa, mamma... >>
<<
Lasciala stare, Madison! E' una bambina! >>
Le corse in aiuto
il padre.
<< E'
per questo che mi preoccupo! E' sempre distratta! E con
quello che stiamo sentendo in TV ultimamente, anche tu dovresti
preoccuparti! Non vorrai che nostra figlia sia la prossima bambina a
sparire! >>
<<
Piantala con queste sciocchezze e non pensarci nemmeno! >>
Intanto, Katy era
tornata a guardare fuori dal finestrino. Non era mai
stata una gran chiacchierona. Spesso i suoi genitori le chiedevano di
renderli partecipi di ciò che pensava, ma lei raramente li
accontentava. Non aveva niente da dirgli. Lei non pensava. Sognava ad
occhi aperti. Ma di certo non era in grado di mettere insieme due
parole per fare un discorso serio. Tanto più che i suoi
lavoravano tutta la settimana fino a tardi, ed era difficile per loro
stare insieme.
La domenica era uno
dei rari giorni in cui potevano bearsi di affermare la loro presenza in
casa.
A dire il vero,
Katy non aveva mai passato tanto tempo insieme ai suoi
genitori... Quando era nata, forse... Ma ricordava di essere cresciuta
con i nonni.
<<
Ultime notizie! Altri due
bambini sono stati dichiarati scomparsi! I genitori dicono di averli
portati in un piccolo parco vicino casa loro e dopo essersi distratti
un attimo, i piccoli erano spariti! La polizia continua le ricerche, ma
finora nessuno dei bambini scomparsi è stato ritrovato!
>>
<< Ah, basta così!
Queste notizie mi mettono ansia! >>
<< Si, mettiamo un po' di
musica! E poi, queste notizie potrebbero turbare Katy...
>>
La bambina, come al
solito, stava guardando fuori dal finestrino con
aria assente. Ma ciò non doveva per forza significare che
non
avesse sentito.
Nonostante
l'apparenza, Katy era una bambina sveglia. Aveva perfettamente capito
cosa stava succedendo in quei giorni.
Tutti quei bambini
scomparsi nel nulla... Certo era una cosa
inquietante, ma le sarebbe piaciuto sapere cosa... o chi... c'era
dietro queste sparizioni.
Mentre prendevano
la strada per il bosco, i suoi occhi catturarono una strana immagine.
Tra i rami degli
alberi secchi le era parso di vedere qualcosa...
<<
... >>
Forse si era
sbagliata...
Quando
arrivarono alla casa, l'anziana donna stava bevendo una
tazza di tè sulla veranda. Gli occhi color grigio vetro
scrutavano le insenature del bosco che la circondava, come se stesse
aspettando che qualcosa comparisse all'improvviso.
I capelli bianchi
corniciavano il suo volto, ritoccato di leggere rughe
e lo scialle di lana posava pesantemente sulle sue spalle curve.
<<
Ciao, nonna! >>
Katy le corse
incontro e l'abbracciò, venendo prontamente ricambiata.
<<
Ahaha! La mia piccola Katy! Ogni volta sei sempre più
grande! >>
<<
Cresce in fretta, la nostra bambina. >>
<< E
auguratevi che continui a crescere bene.... >>
Il tono della donna
cambiò improvvisamente. Katy passò lo
sguardo dalla nonna ai genitori e viceversa, studiando le loro
espressioni.
<<
Mamma, ma che dici...? >>
<<
Sono solo preoccupata per tutte queste sparizioni... Non vorrei che mia
nipote fosse la prossima preda... dello Slender
Man....
>>
<<
Chi? >>
<<
Ehm... >>
Madison diede una
piccola spinta a Katy, indirizzandola verso l'altalena.
<<
Katy, vai a giocare un po'. Noi e la nonna dobbiamo parlare...
>>
La bambina si
allontanò lentamente dalla famiglia, guardando
indietro. Voleva capire che cosa le fosse proibito sapere in quel
momento.
Slender
Man...
Aveva sentito
parlare di quella leggenda, ma ogni volta che chiedeva ai
suoi genitori, nessuno dei due le dava mai risposta. Alcune volte
balbettavano qualche frase sconnessa, altre evitavano l'argomento.
Sapeva solo che lo
Slender Man era una creatura... forse un uomo...
magrissimo, vestito in giacca e cravatta, con tentacoli che si
allungavano sulla sua schiena. La cosa più impressionante di
costui era che... non aveva un volto.
E rapiva i bambini
per ucciderli oppure per portarli in un'altra dimensione.
Però...
perchè faceva una cosa del genere?
Era davvero solo un
assassino?
O c'era un'altra
ragione per cui faceva ciò?
Con questi
pensieri, Katy si mise a sedere sull'altalena e
cominciò a spingere sul terreno con i piedi, dandosi la
spinta.
Ben presto, sentì il vento tra i capelli, che le
accarezzava il viso e sentì un senso di libertà
pervaderla completamente. Sorrise. Si diede una spinta più
forte
e cominciò a volare.
In alto. Come
piaceva a lei.
Libera.
<<
Mamma! Quante volte ti ho detto di non parlare di questa sciocca
leggenda davanti a Katy?! >>
<< Lo
Slender Man è tutto fuorchè una leggenda,
Madison. E Katy deve saperlo. >>
<< In
questo modo la spaventi e basta! >>
L'anziana si
sedette sulla sedia a dondolo nel salotto, tenendo
lo sguardo fisso sulla figlia, che non accennava a smettere di
guardarla male, sperando di farla sentire in colpa per essersi lasciata
sfuggire quella frase che avrebbe potuto turbare la loro piccola.
<< Se
Katy sparirà nel nulla come gli altri bambini, rimpiangerete
di non averla avvisata. >>
<<
Non c'è alcun pericolo! Katy è una bambina
responsabile! >>
<< Ne
sono certa. Come lo erano tutti quei bambini scomparsi,
vero? Lo Slender Man non fa distinzione tra responsabili e
irresponsabili. >>
<<
Perchè ti ostini a raccontare questa storia?! E' solo una
sciocca favola! >>
<< Ti
sbagli, Madison. Ti sbagli. >>
Un improvviso
silenzio calò nel salotto. I due genitori si scambiarono uno
sguardo preoccupato.
<< Lo
Slender Man è molto più di una favola... E' una
storia... una
triste storia.
>>
Una volta, un uomo,
tornando dal suo lavoro, vide la sua casa bruciare tra le fiamme.
Sapeva che in casa
vi erano i suoi beni più preziosi: la moglie e il figlio di
soli nove anni.
Senza pensarci si
buttò a capofitto tra il fuoco e il calore,
per salvare ciò che aveva di più caro al mondo.
Purtroppo sua
moglie era già morta, appassita come un fiore tra la lava,
ridotta a un manichino senza vita.
Ma una flebile voce
gli diede la forza di non arrendersi.
Suo
figlio era ancora vivo!
Corse tra le
fiamme, gocce di sudore colavano dal suo volto.
Eccolo
lì!
Suo figlio piangeva
e lo chiamava, implorandolo di portarlo via.
L'uomo lo prese in
braccio, tenendolo stretto, gli baciò la
fronte e sussurrò: "Tranquillo! Papà è
qui! Ora ti
porto via..."
Corsero
nell'inferno, cercando la porta per uscire. Ma il fuoco si frappose fre
loro e la libertà.
L'uomo si
guardò intorno, disperato, finchè scorse una
finestra. L'unica via d'uscita!
Strinse il suo
bambino, e corse verso quel cielo di vetro.
Saltò.
Il volo fu breve ma
intenso.
Entrambi svennero
per lo shock e la stanchezza... E il fuoco li avvolse...
<<
Quell'incendio
segnò profondamente la vita di quell'uomo... Il suo volto e
il
suo corpo furono terribilmente ustionati. E suo figlio,
bè...
suo figlio non c'è più... Eppure lui continua a
cercarlo... Crede che sia ancora vivo, da qualche parte...
>>
La casa fu avvolta
dal silenzio. La vecchia donna osservò i due
giovani genitori, i loro occhi erano sgranati, emanavano sconcerto...
Quella era la prima
volta che ascoltavano la vera storia dello Slender Man...
Ma Madison scosse
la testa, ritornando alla realtà.
<<
Si, certo... Ma è pur sempre una leggenda... >>
<<
No, mia cara... Non è una leggenda... >>
Il cielo era
limpido quel giorno. Neanche una nuvola a intralciare
quell'azzuro che si rifletteva negli occhi verde smeraldo di Katy.
Ad un tratto, la
bambina sentì un rumore dietro di lei.
Si voltò
di scatto, il suo sguardo si perse nel miscuglio di alberi e rami
secchi.
Non c'era nulla,
eppure aveva la sensazione che qualcosa la stesse osservando...
Di nuovo,
sentì quel rumore.
Scese
dall'altalena, attirata da quel misterioso suono...
Era incuriosita,
voleva capire cosa fosse.
Si
inoltrò nel bosco.
I suoi passi si
infittirono tra i rami caduti per terra, così
come quella cosa che le sfuggiva misteriosa, eppure la attirava a
sè, come una strana forza a cui lei non poteva fare
a meno
di andar contro.
<<
Madison, vado a controllare cosa sta facendo Katy. >>
<<
Cosa vuoi che stia facendo? Starà giocando con l'altalena
come al solito. >>
Senza dar retta
alla moglie, il giovane padre uscì di casa e si
diresse sul retro. Ma lo attendeva una spiacevole sopresa...
L'altalena era
vuota, mossa appena dal vento.
Nessuna traccia di
Katy.
<<
Katy... Katy...! >>
Comiciò
a chiamare il nome di sua figlia, ma lei non rispondeva.
Gridò più forte.
<<
Katy! Katy, dove sei?! >>
<<
Isaac, che succede? >>
<<
Katy... Katy... è sparita! >>
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La mia prima
storia sulla mia Creepypasta preferita. Spero che vi piaccia.
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