destino
Destino
Quante
volte può spezzarsi il cuore di una persona?
Quante
volte può reggere la morte di colei che ama?
Quante
volte può essere bruciata l'anima rosso sangue dello scorpione?
Kanba
non aveva risposte per quelle domande. Per lui non esistevano
risposte: anche mille volte se c'era anche solo la più piccola
possibilità di strappare Himari dalle suadenti braccia della
morte.
Aveva
lottato, ucciso, sofferto, venduto l'anima a chiunque... tutto per
lei, la sua luce, l'unica che potesse rischiarare le tenebre del suo
cuore.
Ora
finalmente quella luce avrebbe potuto continuare a brillare nel mondo
e poco importava se lui non sarebbe stato al suo fianco: gli bastava
saperla viva per essere felice. Per gioire anche della propria morte.
Le
pecorelle avevano dimostrato alla dea il loro valore, distruggendo il
suo gioco divertente; erano passate sopra ai conigli neri, ignorando
i loro consigli sibillini ed ambigui. Avevano ridato vita all'albero
di mele e impedito che la loro sorellina più piccola morisse. E
se
questo era costato il sacrificio delle altre due, non era un problema
perché il risultato finale valeva il prezzo pagato.
Non
si poteva mutare il destino senza subire una punizione.
Loro
avevano subito punizioni fin dal giorno in cui erano venuti al mondo.
Ma, malgrado tutto, erano rimasti insieme, come una famiglia. Sempre,
dall'inizio all'inevitabile fine. Fino all'ultima stazione di quella
corsa sul treno del destino.
Kanba
odiava la parola “destino” perché sapeva che
nel suo vi
era stato scritto solo dolore: era un filo rosso sangue che lo
accompagnava ad ogni passo. Ma se quello stesso filo aveva legato
anche solo per pochi istanti la sua vita a quella di Himari, allora
il giovane lo ringraziava.
Allora
ringraziava Dio, se esisteva.
Allora
poteva anche amare la parola “destino”,
perché nessuno
rimaneva solo e senza amore.
-Ti
amo... Non mi dimenticherò mai di te, ora e per sempre... -
sussurrò
alla sorella, prima di svanire in uno scintillio di vetri splendenti
come una pioggia di lacrime mai versate.
FINE
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