Nota: FF 'sostitutiva'. Purtroppo non ho ancora finito quella
'ufficiale' che volevo postare per i compleanni dei nostri uomini
preferiti. Spero di riuscire a postarla per il compleanno di Len, ma
non potevo lasciare Bill senza fanfiction!!! Quindi ho buttato
giù questa. Lo so, è una cretinata...
Nota 2: Mi è nata l'idea guardando Friendzone. Per
chi
non lo conosce, è un reality in cui un ragazzo/a
è il miglior amico/a di un altro tizio/a, però ne
è innamorato/a. Finge di dover andare ad un appuntamento al
buio e si fa aiutare e consigliare dall'amico/a. All'ultimo momento
confessa i suoi veri sentimenti e l'altro risponde se ricambia o no.
Si alternano immagini 'dal vivo' e parti tipo intervista, rese qui fra
** Non so perchè ma ho pensato a Shatner e
Nimoy...
Accontentatevi, l'altra arriverà fra 4 giorni!!! Spero ...
**Ciao, mi chiamo William, Bill per
praticamente tutti.
Faccio l’attore. No, non lo dico per vantarmi, faccio davvero
l’attore. Niente
di che, quasi tutte parti secondarie, brevi. Ma ho molto teatro alle
spalle e
un paio di lavori importanti. Ho 35 anni e mi rendo conto che sono un
po’
stagionato per cercare di uscire da una friend zone, ma la situazione
è
piuttosto complessa. Lui è Leonard, l’ho
conosciuto tempo fa durante un
guesting in una serie, e l’ho ritrovato sul set di questa
nuova serie che
stiamo girando, Star Trek. Io interpreto un Capitano
d’astronave e lui è il mio
Primo Ufficiale alieno.
Chiariamo subito una cosa: a me
piacciono le donne, e mi
piacciono tanto. Non voglio vantarmi, ma sono abbondantemente
ricambiato. Le
femmine non mi mancano e sono tutte di ottima qualità,
attrici, modelle.
Leonard è stato un fulmine
a ciel sereno. Ci ho messo
parecchio tempo per capire cosa ci fosse di diverso con lui e
sinceramente non
lo capisco bene nemmeno adesso. L’unica cosa che so di sicuro
è che voglio
uscire dalla friend zone**
“Vieni, entra!”
Bill accolse Leonard, invitandolo ad entrare
in casa. “Grazie per essere venuto”.
Lo aveva invitato con la scusa di un
appuntamento. Gli aveva
rifilato la storia che doveva uscire con una nuova fiamma e che voleva
dei
consigli. Len aveva accettato di andare ad aiutarlo, ma Bill gli aveva
letto in
faccia tutta la sua perplessità.
“Figurati, è un
piacere” disse l’uomo, accomodandosi sul
divano. “Anche se non capisco quale consiglio io possa darti.
Sono sposato da dodici
anni, non ricordo nemmeno più come si faccia a corteggiare
una donna!” disse e
sorrise.
**Io sono Leonard. Quasi tutti mi
chiamano Len ma Bill mi
chiama Lenny. Oggi lo aiuterò a prepararsi per un
appuntamento. In realtà non
so perché mi ha chiesto di aiutarlo, cosa ne so io?
L’esperto in donne è lui.
Ci siamo conosciuti un paio d’anni fa, sul set di una serie.
Mi ha colpito
subito. Era così sicuro di sé. Non uso mai
l’aggettivo ‘bello’ per un uomo, ma
lui era davvero bello! Non fraintendete, a me piacciono le donne. Di
Billy mi
piacciono un sacco di cose, soprattutto la facilità con cui
instaura rapporti
col prossimo. Io ho sempre avuto qualche problema. Lui è
sempre a suo agio in
qualunque situazione. E’ un bravo attore, è sempre
allegro, entusiasta. Non sta
mai fermo, è sempre alla ricerca di qualcosa da fare. Mi fa
ridere e non è
facile riuscirci. Da quando lavoriamo insieme sul set di Star Trek
siamo
diventati amici. Non è facile essere amico di Bill, ma
suppongo non lo sia
neanche essere amico mio”
Bill versò del liquore in
un paio di bicchieri.
“Allora, raccontami, che
tipo è?” chiese Len, sorseggiando.
“Mmmm… vediamo,
è alta, mora, bellissima, molto
intelligente. Ha un carattere un po’ ombroso”.
Len annuì.
“Non è il tuo
solito tipo. A te piacciono bionde e stupide”
disse e sorrise, aspettandosi una reazione negativa. Invece anche Bill
sorrise.
Un sorriso forse un po’ troppo malinconico.
“Già…
questa è diversa. Ed è diverso quello che vorrei
da
lei” sollevò lo sguardo per fissarlo in quello di
Leonard. Questo si mosse a
disagio.
“E’ per questo
che mi hai chiamato? Hai bisogno di
supporto?”
“Immagino di si. Di solito
non ho problemi ma questa volta
sono nervoso…”
Len osservò il liquore
ondeggiare nel bicchiere.
“Allora fai davvero sul
serio…”
“Si, immagino di
si…”
**Ho chiamato Len con la scusa
dell’appuntamento con questa
ipotetica donna. In realtà sto facendo tutto questo per lui.
Voglio chiedergli
di uscire con me. La nostra amicizia non mi basta più. Sono
nervoso e
terrorizzato. Sto correndo un rischio enorme. Len è un uomo
molto chiuso, so
che ha le sue idee su certi argomenti, non credo abbia mai preso in
considerazione un uomo in vita sua. So bene che, se mi dirà
di no, sarebbe
anche la fine della nostra amicizia. Non so se potrei sopportarlo. Ma
non posso
nemmeno continuare così. Insomma, io voglio qualcosa di
più da lui, mi piace
davvero tanto, lo desidero come non ho mai desiderato nessuno.
E’ molto
importante…**
**Bill mi ha detto che stasera
uscirà con una donna davvero
speciale. Sembra faccia sul serio, che questa tipa gli piaccia davvero
molto.
Al punto da essere nervoso. Bill non è mai nervoso quando si
tratta di donne.
Non so cosa pensare. Sono felice per lui… oppure no? Sto
provando qualcosa di
strano, come se vederlo così preso da un’altra
persona mi dia fastidio… Ho
detto ‘un’altra persona’?
Un’altra rispetto a chi? **si passa nervosamente una
mano fra i capelli** Non so, non ho molta voglia di vederlo uscire con
questa
fantomatica mora, non capisco perché mi abbia chiamato**
Passarono alla camera da letto e Bill
aprì l’armadio.
“Allora, cosa mi
metto?” chiese e prese a sfogliare camicie
e pantaloni.
“Dove la porti?”
chiese Len, seduto sul bordo del letto come
se avesse delle spine sotto il sedere.
“Una cosa romantica. La
porto a cena e poi sulla spiaggia.
Cosa ne dici? Le piacerà?”
“Non so. Dipende dai suoi
gusti” disse, senza riuscire a
frenare una piccola punta di disappunto. Bill si voltò verso
di lui con in mano
una semplice Lacoste verde e un paio di jeans. Len deglutì
senza volere. Nella
sua mente si era formata l’immagine di Bill con
quell’abbigliamento.
“Se fossi tu, ti
piacerebbe?” chiese, irradiando quel suo
magico sorriso.
“Cosa?”
“Lenny! Il ristorante! Il
mare!”
Len si rese conto in quel momento di
cosa Bill gli stesse
chiedendo. Una serata con lui, una cena insieme e poi una passeggiata
sulla
spiaggia… Scosse il capo e inghiottì tutto il
contenuto del bicchiere. Nella
sua testa erano passate immagini di candele e mani intrecciate sotto la
luna…
Stava bevendo troppo, come al solito, e la sua mente gli stava facendo
strani
scherzi.
“Si, si, certo. A me
piacerebbe…” buttò fuori.
Bill si infilò nel bagno e
tornò poco dopo con addosso jeans
e canottiera. Sotto i suoi occhi infilò la maglia e si
rigirò a braccia aperte.
“Cosa ne dici?”
chiese.
Leonard deglutì di nuovo.
Cosa doveva dire? Non aveva nessun
gusto per la moda, lo sapevano anche i muri. Tutto quello a cui
riusciva a
pensare in quel momento erano i muscoli di Bill sotto la maglia e il
suo sedere
delineato dai jeans stretti.
“Si, si… certo,
stai molto bene” disse, cercando di non
sembrare stupido ma Bill fece una smorfia.
“Forse è troppo
casual per quel ristorante” e prese
dall’armadio una camicia. Con nonchalance si sfilò
la maglia dalla testa e per
un istante Len ebbe la visione perfetta della linea del suo torso, i
fianchi
stretti e le spalle ampie, i pettorali e gli addominali, e i muscoli
definiti
della schiena. Bill si infilò in una camicia a quadretti.
“Che ne dici?”
chiese ancora.
**Il momento
dell’appuntamento si sta avvicinando e mi sento
sempre più nervoso. A volte mi sembra di intravedere
qualcosa, uno spiraglio,
come se Len stesse cercando di nascondermi qualcosa. Quando gli ho
chiesto se
gli sarebbe piaciuto l’appuntamento che ho organizzato, mi
è sembrato imbarazzato,
arrossito. Ma forse sono io che vedo solo ciò che voglio
vedere... Stare lì a
provarmi camicie e pantaloni, davanti a lui seduto sul mio
letto… è stata dura,
davvero dura… Avrei voluto confessargli subito
tutto”
**Ancora non capisco
perché sono qui. Siamo amici, va bene,
ma essere seduto sul suo letto e guardarlo cambiarsi una maglia dopo
l’altra è
stato imbarazzante. Non capisco, davvero non capisco cosa mi stia
succedendo. Fra
poco sarà tutto finito. Lo accompagnerò al
ristorante e lo vedrò andare via con
la mora. Sarà un sollievo. E domani tutto tornerà
come prima**
Poco dopo erano in strada,
sull’auto sportiva di Bill. Len
era pensieroso e Bill lo aveva notato.
“Dammi qualche consiglio,
cosa devo fare?” chiese. In realtà
voleva chiedere ‘Cosa devo fare con te? Come devo comportarmi
per piacerti?’ ma
non poteva certo esporsi così. Non ancora. Len rispose
guardando dritto verso
la strada.
“Non lo so. Comportati come
al solito, sii te stesso. Tu
piaci molto alle donne” ‘E a me’ avrebbe
voluto aggiungere Len. Si, Bill
piaceva tantissimo a tutti. La mora avrebbe detto di si, non
c’erano dubbi.
Nessuno poteva resistere a Bill. Len sospirò e nemmeno si
accorse che Bill gli
aveva lanciato un’occhiata interrogativa.
Arrivarono al ristorante e scesero
dalla macchina. Len lo
accompagnò fino davanti all’entrata. La donna non
era ancora arrivata.
“Va bene, io vado. Buona
fortuna” disse. Non aveva proprio
voglia di vedere Bill incontrare la misteriosa mora.
“Si, certo,
grazie…” disse Bill in un soffio e Len si
allontanò.
Ma mentre si allontanava Bill lo chiamò.
“Len…
Lenny… aspetta!”
Len si voltò e vide Bill
che lo guardava da sotto in su, con
le mani strette in grembo.
“Aspetta, devo dirti una
cosa…”
Len tornò verso di lui.
“Non so come
dirtelo… Non c’è nessuna
donna…”
Len sollevò le
sopracciglia.
“Non ho nessun
appuntamento. Volevo dirti che…” Bill prese
un respiro profondo.
**Ecco, ci siamo. Adesso devo
parlare, è l’ultima occasione
che ho. Sono terrorizzato, non avrei mai pensato di esserlo tanto. Ho
chiesto a
decine di donne di uscire con me, non mi sono mai posto il problema
della loro
risposta. Ho ricevuto anche dei no, anche se non ci crede nessuno. Ma
non è
stato mai così importante… Non so, non so cosa
farò se mi dirà di no…**
“Volevo dirti che mi piaci.
Non solo come amico, mi piaci
davvero. Mi sono accorto di provare per te dei sentimenti e volevo
invitarti a
uscire con me. Questo appuntamento è per
te…”
Leonard lo guardava a bocca aperta e
non parlava. Bill si
sentiva freddo gelato e aveva il cuore in gola.
“Cosa ne pensi? Ti va di
cenare con me?”
Len si sentiva il cervello
completamente vuoto. Pensò ad uno
scherzo, uno degli stupidi scherzi di Shatner. Ma qualcosa gli diceva
che non
era così. Bill gli stava chiedendo di uscire con lui. E non
come amici. Era
impossibile. Era assurdo. Non poteva pensarci, non adesso. Vedeva Bill
davanti
a lui con quel sorriso appena accennato, impacciato, dolcissimo. Si
stava
stropicciando le mani. Non sapeva cosa rispondere. O forse si, lo
sapeva, ed
era un si, ma non poteva decidere adesso. Era troppo per lui, troppo
strano,
troppo lontano dalla sua vita. Era sposato. Anche Bill era sposato.
Avevano
figli, una famiglia. Erano due uomini. Non poteva essere.
Ma Bill gli piaceva, lo sapeva.
Voleva rispondere si, si, perdio!
Si, voglio uscire con te, voglio stare con te, anche io provo
qualcosa… Mi
piaci, ti desidero… ma non posso, non adesso!
Stava per esplodergli la testa.
Doveva andare via.
“No… Non posso.
Io sono tuo amico, ma questo…” si passò
una
mano fra i capelli e sul viso. “Scusa Billy, devo andare
via…”
Bill rimase a guardare Nimoy che se
ne andava, attraversava
la strada e scompariva fra la folla, camminando in fretta. Stava
scappando.
**Se ne è
andato… Ha detto di no ed è andato via. In
qualche
modo sapevo che sarebbe finita così… Lui non
è quel tipo di uomo. Non so come
ho potuto pensare anche solo per un momento… **sospiro** Ho
sbagliato. In un
certo senso è meglio così, almeno adesso lo so,
so che non pensa a me in quel
modo… Spero che non mi disprezzi troppo. Non so come
affrontarlo domani, come
lavorare con lui da adesso in avanti. Di sicuro la nostra amicizia
è finita…**
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10 days later
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** Lenny è tornato da me
qualche ora dopo. Mi ha detto che
lo avevo colto di sorpresa, che non sapeva come rispondere. Si era
sentito
imbarazzato, stordito. Ha detto che andava bene, che voleva cenare con
me e
parlare. Poi siamo andati in spiaggia e abbiamo passeggiato. Mi ha
preso la
mano. **sorriso** Non ci credo, sono così felice! Ha detto
che vuole andare
piano, ma che anche lui prova qualcosa per me, non mi vede solo come
amico. Per
ora è abbastanza, per me va bene, mi basta sapere che non mi
odia e che una
possibilità c’è… Ah, ci
siamo baciati! Sono felice! Sono davvero felice!!!**
The End
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