I-L'inizio
Non so che cosa mi abbia portato qui questa sera, ma di una
cosa sono certamente sicura, me ne sto pentendo amaramente. A quest’ora sarei
sul divano con le pantofole ai piedi e una tazza di the in mano. Oh, ma me lo
ricorderò, eccome se me lo ricorderò, e giuro che questa volta non gliela
perdono a Yolei. Come ha potuto lasciarmi qui al tavolino tutta sola mentre lei
andava a salutare il suo amico “toccaculo” e le sue amichette che se lo facevano
ben volentieri toccare? Desidererei solamente andarmene, ma non voglio mettere
meno di tre metri tra me e quel… quell’essere; gli venisse mai in mente di
provarci anche con me. Non vorrei fare la guastafeste…
“ciao!” Oddio, e adesso chi è questo?
“ehm…” povera me, è mai possibile che non riesca a proferire
parola?
“posso?”Cosa? Aspetta, io questo qui non lo conosco, non
l’ho mai vista in vita mia, e se gli dicessi di no? Passerei da maleducata?
Però se gli rispondo di si sono costretta a intrattenere una conversazione con
lui. Yolei, dove cavolo sei? Ti prego, portami via da questo posto di matti!
Mah, Ehi, che fai, questo si sta sedendo senza aspettare risposta. Aiuto, che
faccio?
“Senti, vedi quei tre ragazzi al bancone?” Chi, quei tre
idioti che ci stanno osservando cercando di non dare nell’occhio ma che non ci
stanno riuscendo affatto? “ecco, quelli sono miei amici!” Ah, ecco, perfetto,
sto messa bene adesso! “bhe, abbiamo fatto una scommessa: loro dicono che non
riuscirò mai ad avere il tuo numero e io ora gli dimostrerò che si sbagliano!”
Ma che cazzo sta dicendo?
“il… il mio numero?” e adesso perché mi guarda come se fossi
io la pazza fra i due?
“sì, il tuo numero… di cellulare” Silenzio…. E io continuo a
non capire “ce l’hai un telefono cellulare, non è vero?” Ma che domande, certo
che ce l’ho, non vengo mica dal paleolitico!
“sì, si ce l’ho!”
“ecco, appunto, allora me lo dai?” O mammina, e adesso?
“c…cosa?” ma che cosa ho, un cappello a forma di cacca di
Arale in testa? Perché continua a guardarmi come una squilibrata scappata dal
manicomio?
“il tuo numero di cellulare, e cosa se no?”
“ah, ehm, ma io veramente non ti conosco!” e questo è un
dato di fatto!
“Sì, e allora?” Come e allora? Adesso la pazza chi è?
“e allora non posso darti il mio numero!” ma perché devono
capitare tutte a me?
“Non ho intenzione di scriverlo nei bagni degli autogrill!”
COSA? Dov’è che scriveresti il mio numero tu? “Senti, facciamo cosi: come ti
chiami?” E adesso perché vuole anche sapere il mio nome? Se non se ne va subito
da questo tavolo giuro che chiamo la sicurezza. Ci sarà la sicurezza in questo
bar, spero! “Dai, si tratta solo di sapere il tuo nome!” Uffa
“Hikari” spero tu sia contento, ora
“perfetto! Ciao Hikari, io sono Takeru, tanto piacere!” Forza,
per questa volta sarò educata e gli stringerò la mano! “ora, visto che ci
conosciamo, perché non ci scambiamo i numeri?” Che cosa sarebbe questo finto
sorriso rassicurante? Guarda che non abbocco
“Questo non rientra nel mio concetto di conoscenze!” e credo
non solo nel mio, ma questa è un’altra questione
“oh suvvia, ti fa così tanta fatica darmi il tuo numero di
telefono? Si tratta solo di poterti fare uno squillo per assicurare ai miei
amici che ho effettivamente chiamato te, e dopo lo cancello, se ci tieni così
tanto! Non ho duecento Yen in tasca per pagare la scommessa!” Ma sentitelo, e
adesso cosa dovrei fare, rimetterci perché tu sei un idiota che scommette
duecento Yen su di me? Te la chiederei io quella somma, ma come risarcimento
per il disturbo che mi stai creando!
“e perché hai scommesso così tanti soldi su una cosa di cui
non eri certo?” avanti, rispondi a questo
“andiamo! Non credevo che esistessero persone come te!” Ehi,
aspetta un momento, che vorrebbe dire questo? Cosa ho io che non va?
“potrei darti il numero della mia amica. Così tu hai vinto
la tua scommessa e io sono contenta, non ti pare?” che mente ragazzi, a volte
trovo dei compromessi eccezionali, quasi sorprendono anche me!
“scusami tanto, non vorrei passare da insistente” bhe,
effettivamente… “ma non sarebbe tanto più semplice se mi dessi il tuo invece di
scomodare tutte le ragazze del bar?” Io non voglio scomodare tutte le ragazze
del bar! Ragazzo insopportabile e senza senso del denaro.
“Se ti do questo benedetto numero la finisci di
importunarmi?” Odio doverlo dire, ma se le mie ex compagne di scuola vedessero
con che razza di tipo sto parlando, mi invidierebbero, e non poco.
“grazie!” E adesso che hai quello che volevi; smamma!
“perché sei così difficile?” O signore santissimo, ma cosa ho fatto di male?
“c-come scusa? In che senso difficile?” lo odio, lo odio, lo
odio!
“difficile! Quanti significati ha per te la parola
difficile?” Oh, sì, ora facciamo pure gli spiritosi. Sei fortunato che ho
finito il mio bicchiere di Ginger, se no in questo istante preciso te lo
troveresti su quei bei capelli biondi!
“hai il mio numero? Perché allora non torni dai tuoi amici e
incassi la tua somma?” E già che ci sei a me spetta il settanta percento del
guadagno
“Come mai sei senza ragazzo? Una così bella fanciulla tutta
sola è un vero spreco!” Ti prego, dimmi che questo è tutto un sogno e che mi
sveglierò presto
“è maleducazione rispondere ad una domanda con un’altra
domanda, e poi chi te lo dice che non ho un ragazzo?” Eccoti il ben servito,
sono curiosa di sapere cosa mi rispondi adesso!
“sei fidanzata?”
“no!” e comunque non sono affari tuoi!
“appunto!” e levati quell’espressione da vincitore dalla
faccia, brutto…. “sai, se tu fossi interessata io potrei, ehm come dire, farmi
avanti!” Oddio, no, ci mancava solo questo!
“oh, sì, certo, come no!”
“perché, credi che stia scherzando?” no, non lo credo, lo
spero!
“non ti darei più di due mesi!” Ad essere totalmente
sincera, non so se resisterei io per più di due settimane!
“in che senso?” In che senso? Quanti significati conosci della
frase <>?
“non riusciresti mai sopportarmi per così tanto tempo!” e
forse ce la metterei tutta perché tu non possa farcela! Seppure questo Takeru
sia un bel ragazzo, forse anche qualcosa di più di semplicemente bello, diciamo
che la sua simpatia è inversamente proporzionale alla sua bellezza.
“vuoi scommettere?” ehi, e adesso cos’è questo sguardo smanioso?
“no, grazie!” speriamo che la smetta presto
“perché, di che hai paura?” Vuoi davvero saperlo?
“di starci male!” ah, ecco, adesso che fai, la faccia
dispiaciuta?
“io non voglio fare soffrire nessuno… Se andassimo d’accordo
non ci sarebbe alcun problema, nel caso contrario ognuno riprenderebbe la sua
strada e tutto tornerebbe come prima. Che ne dici?” Mh, seppur riluttante,
l’idea non mi dispiace
“Hika, andiamo” Toh, veh chi si rivede: Yolei. Finalmente il
cielo mi ha ascoltata! Ok andiamocene
“va bene, ci sto!” Suvvia, una stretta di mano in questo
caso ci sta. Però, di sicuro ha un bel sorriso!
“hei, ma chi era quel tizio?” Yolei, Yolei, curiosa come al
solito, vero?
“un amico” un idiota, più che altro, ma in secondo luogo un
amico, o almeno spero!
Angolo autrice:
Poveri noi; anzi, poveri voi! Non so se dopo questo
stravagante incipit avrete tanta forza di continuare la lettura. L’idea è un
poco stramba e ora non so ancora con precisione come avrà seguito, ma ci sto lavorando
su. Probabilmente per qualcuno in futuro questa storia risulterà familiare per
certi punti a un film americano. Chiedo scusa quindi per questa somiglianza, ma
giuro che l’idea non è nata dal film, ma solo dopo che avevo cominciato a
buttare giù il bozzetto della storia mi sono resa conto dell’influenza della
commedia. Logicamente non vi rivelerò il titolo se no toglierei tutto il
divertimento, ma a tempo debito lo saprete. Spero possa piacervi, e comunque
confido nella sincerità delle vostre recensioni. Vi anticipo la fine della
storia è già scritta e salvata, quindi state tranquille e tranquilli che non vi
lascerò a metà storia per mancanza di ispirazione. Nel prossimo capitolo faremo
una conoscenza più approfondita dei due protagonisti. Un bacione
Mami
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