Iron X

di Storie Scomparse
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“Ti ho detto che se davvero Wolvierine mi volesse all’istituto sarebbe venuto lui a dirmelo, non avrebbe di certo mandato te” Disse Daniel, che non amava particolarmente Alfiere.
“Senti, ragazzo, so che non ti fidi di noi, ma metterai Logan nei guai. Si è buttato in un impresa troppo impossibile anche per lui.” Disse Nightcrawler convinto di quel che diceva. Stavolta Logan aveva davvero fatto il passo più lungo della gamba.
“Non farmi ridere Kurt, conosco abbastanza bene Logan per capire che, dovunque egli sia adesso, ci vuole stare da solo e che voi siete qui per conto di quella sgnacchera di Emma Frost. Logan mi sta cercando per qualcosa e voi mi porterete all’istituto per farlo tornare lì. Ho indovinato?” Un sorriso di sfida si aprì sulla faccia di Daniel.
“Senti, ragazzo, noi ti porteremo là, volente o nolente. Mi sto iniziando a stancare di te e di quel tuo tono sicuro!” Alfiere si era davvero stancato di quella conversazione, non sopportava nulla di quel ragazzo: i suoi capelli lunghi e ribelli, i suoi bracci coperti di tatuaggi e quel maledetto tribale sull’occhio.
“Bene, allora basta parlare!” Daniel scattò in avanti. Troppo lentamente. Alfiere lo colpì con un pugno in pieno volto e lo fece volare indietro di qualche metro. Il ragazzo atterrò pesantemente. “Adesso hai capito con chi hai a che fare ragazzino!?” Alfiere non perse la concentrazione, sospettava che il ragazzo avesse qualche asso nella manica. Il tatuaggio accanto all’occhio di Daniel si illuminò.
“Grazie, Alfiere. Colpendomi mi hai dato la forza di batterti!” Daniel saltò avanti, mille volte più veloce di prima. Raggiunse Alfiere e con un pugno lo mandò a terra. Subito lo inondò di una pioggia di cazzotti. In un minuto Alfiere fu del tutto inerme. “È da quando ti ho visto che te le volevo dare!”
BANF!
Nightcrawler apparve dietro a Daniel e lo colpì rovinosamente in mezzo alle gambe, poi di nuovo in faccia con un calcio.
“Mi spiace ragazzo, è per Logan che lo faccio.”
David sa che non può competere con Tempesta e Rouge, ma sa anche che scappare non gli servirà a nulla. Eccole, infatti, proprio dietro l’angolo.
“Per l’ultima volta, David, se non vieni con noi di tua spontanea volontà saremo costrette a prenderti con la forza!” Tempesta non sta scherzando, David suda freddo ma non sarà di certo lui ad arrendersi.
“Mi spiace, Tempesta, te la dovrai vedere con il Re dei Ragni!”
David salta e libera le lunghe zampe da ragno che gli spuntano dalla schiena, poi lascia che l’immensa bocca che à all’altezza dell’esofago si spalanchi, stracciando la maglia. L’effetto sorpresa è tutto ciò che gli resta. Riesce a rifilare a Rouge una bella zampata, se non altro gli ho fatto l’occhio nero, pensa tra se mentre Tempesta gli scaglia contro una folata di vento che ucciderebbe un rinoceronte. David sbatte contro un muro, ma non perde i sensi. Ci vuole ben altro per metterlo a tappeto, e sa che Tempesta lo sa.
Si rialza, ma subito lo raggiungono delle fiamme. Rouge non lo vuole uccidere l’attacco è praticamente innocuo, ma brucia da morire.
Salta di nuovo ma ovviamente stavolta le X-Women sono pronte e David si trova bloccato in aria da venti assolutamente improbabili in qualunque altra situazione. Rouge gli è subito addosso.
“Che palle…” mormora David, mentre sviene.




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