AMITIE',
AMOUR ET FAMILLE
CAPITOLO 1
Quando Nicolas e José rientrarono a casa quel giorno, dopo
aver terminato le prove con Olivier e Christophe, trovarono le ragazze
che studiavano in salotto. Nicolas andò a baciare la sua
Hélène, mentre José si sedette sul
divano, salutando con un generico ‘ciao ragazze’ e
ignorando Benedicte. Laly notò la cosa e, soprattutto,
notò quanto la ragazza ci rimase male. Quando si accorse di
essere osservata, Benedicte alzò lo sguardo su Laly e le
sorrise imbarazzata. Poi radunò i suoi appunti, sparsi sul
tavolo, e uscì dalla stanza. Laly guardò con
occhi accusatori José. Quest’ultimo, infastidito
dagli sguardi insistenti della ragazza, la affrontò.
“Che cosa
c’è?”
La ragazza aggrottò la fronte, poi si alzò e si
fermò davanti a lui, con le mani sui fianchi.
“Ti costa
così tanto dire ciao alla tua ragazza, quando entri in casa?
Sono giorni che sei scortese con lei!”
“E, dimmi un
po’, a te costa tanto farti gli affari tuoi?”
José non le lasciò il tempo di ribattere,
perché si alzò e lasciò anche lui la
stanza, per dirigersi verso l’uscita
dell’appartamento. Laly si rivolse stupita ad
Hélène e Nicolas che erano stati spettatori
silenziosi del breve scambio di battute fra i due.
“No, ma dico,
vi sembra normale? Si può sapere cosa gli prende?
E’ così strano, ultimamente!”
“Credo che fra
lui e Benedicte stia succedendo qualcosa. Magari hanno
discusso.”
“Beh, non
è un buon motivo per comportarsi in questo modo! Avete visto
come mi ha risposto?!”
Nicolas si schiarì la voce, prima di esprimere la sua
opinione.
“Forse non
vuole... intromissioni altrui. Se veramente è una cosa che
riguarda lui e Benedicte, probabilmente non ha piacere che ci venga
messa bocca da altre persone.”
“Stai dicendo
che sono una ficcanaso?”
“Sto dicendo
che se eviti di fargli domande, non rischi che ti risponda
male.”
Laly non sapeva se essere più indignata perché
José le aveva risposto male, oppure perché
Nicolas le aveva appena dato della ficcanaso. Ad
Hélène, tuttavia, la sua faccia parve
così buffa che non riuscì a trattenere un
sorriso. Si avvicinò all’amica, prendendola a
braccetto, prima di voltarsi di nuovo verso Nicolas.
“Perché
non vai a cercare José, mentre noi andiamo a chiedere a
Benedicte se vuole un succo di frutta?”
“Va
bene.”
Nicolas prese la propria giacca e le lasciò sole. Prima di
andare a cercare Benedicte, Laly volle fare una domanda
all’amica.
“Ma non
è intromettersi anche questo?”
“No. Andiamo
solo a chiedere a Benedicte se ha sete. Senza fare domande, ricorda. Se
vorrà parlarci di quello che sta succedendo, ce lo
dirà lei.”
Laly annuì, poco convinta. Quando bussarono alla camera di
Benedicte dovettero aspettare qualche momento, prima che la ragazza
aprisse la porta con gli occhi di chi ha appena pianto.
“Tutto bene
Benedicte?”
Hélène fulminò con lo sguardo Laly,
che fece un gesto di scusa. Non era riuscita a trattenersi.
/***/
Nicolas riuscì a trovare José nel bar vicino a
casa. Si sedette davanti a lui, che lo guardò in cagnesco.
“Se sei venuto
per fare domande, puoi anche tornare a casa.”
“No,
l’unica cosa che volevo sapere è sei hai
già ordinato. Ma se vuoi non te lo chiedo!”
L’espressione di José si ammorbidì
leggermente.
“No, non
ancora.”
Nicolas chiamò il cameriere e ordinò due birre,
dopodiché lo guardò di sottecchi.
“Lo so che
Laly, a volte, sa essere snervante, ma non lo fa con
cattiveria.”
“Non mi va di
parlarne, però credo che a volte sia un po’ troppo
impicciona... Mi ricorda tanto Johanna, quando fa
così!”
Nicolas rise.
“Già!
In effetti...”
Finalmente, anche José si rilassò, sorridendo.
/***/
Quella sera la cena passò per lo più in silenzio.
Dopo che le ragazze ebbero riassettato la cucina, si spostarono tutti
in salotto. Fuori aveva iniziato a piovere.
“Allora, Laly,
hai notizie di Sebastien?”
“Si, ha detto
che lui e la sua famiglia sono a Milano, in questi giorni. Il Duomo
della città è bellissimo.”
“Ah, e quando
torna te lo ha detto?”
“Penso che non
rientrerà prima di dieci giorni.”
“Beh, spero che
passi in fretta il tempo, perché fare le prove senza il
bassista è una palla, vero José?”
Il ragazzo si limitò ad annuire. Il campanello li fece
voltare tutti verso l’ingresso.
“Ma chi
può essere?”
“Forse
è Natalie, oggi avevamo appuntamento alla palestra, ma non
si è vista.”
“Vado
io.”
Laly si alzò e si diresse verso la porta di ingresso. Quando
aprì e si ritrovò davanti il giovane che aveva
suonato, rimase senza parole per qualche istante, prima di scoppiare a
ridere, mettendosi una mano davanti alla bocca.
“Oh mio Dio,
non posso crederci!!!”
I ragazzi furono attirati dalla curiosità e rimasero
altrettanto sorpresi vedendo Christian, zuppo di pioggia, che li
osservava sorridente.
“Ciao a tutti.
So che non mi aspettavate, ma posso chiedervi di farmi entrare? Sapete,
mi sento un po’... bagnato, qui fuori.”
“Ma certo!
Prego”
Laly si fece da parte. Tutti erano felici di quella visita inaspettata.
Tutti tranne José, che con sguardo duro fissava Benedicte.
La ragazza abbassò lo sguardo, con aria rammaricata.
/***/ Questa
è la storia che sto preparando da tempo, cercando di
pianificarla secondo un mio schema. Un altro capitolo è
pronto e lo posto domani e un terzo è già in
lavorazione. Spero che vi piaccia! /***/
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