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Amore
Amore
れ
いた
Ho deciso di adottare una bambina. Una bambina molto sfortunata.
Perchè io
soffro, e vorrei almeno aiutare le persone che soffrono. Sono dieci anni che ormai faccio parte dei The Gazette.
Sono dieci anni che tu ormai sei il mio pensiero fisso, Takanori. Spero di poter aiutare una bambina. Compongo il numero di
Green Umbrella,
un'associazione di beneficenza a protezione dei bambini.
"Sono Akira Suzuki. Vorrei poter adottare una bambina."
La signora mi dice di recarmi venerdì alla sede giapponese
di Green Umbrella.E quel giorno io non ho nulla ad intralciare il mio piano.
Venerdì pomeriggio:
Sono finalmente arrivato, vedo l'impiegata nel vestito color
crema che mi
guida in un ufficio più appartato. Dietro alla scrivania
c'è un signore sulla
cinquantina, che mi sorride.
"Ma lei è Reita dei The Gazette!" mi dice, sorpreso.
"Si. Vorrei poter adottare una bambina." aggiungo io, innocente.
"Non che io dubiti dei suoi mezzi, ma è sicuro di avere il
tempo di fare
una cosa del genere?" mi chiede quello, forse un po' sfacciato.
"Per mia figlia avrò sempre tempo!" dico, deciso ma anche
dolce.
Allora il signore tira fuori da uno scaffale un enorme raccoglitore.
Mi spiega che ci sono le foto dei bambini e delle bambine che soffrono
e che
sono aiutati dall'associazione.
Le guardo tutte molto attentamente, non mi rendo neanche conto del
tempo che
passa. Alla fine la mia scelta ricade su Amina.
Ha quattro anni e mezzo, e viene dall'Africa. Che però
è indicato come luogo di
residenza attuale.
Continuo a leggere la sua scheda identificativa.
E' nata in Giappone, a Saitama, ma la sua famiglia è
ritornata in Africa dopo
il disastro di Fukushima.
I genitori sono morti in una sparatoria, da quel momento è
muta. La scheda
aggiunge che è una bimba molto dolce, e che è
stata sfortunata.
"Voglio poter adottare Amina." aggiungo, soddisfatto.
"Tra circa tre settimane al Narita atterrerà l'aereo della
speranza che le
affiderà Amina. Completi questa scheda per l'affidamento, e
poi si rechi
all'anagrafe con questo foglietto. Lì sapranno cosa fare
appena lo vedranno. Lo
richiameremo per dirle l'ora e il giorno esatti."
Faccio come mi è stato detto. All'anagrafe vengo indicato
come padre adottivo
di Amina, e mi viene consegnata la sua carta di identità.
Visto che i The Gazette sono in vacanza, ho tutto il tempo di preparare
il mio
appartamento per l'arrivo di Amina. Per fortuna non è un
monolocale.
Entro in una stanza che di solito non uso (neanche come sgabuzzino,
quello è
ancora più piccolo), per vedere dove mettere cosa.
C'è una finestra, così potrò
ariarla tutti i giorni.
"Dunque... Per una bimba di quattro anni serve il lettino con le
sbarrette
speciali, così non sbatte. Poi, le comprerò il
box in cui tenere i suoi giochi
e tanti, tanti giochi. Le tende colorate, e devo ridipingere il muro."
Esco di casa, indossando varie cose per non raffreddarmi. La prima
tappa è il
negozio di articoli per la casa. Compro un grande barattolo di vernice,
i
pennelli che mi servono, un'altra scopa. La tappa successiva
è il negozio di
articoli per bambini. Compro una culla con le sbarrette, un box per
giocattoli,
i peluches che avevo intenzione di farle trovare. E delle simpatiche
tendine
con gli scoiattoli. Una volta in casa, scelgo di sgomberare a poco a
poco la
stanza.
Trovo (ma va?) un non ben precisato numero di mutande di Takanori.
Tutte quelle
volte che mi ha chiesto di dormire qui... Mi ripeto che non può essere vero. Mi ripeto che
non può amarmi.
Scaccio questi pensieri dalla testa, tornando a concentrarmi sulla
pulizia di
quella parte della mia casa.
Mi ripeto, come più volte, che forse in questi due mesi di
vacanza riuscirò
finalmente a conquistare il suo amore. Cerco di farglielo capire con
molte
premure, ma poi, per coprirmi, uso quelle stesse premure verso gli
altri. Non
ho mai detto a nessuno del mio sentimento per lui. Deve essere il
primo.
Sospiro sconsolato. Pensando a come sarebbe la mia vita con una bimba
da
accudire.
"Ma una bimba ha bisogno del padre e della madre. Di una figura di
riferimento maschile e di una femminile"
Ma perchè devo stare qui a farmi seghe su seghe? Non si
può semplicemente
adottare una bimba per amore?
Non si può semplicemente insegnarle che l'amore, se
è vero, non ha limiti, che
non c'è nulla di sbagliato nell'amare qualcuno del tuo
stesso sesso? La mente dei bambini è malleabile. Certo.
A sera ho già sistemato l'ingombro da qualche
altra parte della casa. La
pittura l'applicherò domani.
Ora vado solo a farmi una bella dormita... Driin! ma mi pareva strano, che io non avessi
scocciatori!
Mi affaccio,decisamente contrariato, ma quello che vedo mi scioglie le
forze.
Perchè Takanori sembra triste??
Lo faccio entrare subito, e magari gli preparo anche del thè
verde.
ルキ
Entro tristemente in casa di Akira.
Tutto ciò che sento è un grande buco nel petto.
Là dove ci dovrebbe essere il
mio cuore, ora non c'è nulla.
Lo guardo, mi guarda. Ora anche nei suoi occhi c'è tristezza.
"Vieni, entra" mi fa strada in casa sua. Lascio le scarpe nel genkan,
come ormai da anni quando lo vado a trovare.
Mi dice di accomodarmi sulla sedia, quando noto che armeggia con il
bollitore
per il thè. Verso di me ha sempre mille premure, come mi fa
illudere.
Soffro perchè questo mio amore non è ricambiato,
se lo fosse, allora potrei
dire di vivere.
"Akira...ecco..." si volta a guardarmi, ma non mi
interromperà
"volevo dirti che mi sento solo... e triste... e non so il motivo.
Forse è
perchè mi sento stanco..."
“Davvero? Allora forse ti dovresti
riposare…”
“Hm… Sarà… Ma non ne ho
voglia, voglio stare con te…”
Nel frattempo versa del thè in due tazzine, ed entrambi
iniziamo a bere quasi
con foga.
れいた
Forza
Akira, è
ora di dirglielo!
Un respiro profondo, due respiri profondi… Niente. Ancora
quel vuoto al centro
del mio petto.