Aramis era confusa. Ora arrossiva ogni volta che incrociava lo sguardo di D'Artagnan.
Era imbarazzante dover lavorare gomito a gomito con lui, anche perché non sapeva cosa pensare.
Era il suo capo Commissario e lei la sua guardia del corpo, e doveva scortarlo a casa tutte le sere e doveva accompagnarlo a lavoro tutte le mattine. D'Artagnan non voleva questo trattamento ma era inevitabile.
Tutto questo per quello che era accaduto la sera prima:
erano tornati a casa del ragazzo molto tardi. Erano andati a mangiare fuori e lui aveva bevuto un po' troppo. Era una bella serata, ideale per una bella passeggiata ma Aramis non era in vena e il giovane guascone era brillo.
Una volta accompagnato a casa, D'Artagnan la salutò con un cenno della mano e stava per chiudere la porta e, in quel mentre, la donna, prima che si richiudesse del tutto, volle raccomandarsi che chiudesse a chiave quando...
D'Artagnan uscì dalla porta e agguntandola le rubò un bacio. In quella situazione era di poco più alto rispetto a lei (ma perché era aiutato dallo scalino del portone).
Quel bacio fu lungo e sapeva di alchool. Oltre che della sua essenza.
Una volta finito, il ragazzo le augurò la buona notte e chiuse il portone a chiave.
Aramis ne rimase scioccata. Sì, le piaceva il suo capo ma non se lo aspettava e non sapeva a cosa pensare. Era attratta da lui ma non aveva mai avuto il coraggio di dirlo, soprattutto a se stessa. Anche il ragazzo era confuso. Arrossiva allo stesso modo ed era imbarazzato per la stessa motivazione di lei. Da quando poi aveva saputo da Porthos di aver conquistato i primi tre posti sul podio delle "pupe olimipiadi" era andato in tilt tra: Costance, Milady e Aramis. Che casino!
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