M'ama. Non m'ama.

di La Mutaforma
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Decise al momento giusto di smettere di essere spaventato.
Tese con finta naturalezza la rosa dai petali blu verso l’inquietante bambina e tenne stretta a sé Ib.
Era il momento giusto per un attimo di coraggio. Finalmente.
Sentì la bambina accanto a lui singhiozzare. Le strinse la spalla.
“Garry, non farlo”
Sorrise.
“Non aver paura, Ib. Io non ne ho”
 
M’ama.
Strinse gli occhi, perché spesso il dolore acceca.
Non m’ama.
Doveva essere forte. Per Ib, si disse. Non doveva spaventarla.
M’ama.
Si accasciò alla parete, respirando forte. La bambina accorse al suo fianco, trattenendo il fiato.
Non m’ama.
“Tranquilla, piccola Ib. Sto bene, vedi? Non ho paura, non averne tu”
M’ama.
Ib gli tirò la manica della giacca, gli occhi rossi che affondavano nelle lacrime come un sole che tramonta sul mare. “Va bene Garry. Sei coraggioso. Sei la persona più coraggiosa che io conosca”
Si allontanò per cercare Mary.
Lui sorrise e si appoggiò alla parete vuota. Un’altra fitta di dolore. E poi un’altra.
Poi ancora. Un lampo di rosso venefico che brilla negli occhi.  
Non m’ama.
 
Quando l’ultimo petalo cadde, Garry era già incosciente.
Cercò con gli occhi quelli rossi e piangenti di Ib.
Non piangere, Ib. Non ho paura. Non più. Non c’è più buio qui.
Sorrise.
Mi hai fatto diventare coraggioso.
 
M’ama. 




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