"Il prossimo concorrente che
entrerà nella casa del Grande Fratello non è
proprio UNA persona. Sono i gemelli più cool del momento,
direttamente dall'Irlanda... i Jedward!" urlò la
presentatrice.
Le urla delle fans invasero lo
studio, i cartelloni si alzarono tra la folla e le Jedheads si misero
la loro cresta di cartone.
Quando i gemelli salirono sulla
passerella che portava verso la casa, cercarono di salutare tutte
quelle fa che erano lì per loro, ricevendo e notando
'haters' che gli urlavano contro.
Quando la porta si chiuse alle
loro spalle, le grida sparirono, erano immersi nel silenzio totale e si
guardarono a vicenda.
Il loro manager, Liam, gli aveva
fatto un discorso prima di entrare: dovevano essere loro stessi ma non
potevano scarmbiarsi molti segni d'affetto davanti alle telecamere.
Edward non era molto d'accordo ma
poi Liam gli aveva spiegato che era per motivi di 'sicurezza', avevano
molte persone contro e questo avrebbe peggiorato solo la situazione.
Conobbero gli altri conquilini,
sembravano simpatici anche se l'idea di condividere una casa con
persone sconosciute non gli andava molto a genio.
Prima di partire per Londra,
Edward aveva parlato con il dottor Richard, gli aveva spiegato come si
sentiva, aveva paura ma nello stesso tempo era felice.
Era felice di poter condividere
quest'esperienza unica con John, ma aveva paura di poter avere una
ricaduta davanti alle telecamere.
Faceva le sedute durante il suo
tempo libero, non era molto visto che era sempre impegnato con la
promozione e il tour del loro ultimo disco.
I primi giorni passarono
abbastanza tranquilli, ancora non conoscevano bene gli altri conquilini
e così usavano il tempo libero per parlare con loro.
A volte si rifugiavano in
giardino per avere un loro 'spazio' perchè anche se
passavano le giornate insieme, avevano bisogno di qualche momento di
tranquillità dove c'erano solo loro due, per parlare e
confidarsi.
Solo dopo una settimana
incominciò il vero divertimento: trasformarono il bagno in
un "water park", costruirono una torre fatta interamente da toast,
buttarono i tavoli e le sedie nella piscina in giardino e distrussero
una cucina.
Il Grande Fratello decise di
mettere alla prova tutti i concorrenti: formarono due squadre, ognuna
delle quali si sarebbe trasformata in due band degli anni novanta molte
famose.
La prova consisteva nel stare
immobili per il maggior tempo possibile davanti alle macchine
fotografiche dei paparazzi.
John era stato assegnato alla
squadra dei "Take This" mentre Edward nelle "Kela".
Chi perdeva la sfida avrebbe
passato la notte in giardino.
La gara iniziò e
molti, incluso Edward, persero quasi subito.
Il gemello più
piccolo, al contrario degli altri, era rimasto a sostenere il
più grande anche se faceva parte della squadra avversaria.
John vinse la sfida e questo
voleva dire che Edward e i suoi compagni avrebbero dormito fuori.
La sera arrivò
velocemente e il gruppo delle Kela uscì in giardino dove
trovarono delle transenne che lo dividevano in due metà: la
metà riservata ai vincitori e l'altra attrezzata solo da
alcuni sacchi a pelo.
Sopra una transenna c'era
attaccata una busta.
Kery, una concorrente, la prese e
iniziò a leggere ad alta voce:
"I concorrenti che dovranno
rimanere fuori non potranno avere nessun contatto con i vincitori, non
potranno entrare nella casa e non potranno uscire dalla loro
metà."
Edward spalancò gli
occhi.
Non poteva farcela a stare
lontano da John per un giorno intero, sarebbe impazzito senza di lui.
Corse verso John e lo
trascinò in un angolo, sussurandogli:
"Non credo di farcela..."
abbassò lo sguardo.
"Hey" disse il più
grande, sollevando il mento del gemello per poterlo guardare negli
occhi.
"Troverò una scusa per
venire da te, non ti preoccupare. Se c'è qualche problema
basta chiamarmi." disse, sorridendo per confortare Edward.
Quest'ultimo annuì,
abbracciando forte il gemello, prima di voltarsi e dirigersi nel lato
opposto del giardino.
La prima ora passò
tranquillamente, Edward non disse una parola mentre i suoi compagni di
squadra chiacchieravano animatamente.
Non riusciva a preoccuparsi dei
sentimenti o dei problemi degli altri se John non era con lui.
Decise di entrare nel
confessionale, che era stato aperto anche dal giardino.
"E' così difficile
stare senza John, ogni singolo momento mi chiedo: Cosa stà
facendo John? Dov'è John? John stà pensando a
quello che penso io? John ha i capelli cool come i miei?" fece una
pausa.
"Non ho mai passato
così tanto tempo separato da John, è
così difficile parlare con le persone e pensare ai loro
sentimenti e restare ad ascoltarle quando tutto ciò a cui
stò pensando è John e a cosa stà
facendo.
Siamo un'unica forza, senza John
non sono niente, sono solo una persona, non sono un gemello.
Con John che mi supporta sempre,
mi spinge a fare di più, mi dice quanto sono forte.
E' così difficile
stare da solo con te stesso..." finì abbassando lo sguardo.
Uscì dal
confessionale, l'aria fredda colpì il volto pallido del
ragazzo che, senza dir nulla, si spostò lontano dal gruppo e
si sdraiò con il suo sacco a pelo, non voleva nessuno, solo
John.
Gli altri concorrenti dormivano
abbracciati tra di loro per non sentire il freddo e uno di loro disse:
"Edward, vieni qui con noi, non stare da solo!"
Ma quest'ultimo non rispose,
facendo finta di dormire.
A lui serviva solo il suo
fratellone, ecco perchè dormivano anche nella stessa stanza:
quando qualcuno faceva un incubo, l'altro lo confortava.
Se uno aveva freddo, l'altro lo
accoglieva nel proprio letto.
In quel momento aveva solo
bisogno di un suo abbraccio.
Si rese conto solo ora che
nessuno parlava, segno che gli altri si erano addormentati.
Si strinse forte al sacco a pelo
e alzò la sciarpa che aveva preso la sera, prima di uscire.
Profumava di John.
Non riuscì a
trattenere le lacrime e incominciò a singhiozzare, cercando
di non svegliare gli altri.
John stava dormendo quando ad un
certo punto si avegliò senza un motivo, sapeva che qualcosa
non andava e subito pensò ad Edward.
Uscì dalle
coperte e se le avvolse intorno alle spalle e, cercando di
non fare rumore, uscì in giardino.
Quando guardò il lato
opposto del giardino illuminato solo dalla luce della luna, riconobbe
subito il gemello.
Era solo e si poteva capire
chiaramente che era lui grazie al ciuffo di capelli che si intravedeva
dal sacco a pelo.
Era girato di spalle e il suo
corpo era scosso da respiri irregolari e soffocava i singhiozzi,
cercando di non farsi sentire.
John, silenziosamente e cercando
di non farsi notare dalle telecamere, scavalcò una transenna
e, cercando di non spaventare il gemello, si sdraiò dietro
di lui.
Quest'ultimo sussultò
e subitosi girò per vedere chi fosse.
Quando vide il fratello non
esitò e lo abbracciò forte, sfogandosi
nell'incavo del suo collo.
"Shh Edward sono qui,
tranquillo." bisbigliò al più piccolo,
accarezzandogli la schiena con movimenti lenti per calmarlo.
Sentiva le lacrime del fratello
scendere lungo il suo collo, il suo respiro caldo contro l'orecchio che
lentamente si calmava.
Era notte fonda ormai e il freddo
si faceva sentire: Edward, una volta calmato, si era addormentato di
nuovo contro il petto di John, una mano teneva stretta
l'estremità della sua maglia, come se avesse paura di
perderlo ancora una volta.
Si accorse che tremava,
cercò di coprirlo con la sua coperta ma non risolse molto.
"Ed." bisbigliò,
scuotendolo leggermente.
Quest'ultimo si
svegliò, mostrando gli occhi leggermente rossi e gonfi.
"Entriamo, stai congelando."
disse di nuovo, alzandosi e prendendo le coperte.
Il gemello non disse una parola,
prese la mano di John e si incamminarono insieme verso la casa, sempre
senza far rumore.
Edward si sdraiò nel
letto di John che, una volta disteso dietro di lui, fece scivolare le
mani sulle braccia del gemello fino ad arrivare alle sue.
Il suono della sveglia
rimbombò in tutta la casa, tutti si svegliarono tranne i
gemelli, ancora abbracciati.
Paddy, concorrente della squadra
vincente, si svegliò nel letto di fianco e, quando li vide,
corse a chiamare gli altri.
"Oww." disse Kery guardando la
scena.
"Sono adorabili."
continuò, sorridendo.
"Dai, lasciamoli dormire." disse
Amy, uscendo dalla stanza.
John fù svegliato
dalla sensazione di solletico creata dai capelli di Edward, accoccolato
ancora sul suo petto.
Quest'ultimo si
svegliò dopo pochi minuti, stringendo le mani del gemello,
ancora unite.
"Tutto bene?" chiese John con
voce roca.
Il fratello non si mosse.
"Edward?" chiese di nuovo,
alzandosi leggermente sul letto per vedere il viso del più
piccolo.
"Sono preoccupato..." rispose,
sussurrando.
"Di cosa?" domandò
John, aggrottando la fronte.
"Secondo te ci ha visti
qualcuno?" chiese Edward.
"Ed'dard siamo fratelli, non
c'è niente di strano nell'abbracciare il proprio gemello."
disse, cercando di tranquillizzarlo.
"Hai... Hai ragione." disse con
tono ancora insicuro.
"Vedrai che andrà
tutto bene." continuò il più grande, accarezzando
la guancia del gemello con un gesto veloce, prima di alzarsi.
Una volta solo, Edward si mise le
mani sul viso e sorrise.
Sorrideva per l'amore fraterno
che John gli dimostrava ogni giorno, non si sentiva più un
peso ma finalmente capiva che il gemello teneva a lui più
della sua stessa vita.
Le telecamere avevano ripreso
tutto quello che era successo, dalla sera prima, alla notte fino a quel
momento.
La videro milioni di persone,
incluso il dottor. Richard che li seguiva ogni giorno dalla tv di casa
sua per esaminare i miglioramenti di Edward.
Le persone si resero conto che
anche loro, dopotutto, avevano dei sentimenti e non era giusto
trattarli male, erano solo dei ragazzi pieni di energia.
Il signor Richard
arrivò ad un'unica soluzione: Edward non soffriva di "ansia
da separazione", tutto questo era solo "amore fraterno".
Note
Autrice:
Anche questa storia è finita e quindi voglio
ringraziare tutti i lettori e tutte quelle persone che ad ogni capitolo
mi hanno dedicato un pò del loro tempo per scrivere una
recensione che mi ha sempre reso felice.
Grazie mille, alla prossima storia!
Il
link del video di Edward dentro il confessionale:
http://youtu.be/AkEmquGi5w8
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