Suor Milly temeva Ryan. Più che altro temeva ciò che diceva e avanti a tutti, senza vergogna e senza ritegno. Credeva davvero a tutte le stupidaggini, idiozie e cavolate che "sparava" il ragazzo.
Ryan si divertiva come non mai a mettere a disagio la suora che seppur adulta, aveva l'età emotiva di una ragazzina.
-Io ti possiederò -Ryan ripeteva ogni volta assumendo uno sguardo finto allucinato e voglioso.
Cambiava solo la collocazione di volta in volta: una volta il divano, un'altra volta il lettino, un'altra ancora il sedile posteriore della sua macchina e così discorrendo.
La povera suora, ogni volta, diventava rossa come un pomodoro per poi portarsi una mano alla bocca e, infine, fare più volte il segno della croce e invitava Ryan a pregare più spesso e a confessarsi.
Ryan ghignava di gusto!
Per lui, tutto questo, era divertimento allo stato puro. Non poteva frenare quel "giochino perverso" e tutto questo, solo ed esclusivamente per vedere come avrebbe reagito la suora.
Più di una volta era stato richiamato dagli amici ma era evidente che anche loro si divertivano. Cercare di non ridere a quelle scene demenziali era impossibile!
Era proprio vero, Ryan era insofferente alle regole ma faceva divertire.
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