Intro e disclaimer: quando ai tempi pubblicai Earth (che si intitolava ancora "Terra") su Fanfiction.net, ci fu qualcuno che mi venne a chiedere, sconvolto, come mi era venuto in mente di inserire il malsano triangolo Sergay/Nina/Nagi. Il fatto è che avevo avuto bisogno di replicare il loro fortissimo legame di amore/fedeltà in un mondo senza Otome, e un bel ménage à trois era stata la cosa che avevo trovato più interessante. Poi mi sono arrivate richieste di approfondire la cosa, e dire due parole in più su come è nato questo legame. Eccovi il risultato, dove ho approfittato anche per rivelare qualche mistero rimasto in sospeso in "Earth". ^_^
Un ringraziamento va a Solitaire, alla quale questi tre soggetti piacciono tanto e che mi ha ispirata in questa opera scellerata.
Ça va sans dire, i personaggi di Mai Otome sono di proprietà della Sunrise, nessuna violazione del copyright è intesa; "Earth" invece è roba mia, e purtroppo dovete leggerla per capire che succede qui ;-)
Betareading: Jean Genie
Legami
Fedeltà
La
prima volta che Nina aveva visto Nagi aveva pensato che dall'aspetto
non sembrava neanche un essere umano, ma un qualche strano tipo di
creatura aliena, per caso caduta su Earth.
Erano
mesi che Sergay le parlava di questo giovane ufficiale, che aveva
fatto carriera nel suo staff prima di essere trasferito
all'Intelligence.
'Ha
qualche anno in meno di te, ed è già Capitano', se ne
era uscito una sera tutto orgoglioso il marito, quasi come se stesse
parlando di suo figlio. A Nina, che con duri sacrifici era riuscita a
salire fino al grado di Maggiore sotto il comando di Mashiro De
Windbloom, la cosa era suonata come una critica.
Soprattutto
perché Sergay sapeva benissimo che sposandolo Nina aveva
dovuto seppellire la sua carriera. Le relazioni tra membri della
stessa unità erano proibite, e i matrimoni tra alti ufficiali
avevano una regola non scritta che imponeva ad uno dei due di
ritirarsi dal servizio attivo. Non che a Nina fosse pesato passare
dal ruolo di soldato a quello di casalinga; l'aveva fatto per l'uomo
che amava profondamente ma, a volte, a soli ventisei anni si chiedeva
se non avesse dovuto prendere un'altra strada.
Così,
la sera che aveva ricevuto a cena l'uomo che era sempre sulla bocca
di Sergay, non era riuscita completamente a celare, sotto la sua
solita espressione compita, una certa ostilità.
'Nagi
De Artai' si era presentato lui, e Nina si era stupita che omettesse
il grado. E quella non era l'unica cosa che l'aveva sorpresa di lui.
Si
era aspettata il solito militare arrogante e pieno di sé, invece, pur
essendo considerevolmente compiaciuto della propria intelligenza, il
Capitano De Artai era anche un uomo a cui i libri sembravano piacere
più che le armi, e che non faceva mistero di quanto incapace
fosse a pilotare quei jet di cui Sergay andava invece tanto fiero.
'Dopo
che gliene ho schiantato uno sulla testa tuo marito ha pensato bene
di mettermi davanti ad un computer. Mi dispiace, ma non sono bravo a
fare lavori manuali' le aveva confessato, facendola ridere. Perché
in una nazione di militari bisognava essere parecchio incoscienti o
terribilmente sicuri di sé per dire una cosa del genere. E lui
sembrava tutte e due le cose.
Il
Capitano era anche buffo, ma tutte le sue battute avevano un doppio
senso crudele, e a ben vedere ogni cosa che diceva sembrava studiata
apposta per raggirare il prossimo.
Alla
fine di quella serata, Nina aveva capito tre cose: che Nagi era
determinato ad arrivare ai vertici delle forze armate, che era
estremamente pericoloso e che, nonostante questo, rispettava Sergay.
E ne era ricambiato. Lei trovava il giovane albino affascinante come
un cobra, stupendo da guardare in un terrario ma letale come
avversario, e aveva deciso che se al marito importava tanto che lei
diventasse sua amica, per il bene di Sergay lo avrebbe fatto.
Dopotutto, la compagnia di Nagi era un piacevole diversivo alla
quieta pace domestica.
Qualche
mese dopo Nina aveva scoperto che Nagi e suo marito erano amanti, ma
la cosa non l'aveva sorpresa più di tanto, considerato il tono
deferente con il quale Sergay ne pronunciava il nome e ne raccontava
le imprese; e quando Sergay le aveva proposto di unirsi a loro,
ancora una volta Nina non aveva saputo dire di no.
Non
poteva dispiacere il marito, e se l'idea era venuta da Nagi lei non
voleva rischiare di ritrovarselo contro. Se la cosa stava bene a
Sergay, per Nina non era certo un problema. Oltretutto, a parte il
suo strano colore di capelli, il Capitano non era né brutto né
sgradevole, tutt'altro; e gli era stata anche grata dopo l'inizio
della loro “relazione”, quando lui aveva cominciato a metterla a
parte dei segreti della nazione, chiedendole a volte dei consigli.
Nagi
l'aveva fatta sentire utile, diversa dalla donna tutta casa e
famiglia che bastava a Sergay. Dopotutto Nina era stata la più
brillante del suo corso, e la più giovane ufficiale in
carriera, superata solo da Mashiro De Windbloom e da Nagi stesso.
Peccato
che la cosa le ricordasse spesso tutto quello che non poteva fare.
L'azione le mancava più di quanto fosse disposta ad ammettere
con sé stessa. Una notte l'aveva anche confessato al suo
amante, non notando che gli occhi scarlatti di Nagi si erano accesi
di interesse. Lui le aveva semplicemente dato un bacio sulla fronte,
dicendole che la capiva benissimo, e che avrebbe fatto di tutto per
realizzare i suoi sogni.
Due
anni dopo
Nina
strinse i braccioli della poltroncina, concentrandosi su quello che
Natsuki Kruger stava dicendo. Non che quella parte la interessasse,
ma ascoltarla riusciva almeno a farle tenere sotto controllo la
tensione. I suoi pensieri, però, deragliarono un'altra volta.
Mentalmente
si ripeté il piano, che non aveva niente di elaborato. Doveva
solo uscire dalla sala, raggiungere uno dei jet stealth che lei
sapeva benissimo come manovrare, e portarsi sul luogo del
trasferimento. Sia i controllori di volo che le guardie erano a parte
della cospirazione, nessuno l'avrebbe fermata, nemmeno se la
Direttrice del Garderobe avesse aperto bocca.
Guardò
suo marito. Sergay era pallido, ma aveva un'aria decisa in volto,
come se volesse far andare tutto per il meglio con la sola forza di
volontà.
'Credi
che io non lo voglia?'
Era
andato da lei, dopo che Nagi gli aveva raccontato tutto. Le aveva
messo le mani sulle spalle e l'aveva guardata fissa. 'Non farlo. Non
è necessario' le aveva detto.
Nina
distolse lo sguardo dal marito, ricordando la propria risposta.
'Per
tutta la vita mi è stato detto che dovevo fare il mio dovere e
proteggere la mia patria. Anche a costo di sacrificare me stessa.
Anche tu mi ripetevi sempre che non ti saresti tirato indietro, anche
se ciò avesse significato rinunciare a me. Io dovrei forse
essere da meno di te? E di Erstin? Non sono stata forse allevata
anch'io come un soldato della Repubblica Occidentale?'
Si
guardò le nocche, sbiancate dalla tensione. 'Ma
è stato Nagi a convincermi, quando mi ha fatto notare che se
la guerra scoppiasse tu saresti là, in prima linea. E io non
voglio che ti accada niente. Addirittura ti eri proposto di andare al
posto mio, ma sarebbe stato assurdo. Il tuo posto è qui.
Lascia che io faccia quello per cui sono stata addestrata.'
Le
labbra le si stirarono in un frigido sorriso, mentre i suoi occhi si
posavano su Nagi. Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, ma
lui non rispose al suo gesto.
'Tu,
serpente tentatore. Ho riconosciuto il tuo inganno, ma non posso fare
a meno di caderci. Non quando sul mio onore ho promesso di difendere
questo paese e le persone più importanti per me. E lo farò
fino alla fine, perché, tra di loro, ci sei anche tu.'
Improvvisamente
Nina si rese conto che la Direttrice stava pronunciando le parole che
tutti loro si aspettavano. Un profondo silenzio accolse l'ordine di
smobilitazione. La vide fissare Shizuru Viola, e aggrapparsi al
leggio.
Nina
serrò la mascella, girandosi verso Nagi. 'Non
ha funzionato. Abbiamo riposto troppe speranze nell'influenza della
Presidentessa sui nostri ufficiali. Ma da mesi lei, quella vera,
stava pianificando l'attacco e questo clamoroso voltafaccia loro non
se lo aspettavano proprio, e non lo stanno affatto digerendo.'
Guardò
il suo amante, reclinato sulla poltroncina con in volto
un'espressione indefinibile. Quello sguardo, più di ogni altra
cosa, le fece capire che tutto era perso.
'Com'è
perdere il controllo, Colonnello?'
ebbe voglia di urlargli.
Poi,
mentre lui si stava girando verso di lei, Nina udì qualcuno
applaudire. E distintamente sentì un tuffo al cuore.
Haruka,
la spavalda e sfrontata Haruka, era in piedi di fronte a tutti e,
sfidando come al solito il mondo, stava applaudendo la
Presidentessa.
Nina
vide Mashiro e suo marito raggiungerla un secondo dopo, e mai fu
fiera di lui come in quel momento. A cascata tutti gli altri
ufficiali fecero lo stesso.
Poi
fu conscia degli occhi di Natsuki Kruger su di lei; la Direttrice le
stava sorridendo e Nina non poté che fare lo stesso, mentre
tutta la tensione delle ultime ore le precipitava addosso. Si toccò
il viso, non sorpresa di trovarlo bagnato di lacrime. Adesso
tutti erano in piedi, e suo marito circondato da colleghi che gli
stringevano la mano.
Nella
confusione generale approfittò del momento per sgattaiolare
fuori dalla sala, sicura che nessuno avrebbe fatto caso a lei.
Superò
le guardie che si accalcavano davanti all'entrata e, camminando
svelta per i corridoi, raggiunse l'appartamento suo e di Sergay.
Aveva
avuto paura di mettersi a singhiozzare per strada, ma una volta al
sicuro Nina scoprì di sentirsi sorprendentemente bene. Come
mai le era successo in vita sua. Lei che era sempre stata così
composta, si trovò ad avere voglia di ballare e di cantare.
'Se
fossi quella pazza di Arika lo farei davvero.'
Invece
si asciugò solo quietamente le lacrime.
Improvvisamente
sentì la porta aprirsi, e sorrise. E il suo sorriso si allargò
quando chi era entrato, senza una parola, la abbracciò.
Si
girò, e lo strinse forte, alzando la testa per dargli il bacio
che desiderava da tanto tempo, senza mai trovare una motivazione per
farlo.
Poi
Nina si staccò per fissarlo negli occhi. Si rese conto di
stare ansimando.
'Perché
sorridi, Nagi? Perché il tuo bravo falchetto obbediente è
ritornato nella gabbia ed è pronto per un altro volo? Contro
chi mi lancerai la prossima volta?'
“Non
importa, capisco il tuo gioco” gli sussurrò. “Ma tu sei la
persona che con Sergay mi è più cara, e io ti
proteggerò, l'ho giurato.”
'Dimmi
un'altra bugia, adesso.'
Vide
Nagi socchiudere gli occhi, e faticare a trattenere una risatina.
“Ti
amo” lui le disse.
Nina
chiuse gli occhi, arrossendo fino alla punta dei capelli. Poi lo
baciò di nuovo. |