L'Arte della Ribellione

di SliteMoon
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L’Arte della Ribellione

Cap. 1
Pensieri

 

Firenze, anno 1476 
 

È già l’alba e non riesco a riaddormentarmi.
È da quando mia madre mi ha dato la notizia che ci penso.
Sono promessa sposa, e non a un nobile rampollo qualunque, ma a quel viscido schifoso di Vieri de' Pazzi.
Preferisco morire al confronto di ritrovarmi alla sua mercè per il resto della vita.
Mia madre, ovviamente, è contentissima.
Vuole farmi sposare solo per denaro. Per lei valgo pochissimo. Dopotutto è sempre stata egoista. Vuole il meglio per se stessa e per il suo figlio prediletto, Leonardo.
Invece io sono sempre stata quella sacrificabile, la pecora nera della famiglia.
Ho sempre dovuto rinunciare a tutto ciò che mi sia mai piaciuto veramente.
Ho dovuto smettere di dipingere, di scorrazzare libera per i tetti, smettere di vestirmi a modo mio, solo per ritrovarmi prigioniera in casa mia.
A Leonardo non è mai stato proibito nulla.
Ha sempre potuto creare macchine strampalate ed affascinanti, ha sempre potuto dipingere e persino analizzare cadaveri!!!
Interrompo i miei pensieri per evitare di sentirmi come un oggetto di baratto.
Mi alzo dal mio letto turchese, sotto la luce dell’aurora che illumina la stanza.
Mi vesto ed esco dalla camera.
Scendo silenziosamente le scale e mi dirigo verso l’uscita della mia prigione casalinga, quando vedo una luce provenire dallo studio, che un tempo apparteneva a mio padre.
Entro nella stanza e trovo mio fratello a lavorare ad uno dei suoi progetti.
- Emma, sei già sveglia?
Che osservazione arguta.
- Si , non riuscivo a dormire. Stavo per andare a farmi una passeggiata al mercato in piazza San Lorenzo. Tu piuttosto, cosa stai facendo e soprattutto, da quanto è che sei qui?- gli domando.
- Beh, verso le tre del mattino mi è venuta una brillante idea e non potevo farmela sfuggire!
-Di cosa si tratta? Posso vedere?
- Curiosa come sempre?
- Certo, dopo tutto sono la sorella di Leonardo da Vinci, l’uomo più curioso sulla Terra, giusto?
- Esatto.
I marchingegni di mio fratello mi hanno sempre affascinato e incuriosito.
Molte volte ho contribuito anche io in alcuni suoi progetti.
- Sembra un enorme pipistrello!
- È una macchina portentosa che, secondo i miei calcoli, permetterà all’essere umano di volare.
- Volare!? Davvero? Molto interessante!!!- esclamo mentre esamino i meravigliosi disegni.
- Sono felice che ti piaccia.
- Non farlo vedere a nostra madre. Sai che lei crede solo a ciò che vede. Non ha un briciolo di creatività.
- Ahahah è vero. Mentre noi due ne abbiamo fin troppa.
- La creatività e l’immaginazione non sono mai abbastanza.
- Sei molto saggia, Emma.
- Grazie. Vado al mercato. Hai bisogno di qualcosa?
- No, grazie. Buona passeggiata!
- Grazie, Leonardo.


Apro la porta ed esco.




L'Angolino dell'autrice

Allora... questa è la prima storia che scrivo su Assassin's Creed, ma è anche la prima a farmi cervellare molto.
Emma, giovane diciassettenne, come avrete capito tutti, è la sorella di Leonardo.
Ha un bel caratterino, anche se in questo primo capitolo non è emerso molto.
Imparerete a conoscerla nei prossimi capitoli, se non sarete già scappati a gambe levate dal disgusto.
Ringrazio chiunque abbia letto questa ff e spero vi sia piaciuta.
Se vi va, lasciate una brevissimissima recensione, tanto per farmi sapere se è decente o fa schifo, a voi la scelta.
Grazie a tutti per il vostro tempo!

SliteMoon

P.S. Mi dispiace se il disegno non si vede benissimo, ma non ho potuto scannerizzarlo. 





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