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Ho rotto con Arnold oggi! -
Jordan
entrò a passo di carica nella cucina, dove Rachel stava cercando di
godersi il resto dei suoi Cinnamon Toast Crunch in pace.
Ovviamente,
non sarebbe più stato possibile.
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Non ricordo di averti chiesto qualcosa sul tuo piccolo fidanzato –
disse Rachel sbrigativa, non era in vena di parlare – Ma va bene
che tu me lo abbia detto. -
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Le relazioni sono così difficili! - piagnucolò Jordan.
Rachel
posò bruscamente il cucchiaio. Per quanto non volesse entrare in
quella conversazione, non riuscì a trattenersi dal commentare.
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Relazioni? Jordan, tu non hai una relazione, e non ne hai mai
avuta una. -
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Non puoi saperlo! Non puoi sapere quello che combino quando
tu non ci sei. Smettila di comportarti come se sapessi sempre tutto.
Non sei molto più vecchia di me, Rachel. Come puoi sapere se ho una
relazione, o non ce l'ho. -
-
Va bene, ovviamente vuoi parlarne, e io voglio finire alla svelta,
quindi prosegui. - disse Rachel a malincuore.
Jordan
la raggiunse al tavolo, senza che l'espressione di sofferenza
abbandonasse il suo viso.
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Qual'è il problema? - chiese Rachel – Pensavo avessi dei
ragazzi... oh aspetta, scusami, – si corresse in tono
melodrammatico – pensavo avessi delle relazioni ogni
settimana. -
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Si, ma Arnold e io siamo stati assieme per quasi un mese. - sospirò
sconsolata Jordan.
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Un mese, è? Hai già scelto l'abito per il tuo matrimonio? - Rachel
considerò seriamente l'ipotesi di tornare a prestare più attenzione
ai suoi cereali che a sua sorella.
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Andiamo, Rachel – Jordan sembrava sinceramente sconvolta ora, non
solo piagnucolosa – Mi piace veramente. -
-
Oh, – Rachel rimase sorpresa. Immaginò di dover smettere di
prendere in giro Jordan, realizzando che la sua piccola sorella era
in preda a una cotta, il che significava guai in vista – Guarda,
Jordan... -
Jordan
la interruppe, chiaramente molto più interessata a parlare che
ascoltare quella conversazione – Mi piace veramente, ma l'ho visto
seduto con Ashley Wincher a pranzo oggi. Credevo che ci saremmo
incontrati a pranzo, lo facciamo sempre. E ci sediamo sempre assieme.
Ed è veramente dolce quando usa il suo buono per prendermi una
porzione extra del dessert. Ma l'ho visto seduto con lei e... Credo
che abbiamo rotto ora. Ma penso di amarlo. -
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Oh, Jordan. - Rachel sentì un misto di affetto ed irritazione,
altrimenti noto come antico legame fraterno. - Non so cos'è successo
in mensa. Semplicemente non ha senso, non posso capirla. Ma so che
non puoi essere innamorata di questo ragazzo perché di compra dei
brownies. -
-
Mi sento come se lo fossi. E gliel'ho detto. -
Rachel
cercò di mettersi nei suoi panni. Non era li tipo di persona da “ti
amo”, nemmeno con Tobias.
La
prima e una delle poche volte che lo aveva detto ad alta voce, erano
scarafaggi. Si stavano preparando a strisciare attraverso un bagno
disgustoso, cercando di trovare una nuova entrata alla vasca Yeerk.
L'istinto da scarafaggio di Rachel le stava dicendo che l'odore di
sporcizia mescolato a un non-abbastanza-forte detersivo per la
pulizia industriale non era disgustoso. Lo scarafaggio si sentiva a
casa.
Ed
era così. Era normale, naturale. Solo un altro giorno, un altra
missione. Non era neanche lontanamente vicino all'essere una missione
pericolosa, e nemmeno la più disgustosa che avessero fatto. Lo
vedeva solo come un altro giorno di lavoro in ufficio.
Fai
attenzione li dentro. Le disse
Tobias con un pensiero telepatico privato.
Anche
tu. Ti amo. Disse
automaticamente, senza pensarci su.
Ti
amo anch'io.
E
così, aveva ricambiato. Non c'era stato nessun bacio, nessun momento
romantico o musica di sottofondo. Non aveva
nemmeno avuto il tempo di mettere la parola io
prima del ti amo.
Alcune
ragazze hanno la loro pietra miliare a scuola.
Alcune
ragazze l'hanno in metamorfosi da insetto, con le piccole zampe da
insetto che lottano per allontanarsi da una macchia di urina prima di
partire alla carica verso una entrata dalla vasca Yeerk, senza il
tempo di dire altro.
La
cosa divertente era, guardando la faccia di Jordan oltre il tavolo
della cucina, che Rachel iniziava a chiedersi se le ragazze nei
corridoio lo facessero meglio della ragazza nella macchia di urina.
-
Gli hai detto che lo ami? - Rachel vece una smorfia, immaginando
l'imbarazzo della sorella.
Jordan
annuì, due lacrime le scesero lungo le guance.
-
E poi lo hai visto con quest'altra ragazza? -
Jordan
annuì ancora.
-
Lui ha detto che ti ama? -
Jordan
scosse la testa, lo sguardo fisso sul tavolo - No. Non ha detto
niente. E il giorno dopo l'ho visto con Ashley. -
Rachel
prese un respiro profondo. Se voleva aiutare sua sorella, aveva
bisogno di mettersi a proprio agio. Smise di guardarlo come ad una
questione di coppia e iniziò a tracciarlo con attenzione, come se
stesse facendo la mappatura della vasca Yeerk.
-
Ve bene, so che è non è piacevole, ma cerchiamo di riflettere. Ci
sono un sacco di ragioni per la quale possa essersi seduto con
Ashley. Forse stavano lavorando ad un progetto assieme. Forse i loro
genitori si conoscono. Non lo sappiamo. E dovresti chiederglielo
prima di scaricarlo. E forse non ha detto nulla perché era solo
imbarazzato.
Jordan
alzò lentamente lo sguardo – Quindi, pensi che mi ami? -
-
Beh – disse Rachel con attenzione – Usa i suoi buoni per
prenderti il dessert. Deve pure significare qualcosa, giusto? Forse
un ragazzo che ogni giorno fa qualcosa di carino per te, non può
sedersi e pranzare casualmente con un altra ragazza senza nessuna
ragione. -
Jordan
si asciugò le lacrime – Quindi... stai dicendo che devo uscire con
un ragazzo, anche se penso che mi stia prendendo in giro, se lui è
carino con me e mi compra qualcosa? -
Rachel
si strofinò la fronte per la frustrazione – No, non è quello che
stavo dicendo. -
Jordan
sembrava confusa – E' proprio quello che hai detto. -
-
No, Jordan... - Rachel guardò sua sorella minore, soddisfatta di
poter essere onesta con lei, una volta su un milione. - Quello che
sto cercando di dire è che la vita può fare schifo. Può essere
molto dura. Quindi puoi essere grata quando va bene, invece di
lagnarti... intendo dire protestare... su come non sia perfetta.
Perché potrebbe andare molto peggio. Stessa cosa vale per i ragazzi.
-
Jordan
sembrava quasi capire quello che Rachel stava dicendo, esitare sul
bordo, cercare di coglierne il concetto. Dopo alcuni minuti di
ginnastica menale ed emozionale che non centrava nulla su quello che
Rachel aveva messo sul piatto della bilancia, alzò le mani e sbatté
i piedi sotto il tavolo, esasperata.
-
Quindi dovrei rompere con Arnold o cosa? - Jordan mise tutta la
confusione e la sincerità di una cotta nella scuola media in quella
domanda, era ancora ostinata a voler una risposta concreta.
Rachel
rise gentilmente – E' una tua scelta Jordan. Non posso prendere la
decisione per te. -
Si
alzò per andarsene, senza smettere di sorridere perché ora, proprio
in quel momento, non si sentiva sola.
-
Aspetta... dove stai andando? - Jordan sembrava ancora immersa nella
confusione, ma Rachel sapeva che la sorella avrebbe dovuto risolvere
quella questione da sola.
-
Non puoi sapere quello che combino quando non ci sei. - la prese in
giro – Forse ho un appuntamento. -
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