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Head over heels when toe to toe
L'inconfondibile Quattro
rossa sfreccia rumorosamente fra le strade della periferia londinese in
direzione della stazione di polizia di Fenchurch East.
«Ray, Chris, non fate
cazzate, mi raccomando, non fatevi scappare quella feccia!», Gene
Hunt impartisce gli ultimi ordini ai suoi due uomini di fiducia,
soddisfatto per aver portato a termine con successo l'ennesima retata
ed aver tolto dalle strade un po' di quei bastardi che stanno
avvelenando Londra con i loro traffici di droga.
«Mutandine,
com'è che ad un tratto sei così silenziosa? Ti si sono
smagliate le autoreggenti?», l'Ispettore Capo richiama
l'attenzione della sua collega.
Alex Drake, però, non si
degna nemmeno di rispondere a questa ennesima provocazione, limitandosi
a sbuffare ed alzare gli occhi carichi di ombretto azzurro al cielo.
L'uomo lancia uno sguardo divertito alla sua sinistra: «Andiamo, Bols, dì qualcosa, non trattenerti! Non vorrei che la tua graziosa testolina scoppiasse dai troppi pensieri...».
«Potevate evitarlo, Guv, non era necessario, davvero!», esala amareggiata l'ispettrice.
«Che cosa, Mutandine?
Se devi incominciare a parlare con le tue frasi a metà, allora
è meglio che rimani zitta!», la voce roca di Gene risuona
più potente del rombo del motore dell'Audi.
Alex sbuffa, alzando le mani al
cielo in un gesto di stizza: «Non era necessario massacrare di
botte quei ragazzi. Saranno stati pure spacciatori, ma si erano arresi,
Gene!».
«Mai fidarsi della feccia,
questa è la prima regola! A quale accademia hai studiato tu per
diventare poliziotto, a quella dei Puffi?». La sua è una
risposta che non ammette repliche da parte di chiunque, ma lei non
è proprio chiunque: «Devo smettere di illudermi di
riuscire a far cambiare idea ad un costrutto immaginario ostinato come
te!», gli dice rivolgendogli uno sguardo truce, prima
di girare la testa dall'altra parte e, braccia incrociate al petto,
fingere di mostrare interesse per il paesaggio che scorre veloce al di
là del finestrino della macchina.
L'Ispettore Capo Hunt tira un sospiro di sollievo e si premia accendendosi un cigarillo:
non sa davvero se è peggio affrontare i bastardi che infestano
le strade della capitale oppure avere a che fare con quella donna
impossibile.
I suoi occhi azzurri indugiano per
un attimo sulla figura della poliziotta: i suoi capelli ricci non
riescono a nascondere del tutto quel broncio ostinato che compare sul
suo viso dopo ogni loro scontro. Si è anche allacciata la
cintura di sicurezza per contrariarlo: insomma, glielo ha ripetuto
più di una volta che quella non è una cosa da veri agenti
di polizia, e poi è come mettere in dubbio le sue doti di
pilota... inconcepibile! Cristo in bicicletta, non riuscirà mai a capirla quella lì, e questa cosa lo fa ammattire, si dice scuotendo la testa.
Spinge il piede sull'acceleratore,
impaziente di ritornare in centrale, e mentre cambia la marcia, la sua
mano sfiora la coscia di Alex: la donna lo fulmina con lo sguardo ma le
sue gambe non si spostano dalla loro precedente posizione. Gene si
passa una mano fra i capelli: avere sotto gli occhi quelle cosce
kilometriche non fa affatto bene alla sua sanità mentale...
anzi, a dire il vero, è avere attorno tutto il
giorno il DI Alex Drake che non gli fa bene! Lo sta facendo
diventare matto come lei, e ci sta riuscendo davvero! Come può
un vero uomo come lui resistere alla tentazione di avere accanto una
tizia che si veste come una troietta snob e gli sventola in
continuazione davanti quelle gambe e quel culetto? Dannazione, lui
è il Leone di Manchester,
ha degli istinti e delle necessità ben precise, non come quei
frocetti con la puzza sotto il naso e la camicia bianca e
ben stirata con i quali lei è abituata ad uscire!
Ma non è solo il suo aspetto
fisico a farlo diventare matto: quello sarebbe il minimo! Ogni fottuta
volta che quella svitata apre la bocca, nella maggior parte dei casi se
ne esce con qualche assurdità incomprensibile: "Siete tutti miei costrutti immaginari!", "Fra venti anni questo non sarà più così", "Devo tornare a casa da Molly"... Qualunque essere con un po' di buon senso - proprio quello che a Bolly
manca di più - si chiederebbe se esiste davvero da qualche parte
questa casa e questa bambina: eppure... eppure, lui sa che deve essere
tutto vero, perché lei sembra soffrire così tanto quando
parla di sua figlia e di quanto le manca...
In quei momenti gli sembra di
tornare indietro nel tempo e di essere di nuovo a Manchester, nella sua
Ford Cortina arancione accanto a Sam Tyler: anche lui diceva sempre un
sacco di cose strane sul lottare per ritornare al suo luogo d'origine,
anche lui non faceva altro che ripetere che tutti loro erano personaggi
inventati dalla sua mente. Deve ammettere a se stesso - anche se
preferirebbe indossare la maglietta del Manchester United invece di
dirlo a lei - che anche Alex, come Sammy -boy,
è un eccellente ispettore: spesso ha delle intuizioni geniali e,
ad essere onesti, più di una volta quei suoi approcci
psicologici si sono dimostrati di fondamentale importanza nella
risoluzione dei casi! Non che queste psicostronzate potranno mai essere più utili di una buona strigliata per "convincere"
la feccia a collaborare con la polizia, questo è ovvio, ma lui e
Sam non facevano altro che scontrarsi su questo punto, arrivando -
paradossalmente - anche alle mani!
A volte gli capita di chiedersi
chissà cosa penserebbe Sam di Alex. Sicuramente lo sfotterebbe
senza tregua per i suoi infruttuosi tentativi di infilarsi nelle sue
mutandine! Probabilmente quei due avrebbero creato un fronte comune
contro di lui ed i suoi metodi da cowboy e lo avrebbero fatto diventare
più pazzo di loro... Senza dubbio, sarebbe stato il
Paradiso poter lavorare e trascorrere del tempo con entrambi! Questo
pensiero gli fa stringere il cuore... ogni volta che la sua mente torna
a quei giorni e a quei luoghi, ogni fottuta volta che ricorda quella
faccia da schiaffi di Tyler, è come se di colpo il peso dei suoi
anni volesse infine sopraffarlo! E forse è proprio vero
che con gli anni il Leone di Manchester si
sta ammorbidendo, come una volta ha osato dirgli fra i denti Ray: deve
essere per forza così perché altrimenti non riesce
proprio a spiegarsi cos'è che gli prende quando è vicino
ad Alex... quell'insano miscuglio di emozioni che gli fa venir voglia a
volte di schiaffeggiarla fino a farla tornare alla ragione, altre volte
di sbatterla contro la prima scrivania del CID e prendersela lì
davanti a tutti ed altre infine di stringerla forte al petto e dirle
che andrà tutto bene, proprio come in quell'archivio sotterraneo
nello stabilimento di Edgehampton...
Scuote la testa e si accende l'ennesima sigaretta: ma come diavolo gli vengono in mente certi pensieri? Tutta colpa di Bolly e di quelle sue gambe tentatrici!
«Mutandine,
prepara il portafoglio che stasera da Luigi dovrai pagarmi da bere
finché non sono talmente ubriaco da trovare sensato tutto quello
che dici!».
Primo
esperimento con il fandom di Ashes to Ashes: mi sono voluta complicare
la vita iniziando con una oneshot dal POV di Gene Hunt, un personaggio
tutt'altro che semplice e "gestibile", vero?
Ci sono due cose che probabilmente
salteranno subito ai vostri occhi: l'uso decisamente più
intensivo di parolacce rispetto ai miei standard (di questo dobbiamo
ringraziare il DCI Hunt, ovviamente) e l'utilizzo indiscriminato di
appellativi e termini derivanti dalla versione originale e da quella
italiana. So che per giusta regola avrei dovuto attenermi o all'una o
all'altra ma proprio non ho potuto: ho iniziato ad amare questa TV
series con la versione di Rai 4 e mi sono affezionata alle voci di
Massimo Rossi e Francesca Fiorentini così come al
nomignolo "Mutandine", poi ho iniziato ad appassionarmi alla versione
in lingua inglese e al terribile dialetto del Leone di Machester, senza
contare che la quasi totale assenza di fanfiction in Italiano (solo
sei, davvero?) mi ha praticamente costretto a divorare quelle su ff.Net
in inglese... insomma, io non posso rinunciare a nessuna delle due versioni, davvero!
Ho inserito degli hints di Sam
Tyler anche se non sono una grande esperta di Life on Mars, e devo
assolutamente rimediare a questa lacuna!
Ultimo appunto: il titolo è tratto da una strofa di "True" degli Spandau Ballet (because of reasons...)
Grazie per aver letto fin quaggiù! Che Guv sia con voi! :D
~ reilin
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