Pairing/Characters: Will
Graham, Alana Bloom, Hannibal Lecter, Abigail Hobbs
Rating: PG
Warnings: Fluff
(ebbene sì), Gen, Timeline da qualche parte nella prima
metà di stagione.
Word
Count: 704
(fdp)
N/A: Scritta
per 24hours_of_fun prompt #3.
È facile per chi sta al sole predicare a chi rimane
nell'ombra. ‒ Arthur Conan Doyle,
e per 500themes_ita prompt #45.
Accarezzando il buio, baciando la luce.
Controluce
C'è
tutto un mondo a cui Will è consapevole di avere rinunciato
(o di essere stato costretto a rinunciare, perché non
è che il suo dono, o maledizione – o comunque lo
si voglia chiamare – sia proprio stata una sua libera
scelta): un mondo fatto di cene abituali con amici e colleghi, di
incontri casuali al supermercato, di serate passate sul divano davanti
ad una televisione accesa, con una birra tra le mani e un'amica o una
fidanzata al proprio fianco.
Un
mondo, insomma, fatto di cose semplici, abituali, innocue. Il genere di
cose che la gente normale fa senza pensare, e che a lui, invece,
riescono quasi più difficili che risolvere un duplice
omicidio.
Il
segreto è che Will non rimpiange niente.
Brutto
a dirsi, forse, e di sicuro la scoperta farebbe sollevare un
sopracciglio a parecchi psichiatri – Alana ed Hannibal
esclusi, ovviamente – ma il fatto è che lui vive
bene di altrettante piccole cose, cose che di solito non comprendono la
presenza di altri esseri umani.
Con
le dovute eccezioni, certo.
Will
solleva un po' di più il tubo dell'acqua, e il getto freddo
disegna un lungo arco nella frizzante aria mattutina. Riflessi di
arcobaleni scintillano davanti ai suoi occhi, socchiusi contro il sole
che, pur essendo ancora a metà della sua ascesa mattutina,
è già caldo e brillante.
I
cani abbaiano, precipitandosi sotto quella piccola cascata
rinfrescante, ed Alana ride.
«Non
bagnarmi, Will, non fa ancora abbastanza caldo», lo
rimprovera con un sorriso. È seduta sul prato, con un
vestito leggero e colorato addosso e un golfino posato sulle spalle. Ha
l'aria stanca, ma tranquilla. Non ha esitato neanche un secondo quando
lui le ha proposto un informale picnic nel suo giardino. Un buon segno.
Will
alza la mano in segno di scuse, poi si scherma gli occhi per osservare
la strada.
L'auto
del Dottor Lecter si ferma sul suo vialetto, creando piccoli tornado di
polvere.
«Buongiorno,
Will», lo saluta Hannibal, scendendo dall'abitacolo.
«Ti
capita spesso di andare ai picnic in giacca e cravatta?»,
domanda Will di rimando. Lui ha addosso soltanto una maglietta e un
paio di jeans, è scalzo e ha i piedi verdi a causa dell'erba.
«Non
mi capita spesso di andare ai picnic. Credo che questa sia la prima
volta, a dire il vero», replica Hannibal. Poi solleva un
cestino che, ad occhio, sembra pesare quasi quanto Will tutto intero.
«Mi sono comunque documentato sulle abitudini alimentari in
uso per questo genere di eventi.»
Will
ride e scuote la testa.
«Per
fortuna non dovremo contare solo sui miei sandwich, allora»,
interviene Alana, avvicinandosi.
Hannibal
sorride educatamente, poi solleva una mano per toglierle un filo d'erba
dalla spallina del vestito.
«Sono
sicuro che i suoi sandwich siano di tutto rispetto», risponde
con gentilezza. «Abigail è venuta con
lei?»
Alana
annuisce ed indica il portico di Will.
«Sta
mettendo delle bibite nel frigorifero», risponde. E poi, dopo
un'occhiata al completo impeccabile di Hannibal, aggiunge:
«Forse dovremmo pranzare dentro, sempre che Will abbia
abbastanza sedie.»
Will
le scocca un'occhiata allarmata – probabilmente
perché non ricorda quante sedie ha in casa, o direttamente se ha
sedie in casa – ma Hannibal sorride di nuovo.
«E
rovinarci il primo giorno di estate? No, credo che dovremmo rispettare
l'invito originario di Will ad un picnic.»
Will
nota lo scambio di sguardi tra i due colleghi e si domanda se
intervenire in quella silenziosa conversazione dicendo loro che non
c'è nessuna psicosi in agguato, che ha pensato ad un picnic
solo perché si è svegliato di buonumore
– la sua prima notte senza incubi, quasi da non crederci
– e ha trovato il frigo vuoto. Alla fine decide di non dire
niente. Che si divertano pure a psicoanalizzarlo. Ognuno ha i suoi
hobby.
Winston
intanto sceglie quel preciso momento per assaggiare il tubo dell'acqua,
azzannandolo e strattonandolo come si farebbe con una fila di salsicce,
e Will è costretto a rincorrerlo per convincerlo a mollare
la presa prima che il getto d'acqua si rivolti contro tutti loro.
Alana
gli va dietro sorridendo, e dopo un minuto anche Abigail, attirata
dalla confusione, torna fuori, saluta Hannibal con un sorriso e va ad
unirsi a loro.
Il
Dottor Lecter ricambia il saluto, poi rimane immobile nell'ombra del
portico, con il suo cestino tra le mani, a guardarli correre sotto il
sole sempre più caldo. Non sorride più.
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