Otherside
Bruciavano gli occhi, ogni volta.
E quell'inspiegabile istinto di schiarirsi la voce.
L'introduzione era sempre la stessa.
L'effetto che le provocava, anche.
Lasciava che la musica prendesse il suo posto,
impassibile,
quasi indifferente alle possibili conseguenze,
come se quelle note riuscissero a rubarle violentemente il corpo
privandola anche dell'unica cosa di cui si sentiva ancora padrona.
Tanto che la sua anima già confusa, iniziasse a vagare
sospesa e spaventata nel baratro dei ricordi.
Con quel suo fare eternamente infantile.
Senza più alcuna dimora.
Senza alcuna meta.
E come in uno stupido rituale vi è il monotono susseguirsi
delle stesse azioni, così le solite scene cominciavano ad
affollarle la mente,
senza alcun riguardo.
Senza alcuna pietà.
Ingenuamente prevedibile quanto spaventoso,
il nodo alla gola che le accompagnava,
eppure sempre troppo stretto per lasciarla libera di piangere in pace.
Lei,
artefice e vittima contemporaneamente,
come un burattinaio che gioca divertito a fare il burattino,
permetteva le accadesse tutto questo,
ancora una volta,
nessuna differenza,
nessuna voglia di ringhiare contro le stesse sensazioni,
contro i sempre uguali brividi
ormai misti a carne e sangue,
mentre ancora,
in modo così brutale,
le invadevano le vene.
Amava e odiava una canzone allo stesso modo,
almeno di questo era perfettamente consapevole.
Fermamente convinta.
Ho provato a
descrivere cosa significa questa canzone per me,
le sono legata in
maniera particolare.
E' qualcosa di
spigoloso, ma piano si ci fa l'abitudine.
Mi sveglio in piena
notte e c'è un foglio ad accogliere i miei pensieri confusi.
Ed ora,
non so che senso
abbiano in realtà queste righe,
ma dicono tanto.
Beh, le lascio a
voi.
Spero trasmettano
qualcosa,
almeno un quarto di
ciò che provo, ogni volta che ascolto "Otherside".
Un bacio forte.
Lottie <3
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