Rimpianto

di cenli
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Prologo


Eccomi di nuovo li, la fronte al muro bianco, le lacrime che scorrono e il mio pensiero fisso a te, sempre e comunque. Non posso farne a meno anzi, non riesco a farne a meno. Sei rimasto dentro di me, fino alle ossa e non riesco a liberarmi di questo sentimento che mi assale, mi pervade, mi riempie e mi trascina via, via dalla realtà, via da ciò che mi circonda. Ma questo non va bene, non va bene perché mi fai male, e so che è l’ultima cosa che vorresti, o forse è proprio quello vuoi… no, tu non sei così, tu sei la persona più buona di questo mondo e non potresti mai volere me ridotta in questo stato.
 
Tu ormai non sai più nulla di me, non ci vediamo da così tanto, eppure per me è come se non ti avessi mai perso; continuo a immaginare come sarebbe stato se non avessi commesso quell’errore che mi è costato te, come saremmo ora, cosa saremmo ora, o forse doveva andare esattamente così?
 
A volte, quando mi ritrovo a pensare a te, mi piace immaginare che a te capiti lo stesso, chissà se attraverso i tuoi pensieri qualche volta. No, non credo. Tu sei andato avanti, probabilmente per te non sono altro che storia passata, mentre io invece rimango ancorata a quel passato che non sono pronta a lasciar andare, e che ogni volta che torna alla memoria fa male da morire.
 
E mi mordo le mani, e le morderò sempre perché quella mia stupida paura irrazionale, paura ancora di non so che cosa, mi ha fatto rovinare tutto con te, e mi ha impedito di vivere la nostra storia.





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