Novembre 1978

di The Edge
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Novembre 1978
Dublino


Un giovane ragazzo dai capelli biondi era avvolto nel suo pesante giaccone. Gli occhi verdi erano colmi di lacrime, le quali scivolavano lungo le guance bagnando il suo bel viso.
Il ragazzo guardò con tristezza la lapide di fronte a sé.

Una mano amica si posò sulla sua spalla, Larry sussultò, ruotò il viso verso sinistra e vide Adam, Dave e Bono.
Tutti e tre avevano un’espressione triste e dispiaciuta dipinta sul volto.
Edge si avvicinò timidamente e lo strinse in un goffo abbraccio.
Larry affondò il viso nella spalla del chitarrista e fu contento di sapere che i suoi amici erano con lui in un momento simile.

“Larry, amico… Se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non esitare a chiedere.” Affermò Adam con gli occhi lucidi. Il biondo bassista estrasse dalla tasca della giacca un fazzoletto e si soffiò il naso con vigore.

“Io… Io ora vado a casa” sussurrò tra i singhiozzi il batterista, mentre si scostava gentilmente dall’abbraccio di The Edge.
Dave e Adam annuirono e cominciarono ad avviarsi anche loro verso le rispettive abitazioni.
Larry guardò un’ultima volta la tomba della madre e fece per andarsene quando Bono parlò “Larry… aspetta”

Il cantante era rimasto in silenzio per tutto il tempo, Larry lo guardò con aria interrogativa “Cosa c’è?”
“Vieni con me un attimo” e così dicendo gli indicò la strada più lunga per uscire dal cimitero.
Mullen ubbidì e cammino al fianco dell’amico.
Bono ruotò gli occhi azzurri al cielo, le sue iridi erano dello stesso colore del cielo irlandese.
“Quando avevo quattordici anni, mia madre morì. Fu un duro colpo per me, era come se… qualcosa dentro di me si fosse distrutto per sempre. Imparai fin da subito una cosa. Mai stare chiusi in casa a pensare ai propri problemi. So che sembra assurdo, ma devi stare il più lontano possibile da casa tua, dai ricordi legati a tua madre. Adesso fa troppo male per pensarci. Non lasciare che il tuo dolore ti sommerga, devi riuscire a riemergere e andare avanti. Se vuoi, ti starò accanto e ti darò una mano, ma non voglio forzarti.”
Il cantante parlava a bassa voce, e a stento tratteneva le lacrime che gli facevano brillare gli occhi come gemme.

Larry si commosse a quelle parole e nonostante avesse ancora gli occhi umidi, si sforzò di sorridere riconoscente “Grazie Paul. Sei un amico”


Angolo dell'autrice
Incredibile ma vero, ma dopo un anno, torno in questo fandom.
Beh, penso sia abbastanza chiaro che questa flashfic sia dedicata a Larry e a quando ha perso sua madre, appunto nel novembre del '78
Spero vi sia piaciuta.
A presto!
The Edge




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