La vedevo sempre gironzolare timidamente fra i banchi, con la tuta da ginnastica e la bionda coda di cavallo, imbarazzata perché nessuno la voleva al proprio tavolo. Così o sedeva da sola, o si rifugiava al bagno delle ragazze a piangere.
A volte avrei voluto andare da lei e farle compagnia, dirle che la capivo e che era meglio essere in due, piuttosto che sedere entrambi da soli.
Ma non lo facevo mai.
Poi un giorno è entrata in mensa, come al solito, ma stavolta aveva il viso truccato pesantemente, l'abito corto e scollato. Era diversa, era più sicura e non capivo cosa fosse successo alla ragazzina incompresa di cui mi ero innamorato.
Lo capii quando lei ed uno della squadra di lacrosse vennero da me e mi fecero la proposta. Sarei potuto diventare forte come loro, sarei potuto stare con lei ed avrei capito come ci si sente a vedere la propria vita svoltare in meglio, per una volta.
Mi sentivo finalmente potente, felice; la sua mano stringeva la mia e le sue labbra mi rivolgevano un sorriso.
Ero parte di qualcosa, non ero più solo.
Sarei rimasto con lei, fino alla fine.
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