Maria zibang!

di Cesichan
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"Buongiorno, Mirmo..." mormorò Camilla stiracchiandosi, mentre si metteva a sedere sul bordo del letto e sbadigliava, stanca.
"Mmmh...Lasciami dormire un altro pò..." rispose Mirmo assonnato senza aprire gli occhi, piuttosto si limitò a rigirarsi nelle coperte in cerca di una posizione più comoda.
"Mirmo, mi sa tanto che dimentichi che giorno è oggi..." disse Camilla infilando le ciabatte e alzandosi dal letto, ancora mezza addormentata "oggi arriva un nuovo compagno...te ne eri forse dimenticato?" continuò dirigendosi verso la porta della cameretta, "Vieni a fare colazione, dormiglione. Mi trovi in cucina." 
"Oh, è vero!! Arrivo subito, aspettami!" esclamò d'un tratto il folletto come se si fosse svegliato da un pezzo, già bello e pimpante. Svolazzando si diresse verso la cucina e si fermò sulla spalla di Camilla.
-"Buongiorno, mamma."
-"Oh, buongiorno Camilla. Stamattina vado via presto, sbrigati a fare colazione. Ci vediamo stasera." 
-"Bhè... va bene. A stasera, allora!"
Detto questo la mamma di Camilla sorrise prima di aprire la porta e sparì chiudendosela dietro. Camilla rimase qualche sencondo a fissare la porta prima di iniziare a parlare con il suo folletto: "Allora, facciamo colazione?" esclamò sorridente. "Certamente!" annuì il piccolo principe e, svolazzando, si diresse sul tavolo dove iniziò a divorare cioccolatini in quantità. "Attento a non mangiarne troppi, altrimenti dopo ti sentirai male!" lo avvertì la padroncina terrestre, ma niente, Mirmo continuava ad ingozzarsi senza nemmeno rispondere. "Sei il solito golosone" sorrise Camilla quando vide il suo folletto con le guancie così piene che non riusciva a masticare i cioccolatini. "mmh-mmmh-mmhmhhhmm!!" diceva il folletto mentre correva per il tavolo, cercando di ingoiare i cioccolatini. "Mirmo!" disse Camilla prima di scoppiare in una fragorosa e contagiosa risata. Mirmo ingoiò tutta la cioccolata solo per rimproverare Camilla:"Cosa c'è da ridere?!?" la giovane smise di ridere e sul suo viso restava solo un sorriso smagliante. "Bhè, perlomeno hai ingoiato tutta quella cioccolata grazie alle mie risate!" rispose Camilla. I due si fissarono prima di scoppiare a ridere affettuosamente.

"Caspita, Mirmo! Abbiamo fatto tardi!" urlava Camilla correndo sui marciapiedi. Mirmo faceva fatica a starle dietro: "Camilla, rallenta!!" le urlò, ma niente, svoltato l'angolo in tutta fretta non si accorse nemmeno che qualcuno camminava verso di lei e, con un sonoro "BAM!", si ritrovò per terra. "Ahi... ma chi è..." tentò di dire Camilla, quando:
-"TU!" esclamarono i due malcapitati all'unisono. "Cosa ci fai tu qui, lurida ragazzina!" urlava una ragazza dai capelli scuri. "Cosa ci fai tu qui!!" rispose Camilla andando su tutte le furie. Alessia, la sua peggior nemica e sua rivale in amore, era una ragazza piuttosto malefica e anche lei aveva un folletto. Le due si fulminarono con lo sguardo. 
"Spostati!!" disse una voce alquanto squillante. "Eh?" le due ragazze si calmarono. Ora si guardavano intorno. Mirmo, invece, era svenuto accanto a Camilla. "Oh, Mirmo! Su, vieni qui sulla mia spalla..." gli disse Camilla quando lo notò, prendendolo delicatamente. "Aiutooo!! Non respiro!!" urlava la stessa vocina di prima, così Alessia  si spostò leggermente. Un piccolo folletto vestito di rosso dai capelli neri come la pece e mezzo intontito traballò per qualche secondo prima di perdere l'equilibrio. "Yacky, allora eri tu...piccolo insolente alzati subito!!" gli urlò contro Alessia. Il piccolo folletto volò ancora stordito verso la spalla della padroncina: "Eh non sono certo io quello che ti ha schiacciata!" 
Una botta sonora irruppe nel cortile della scuola: "Come osi, insolente!!!" 

                         Alessia aveva appena tirato un giornale arrotolato addosso al piccolo folletto che non osò più replicare. Camilla e Mirmo avevano un espressione del tipo "Non cambierà mai." che Alessia notò con disapprovazione: "E voi, cosa avete da guardare in quel modo?!?" Camilla e il suo folletto non ci pensarono due volte a rispondere: "Ehm, no, assolutamente niente!" dissero allontanandosi cercando di non dare nell' occhio e poi fuggendo verso l'entrata della scuola. Erano in superitardo.
"Questa volta il professore me la farà pagare, me lo sento!"

Ciao a tutti! Sono Cesichan, e la mia mente contorta ha ideato questo scempio T-T spero che il capitolo possa piacervi. Leggete il prossimo e saprete cosa accadrà :) al prossimo capitolo!




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