Richter
Io non sono sempre stato così
-Sono... sono a un passo dal... dalla conclusione ti dico! ho la
soluzione qui... cioè...- Aster agitò la matita che teneva tra le
mani poi la lasciò scivolare sulla scrivania seguita dalla sua
fronte stanca. erano tre giorni che studiava intensamente tutte le
informazioni raccolte in quegli anni, era stanco e innervosito dal
suo ennesimo ritardo in quella che poteva essere la scoperta che
avrebbe salvato il mondo.
-si, si lo so... ti dico solo che dovresti riposare. non
concluderai un bel nulla con la mente stanca e lo stomaco vuoto.-
il biondo sospirò risollevando la testa dal legno caldo, guardò
l’alta figura che aveva parlato e accennò un sorrisino
-anche questa volta hai ragione, Richter- si lasciò arricciare
delicatamente una ciocca ribelle poi fece un lungo e profondo respiro
e si mise in piedi
-andiamo a mangiare qualcosa?- sfilò il camice bianco e si
avvolse attorno al collo una calda sciarpa di lana, morbida e
delicata, di un bel color crema. Aster l’annusò poi si voltò
verso il rosso che lo guardava impassibile
-bè?-
-nulla. Andiamo.-
Percorsero le poco trafficate strade di Sylvain fino a perdersi in
un vicolino da dove proveniva un buon profumo di caffè.
-mmh, mi piacerebbe una fetta di dolce al caffè... magari anche
una cioccolata-
-dovresti avere una cena adeguata...-
Aster guardò gli occhi verdi di Richter posarsi sulla vetrina poi
su di lui e sorrise di nuovo
-hai ragione- aprì la porta del locale -ma dopo la cena voglio il
dolce-
il rosso scosse leggermente la testa ed accennando un piccolo
sorriso entrò di seguito al biondino.
-hey Richter, a che pensi?-
-niente...-
-non dire niente a me! se ti chiedo “a che pensi” vuol dire
che so che stai pensando a qualcosa!- lo puntellò con un dito al
petto e lo guardò dritto negli occhi. come un gatto offeso, Richter,
sbuffò e distolse lo sguardo
-pensavo solo che il tuo lavoro è davvero magnifico.-
Aster sgranò leggermente gli occhi e guardò il rosso voltarsi a
guardare fuori dalla finestra
-ristabilire definitivamente l’equilibrio del mondo senza
sacrifici... cercare di riportare la pace tra le razze... questo
grande sacrificio che stai compiendo nonostante non coglierai tu
stesso i frutti del tuo lavoro...- Richter si decise a guardare il
biondo che lo fissava con un espressione così felice e radiosa che
sembrava sul punto di piangere di gioia.
-Aster?- -Richter...- il biondo sospirò cercando di ricacciare le
lacrime di gioia, ridacchiò piano e guardò l’altro osservarlo
abbastanza confuso
-Richter è per questo che lo faccio... perché la gente lo trovi
... magnifico. perché tutte le razze lo trovino magnifico e
abbandonino l’idea di divisioni e supremazia- strinse la sciarpa
con la mano ancora stretta al petto e tornò a lottare con le
lacrime. il rosso sorrise appena e prese quel dito ancora poggiato al
petto
-Aster, sei la persona più bella di questo squallido mondo.-
il biondo chiuse la mano a ricambiare la stretta di Richter e
arrossì leggermente
-quindi mi merito una fetta di dolce?-
il rosso sgranò gli occhi poi si lasciò andare ad una contenuta
risata, Aster lo seguì contento.
Aster chiuse la porta dell’appartamento che condivideva con
Richter e poggiò le chiavi nel piattino azzurro della cassettiera
d’ingresso
-sono così stanco- mormorò sfilando la sciarpa e appendendola
all’attaccapanni, si voltò a guardare il rosso riporre le armi
accanto al divano, aveva già tolto la giacca e gli stivaletti
-almeno ora lo ammetti- sbuffò il mezzelfo
il biondino si lasciò andare ad una pigra risata e sfilò giacca
e scarpe, ripose tutto nel piccolo guardaroba e andò accanto al
compagno che stava versando un denso liquido verde scuro nei
bicchierini da liquore
-mmh, non quella cosa...- sbuffò piano poggiando la testa
sull’alta spalla
-è per il tuo bene-
-non possiamo metterci lo zucchero?-
-no, non fare il bambino- sospirò Richter voltandosi e
porgendogli il bicchiere
Aster osservò l’intruglio d’erbe che stava innaturalmente
posato sul fondo del bicchiere, era denso e scuro e, sapeva già,
amaro come il fiele. Prese il bicchiere e buttò giù tutto d’un
fiato per poi subito pentirsene: l’amaro invase bocca, gola e
narici tutte assieme annebbiandogli i sensi e causandogli un
capogiro. Richter lo afferrò e lo strinse al petto
-esagerato-
il biondo gli mostrò la lingua, disgustato e mormorò qualcosa
che nemmeno le fini orecchie del mezzelfo identificarono.
-smettila di esagerare, è solo leggermente amara...-
-leggermente??-
-...- il rosso lo fissò in silenzio poi accennò un sorriso e si
staccò dirigendosi nel grande bagno bianco della casa
Aster sciacquò la bocca nel lavello e andò alla loro camera,
prese dalla cassettiera della camera l’intimò pulito e un pigiama
pulito di seta, si era inverno ma non riusciva a dormire con altro
addosso, poi raggiunse il compagno in bagno: Richter era steso in
vasca, occhi chiusi e capelli raccolti su una spalla, si stava beando
del calore di quell’acqua bollente e profumata.
si spogliò completamente e scivolò piano al suo fianco, il rosso
non aprì nemmeno gli occhi, gli cinse i fianchi con dolcezza e se lo
stese sul petto.
Aster sorrise annusandogli il collo
-pino e ambra-
-già...-
-è quello che hai fatto tu... è fantastico-
Richter accennò un sorriso e aprì i lunghi occhi felini solo per
fissare la punta del naso del compagno che aveva preso a giocare con
la schiuma bianca, lo strinse più forte e tornò a rilassarsi.
Il mondo era un posto orribile, oscuro e traditore. un posto pieno
di vili bestie pronte a sbranarsi, a sbranare e distruggere tutto ciò
che non è uguale a loro.
Aster mugolò piano per poi sbadigliare
Il mondo era un posto orribile, oscuro e vile ma una luce svetta,
pronta a illuminare e risanare il male. l’aveva già fatto con il
suo cuore.
Richter si alzò piano stringendo tra le braccia il piccolo amante
crollato nel mondo dei sogni, uscì dalla vasca e lo avvolse
nell’asciugamano, lo cullò piano e gli baciò la tempia
scostandogli con le labbra una ciocca umida.
-Ti amo- mormorò piano, impercettibilmente. odiava esprimere i
suoi sentimenti, non era nella sua natura.
-ti amo Rik- soffiò aster muovendosi appena nel panno umido, gli
occhi verdi di Richter si spalancarono, scrutarono il viso assopito
del biondo e si chiusero sorridendo.
Richter poggiò il biondo, asciutto e vestito, nel letto e lo
coprì con il piumone, si vestì con un caldo pigiama di cotone e si
mise al suo fianco, subito Aster si voltò e si accoccolò al suo
petto, il calmante naturale alle erbe aveva fatto perfettamente il
suo dovere: Aster dormiva tranquillo, sorrideva nel sonno cullato da
chissà quale fantasia.
il rosso sorrise, sfilò gli occhiali e li chiuse sul comodino ,
strinse il compagno e gli baciò nuovamente la tempia poi chiuse gli
occhi e si lasciò andare al sonno.
*^*^*
-ASTER!!- Richter lanciò le armi di lato e lasciò quel maledetto
spirito tornare alla sua forma, si lanciò sul corpo del compagno e
lo prese per le spalle
-ASTER!!!- gli occhi spenti fissavano il vuoto, sgranati ancora
dallo stupore e liquidi dal dolore del fallimento.
quello probabilmente era stato il suo ultimo pensiero, ho fallito.
Richter lo guardò incapace di capire, strinse al petto il corpo
privo di vita del suo amato e si lasciò andare alle emozioni che
tanto odiava esprimere:
ululò di dolore, baciò la fronte pallida di Aster che quasi lo
congelò, era di un gelo innaturale, urlò la sua rabbia, strinse il
camice del compagno e urlò ancora sentendo l’anima e il cuore
spezzarsi in tanti piccoli pezzi. trovò la forza di lasciare il
corpo steso a terra, gli chiuse gli occhi in una tenera carezza poi
si alzò.
avrebbe vendicato Aster, avrebbe fatto finire i conflitti del
mondo... ma a suo modo.
recuperò le armi e asciugò gli occhi, quelle poche lacrime
uscite dai suoi occhi racchiudevano tutto il suo vecchio io; la sua
umanità, il suo amore, la sua vita intera; caddero... caddero sul
cuore fermo del suo Aster, il camice s’inumidì appena.
*^*^*
crollò in ginocchio e lasciò un respiro uscire troppo
velocemente dal suo petto lacerato.
Ratatosk lo fissava con in suo feroce sguardo, lo stesso che aveva
rivolto ad Aster prima di ucciderlo, la testa ciondolò piano
iniziando a sentire il peso della morte.
crollò a terra e sentì la bocca riempirsi di polvere.
Aster, lo stava per raggiungere, stava per tornare al suo fianco.
un pensiero gli attanagliò l’anima, gli avrebbe ancora parlato
dopo tutto quello che aveva fatto?
-Richter?-
il rosso alzò lo sguardo: Aster gli tendeva la mano, il camice
era ancora umido, li, sul cuore.
si alzò aiutato dalla candida mano, guardò il suo corpo a terra
e sospirò, Aster rise
-te lo sei meritato!! sei uno stupido!- gli puntellò il petto,
Richter distolse lo sguardo felino e s’imbronciò
-... ma nonostante tutto quello che hai combinato... - le mani del
biondo presero il volto dell’altro e lo fissarono negli occhi -mi
sei mancato...-
-...-
-e ti amo...-
Richter sorrise e lo strinse forte al petto
-Ti amo da impazzire-
Aster sgranò gli occhi e sollevò il capo a guardarlo, era la
prima volta che glielo sentiva dire così forte, prima solo qualche
sussurro o qualche confessione rubata di nascosto, fingendo di
dormire.
Richter si chinò e prese il viso del compagno tra le mani, i
capelli scivolarono sottili tra le dita mentre le loro labbra si
unirono con passione e disperato desiderio.
-Richter, dobbiamo andare... per sempre...-
-per sempre con te, lo sai.- il rosso accennò un sorriso e
s’incamminò accanto al compagno verso un grande portale di luce,
finalmente in pace e finalmente insieme.
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Salve a tutti!
premetto che ho da poco finito il gioco e mi sono trovata ad amare incondizionatamente Richter e Aster
tutto il loro piccolo mondo di ricerche e non so cosa mi ha ispirato
per questa piccola Fic dove, come avete letto, ho descritto un po di
momenti di vita comune.
si perchè quando guardavo Richter, e successivamente Aster, vedevo due ragazzi pieni di aspettative e voglia di fare.
....poi va be'... fantasia POWAA!! ed è nato tutto.
concludendo spero che la storia vi sia piaciuta!
se vi va lasciate un commentino con il vostro parere!!
baci, Loire
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