#that power

di wykkie
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Un altro giorno è iniziato, uguale a ieri.
Un’ altra fila è cominciata,
stesse persone, stesse facce, stesse emozioni cucite sopra: uguali ad ogni altro giorno, per quanto mi ricordi.
Stesso corridoio claustrofobico, spezzato dalla luce al neon fredda e spietata come un assassino.
Ogni passo è una sfida, ieri i miei orari finivano dopo la mezza notte. E ora sono qui, stanca, che aspetto il mio turno per la lista.
Avanzo e l’uomo in uniforme gialla guarda me e poi il palmare.
“Nome” voce neutra.
“Amber Rey  James “
“Dipartimento e stanza” voce monotona.
“Dipartimento n. 347521. Stanza 350”
Scrisse tutto sul palmare stampò, timbrò e me lo consegnò in modo brusco.
“Il prossimo” voce sempre più robotica.
Fino a due anni fa ti diceva “Buongiorno”
Dagli altoparlanti iniziò ad uscire una nota accompagnata subito da una sua sorella e un’altra e un’altra ancora fino a comporre la musica dello stemma del  Levante.
“Ore 04:15 a.m.” la voce di una donna diede l’orario e sul foglio comparì il mio primo compito: lezione di Diritti.
Cominciamo bene…
 
Vorrei che andaste fino in fondo a questa storia.
Vorrei che non giudicaste il libro dalla copertina.
Vorrei che non ascoltaste la voce dentro alla vostra testa che vi dice che questo racconto non vale niente.
Cercate di andare fino all'ultimo capitolo, per favore.
L'abito non fa il monaco.
Grazie.

 




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