Hai
voluto la bici? Ora pedali!
Ovvero:
mai lamentarsi dei cognati, visto che ce li scegliamo
Un'offerta
irrifiutabile
(1080
parole)
Ivan
Braginski, come tutti sapevano, era molto sensibile allo spirito
natalizio. Ai vecchi tempi il Natale per lui non era una semplice
festa, ma un'occasione per mobilitare tutta l'URSS per organizzare
una festa degna di tale nome. Ghirlande e canzoni natalizie in russo
riempivano casa Braginski e il gigantesco abete nel cortile
antistante il palazzo veniva decorato con estrema cura dai Baltici
sotto la severa supervisione del padrone di casa. Ma anche adesso che
l'URSS non c'era più il Natale restava per Ivan una festa
estremamente importante e si occupava personalmente
dell'organizzazione con molto entusiasmo ed energia.
Dire
che per Ivan Braginski quello sarebbe stato il Natale più
lieto da
molto tempo a quella parte sarebbe stato un eufemismo.
La
mattina del dieci dicembre ricevette una telefonata da un misterioso
individuo che lo trattenne per poco ma che gli cambiò
completamente
la giornata. Dopo aver attaccato il telefono, infatti, Ivan
iniziò a
cantare canzoni natalizie e, in preda all'euforia, afferrò
la sua
attonita sorella Katyusha iniziando a danzare per tutto il salone. La
ragazza si liberò solo dopo qualche minuto e prese a
piangere
dicendo che il suo fratellino era impazzito. Ma Ivan non era affatto
diventato pazzo e, dal suo punto di vista, aveva tutte le ragioni di
esultare.
Infatti
il contenuto di quella fatidica telefonata era il seguente: Natalia,
sua nemesi ormai da secoli, aveva rivolto ad altri lidi le sue
attenzioni. In poche parole: si era innamorata di un altro. Come se
ciò non bastasse, Natalia si era innamorata di un altro che
ricambiava pienamente i suoi sentimenti. La persona in questione era
Vincent Vermeer, altresì detto Olanda, e nessuno si
aspettava che
Natalia s'innamorasse di lui, venendo per di più
corrisposta.
Inutile
dire che Ivan Braginski decise di organizzare una festa sfolgorante
in onore di quello che per lui era un sant'uomo e un eroe sceso dal
cielo per salvare la Russia dopo secoli di terrore.
"Un
invito ufficiale.".
Seduto
sul letto, Vincent non credeva a quello che stava guardando. Un
sontuoso cartoncino verde e rosso decorato con arabeschi dorati in
cui lo si pregava "calorosamente" di accettare
l'invito ufficiale "alla cena natalizia con piacere
organizzata in Suo onore dalla Madre Russia per il servigio ad Essa
resi". Non solo, un post scriptum recitava: "Naturalmente,
nel caso volesse portare Sua sorella, ella sarà la
benvenuta.".
E
da quando lui e Bella stavano così a cuore alla suddetta
Madre
Russia? Di che servigio parlava? Ma la domanda più
importante era:
accettare l'invito o no?
Da
astuto mercante quale era stato e del quale conservava l'indole,
Vincent valutò la situazione.
Avere
la benevolenza di Ivan Braginski era ritenuto un onore (o un onere?)
che spettava a pochi eletti (o sfortunati?). Rifiutare, seppur
cortesemente, quell'invito sarebbe stata una mossa azzardata, dato
che Ivan diventava temibile se provocato. Vincent si rese
così conto
di non avere molta scelta, così prese il cellulare.
"Ciao,
fratellone! Che succede?".
"Ciao,
Bella. Hai già preso impegni per Natale?".
"No,
non ancora. Perché?".
Vincent
guardò ancora il biglietto. "Perché Ivan
Braginski ci ha
ufficialmente invitati a casa sua.".
"Scherzi?!".
"Ho
l'invito qui in mano. Nel post scriptum dice che se vuoi venire sarai
la benvenuta.".
"Ma
perché ti ha invitato per Natale? Nemmeno vi conoscete!".
"Magari
lo sapessi. Allora, vieni o no?".
"Tu
che fai?".
"Io
vado. Non posso rifiutare.".
"Allora
vengo anch'io, certe cose vanno affrontate insieme! Tiro fuori il mio
vestito migliore!".
"Benvenuti!
Sono lieto che abbiate accettato il mio invito!". Ivan
abbracciò
Vincent lasciandolo sconcertato, per poi fare un perfetto baciamano a
Bella che si sentì tanto stupita quanto onorata. "Prego,
seguitemi! La cena è pronta in tavola!". Offrì il
braccio alla
belga, che lo prese ancora più stupita, e li
guidò su per le scale.
Vincent
non riuscì a non notare che la passatoia rossa stesa sui
gradini era
disseminata di petali gialli, probabilmente di girasole, e di petali
di tulipano. A dire il vero tutto l'imponente salone era sfavillante:
pavimento di marmo tirato a specchio, enormi ghirlande di aghifoglio,
festoni floreali realizzati intrecciando -ancora una volta- girasoli
e tulipani, candelabri dorati accesi ovunque. Bella si perse ad
ammirare con occhi sbarrati tutti quei colori e quelle luci, mentre
Vincent era decisamente perplesso.
"Natalia,
cos'è successo a tuo fratello?" le sussurrò
mentre imboccavano
il corridoio.
"Ivan
è sempre stato così." rispose lei tenendoglisi
sottobraccio.
"Tiene molto all'ospitalità.".
"Sì,
ma... I festoni con i tulipani? Mia sorella sottobraccio? E i petali
sui tappeti? E' strano.".
La
bielorussa lo guardò e sorrise. "Fa così solo con
gli ospiti
di riguardo.".
"Se
lo dici tu...".
Il
grande tavolo della sala da pranzo era apparecchiato in grande stile:
stoviglie di porcellana, posate e vassoi d'argento, calici e brocche
di cristallo finissimo, persino la tovaglia in broccato di seta.
"Natalia,
ma... Tuo fratello pensa che io sia la reincarnazione di Pietro il
Grande o cosa?" commentò sottovoce Vincent notando al
contempo
che i tovaglioli erano di lino.
"In
effetti... Stavolta si è superato." ammise lei decisamente
colpita. "Era una vita che non vedevo più quella tovaglia.
Chissà da dove l'ha ripescata.".
"Vincent,
Bella, miei cari ospiti, vorrei presentarvi la mia sorella maggiore,
Katyusha Cernenko. Katyusha, loro sono Vincent Vermeer e Bella
Yourcenar*, da!".
"B-Buonasera.
B-benvenuti.". Lei strinse la mano di Vincent arrossendo
vistosamente. Era alto, atletico, con un'espressione fiera e virile:
certo, Katyusha sapeva che il fidanzato di Natalia -che in quel
momento la guardava torva- era un bel ragazzo, ma non aveva
immaginato che lo fosse così tanto...
Ivan
fece accomodare Vincent e Bella ai posti d'onore, cioè
accanto a
lui, su due sedie che avrebbero potuto essere facilmente scambiate
per piccoli troni. Non pago di tale gesto, versò lo spumante
nei
calici dei due, che si lanciarono un'occhiata più basita che
mai.
Accanto a Vincent sedeva ovviamente Natalia, mentre sul lato di
sinistra, accanto a Bella, stava Katyusha, che guardava di sottecchi
Vincent arrossendo sempre di più. Natalia le
scoccò un'occhiataccia
posando la propria mano su quella dell'olandese e stringendola con
una certa forza.
"Vorrei
fare un brindisi, da!". Ivan si alzò in piedi con un calice
di
vodka in mano. "Vorrei brindare ai nostri due graditissimi
ospiti, in particolare a Vincent, per l'immenso favore e servigio che
mi ha reso! A Vincent e Bella!".
Gli
altri quattro sollevarono i bicchieri, mentre gli sguardi basiti di
Vincent e Bella s'incrociavano per l'ennesima volta. Favore?
Servigio? Ma di che parlava?
"Detto
ciò," fece Ivan rimettendosi a sedere, "buon appetito e
buon Natale a tutti, da!".
*
Vincent Vermeer e Bella Yourcenar = spiegazioni sui due nomi
che
ho scelto. Il nome Bella è quello dichiarato da Himaruya per
Belgio,
mentre il cognome è quello della scrittrice belga Marguerite
Yourcenar. Riguardo a Olanda, il nome che uso è la
"combinazione"
di due famosissimi pittori olandesi: Vincent Van Gogh per il nome e
Jan Vermeer per il cognome. Finché il nome di Olanda non
verrà
rivelato da Himaruya userò questo.
E
infine eccola. La Nethelarus, OlandaXBielorussia.
Delle
Crack!Pair da me "scoperte", questa è la più
misteriosa.
Su Fanfiction.net (per ora) ci sono solo quattro fanfiction su questa
coppia, nessuna delle quali in italiano. Qui su EFP questa one-shot
è
la seconda e la prima è nella mia raccolta "Peccati
capitali,
vizi quotidiani". Ho quindi portato io questa coppia su EFP e,
non lo nascondo, ne vado fiera.
Di
questa coppia ignoro totalmente la genesi, nel senso che non ho idea
di come mi sia nata in testa la scintilla che mi ha portato a
pensare: "Porca miseria, questi due insieme sono una bomba!".
Ma eccola qui. E la adoro. Ormai è una delle mie OTP Crack
assieme a
Japanada, SwissPol e IceLat. Le Magnifiche Quattro, come ho iniziato
a chiamarle.
Ho
iniziato questa raccolta con la GerIta, la coppia più
celebre, e
l'ho chiusa con la Nethelarus, una delle coppie più
sconosciute.
Confesso che mi sono accorta di questa curiosa coincidenza solo ora,
mentre scrivo queste righe.
Così
siamo alla fine del viaggio. Di questo viaggio, ma a giorni ne
inizierà un altro. Un viaggio di otto one-shot che vedranno
protagoniste coppie sì... Ma di capitali. Esatto, leggete
bene: otto
one-shot, ognuna di esse dedicata ad una coppia composta da due
capitali di (ovviamente) due Stati diversi. Aspettatevi di tutto.
E
dopo questo lungo commiato, vi saluto dandovi appuntamento alla prima
one-shot della seconda raccolta! A presto!
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