Thé, biscotti e casi misteriosi per Ell Richards

di Paradise Lost
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Era la più ombrosa giornata che avessi mai visto. Il sole aveva lasciato il suo posto a una candida pioggia, che scendeva intrepida e frettolosa sotto il cielo autunnale. Mi stavo trasferendo in un semplice appartamento di Liverpool. L’aria era meno insipida e sicuramente molto più fresca e pulita di quella di Londra. Non c’era molto traffico per le strade, e arrivai alla mia nuova abitazione giusto in tempo per la cena. Appena uscii dalla mia vettura un giovane ragazzo stava vendendo il Times, e sotto quella poca pioggia che scendeva, le persone di Liverpool stavano continuando la loro vita come se niente fosse. Mi avvicinai alla porta del nuovo appartamento,e un’anziana signora mi chiese subito i miei documenti. Se li guardò un po’, ridacchiò e infine me li riconsegnò. – Quindi lei, è il signor Dave Campbell. La stavamo giusto attendendo. – Prese così le valigie, e sbuffando per la troppa pesantezza, mi accompagnò nella mia stanza. Salimmo una lunga scalinata che pareva non finire più; Quando, finalmente, arrivammo nella camera. Le pareti erano tappezzate di ritratti e quadri di pittori sconosciuti, e riecheggiava nell’aria un distinto profumo di rose. I mobili erano visibilmente antichi, ma non per questo non curati e sporchi. L’unica pecca, se così si può chiamare, era il fatto di esserci una visibile crepa sulla parte sinistra della camera. – Posso portare io le mie valigie, adesso. Arriverò a cena tra poco, se non le disp … – non feci in tempo a finire la frase che riecheggiò uno sparo dalla camera appresso alla mia. La governante impallidì, mentre io corsi mosso dalla curiosità a vedere che cosa fosse successo. Appena aperta la porta, vidi una donna elegante, seduta su una poltrona con in mano una pistola, mentre stava puntando al muro della mia camera. – Ferma, così peggiorerai la crepa! – dissi, con tutto il buonsenso che avevo in corpo. Lei si alzò, sorridendo maliziosamente, e si incamminò giù per le scale. Aveva lunghi capelli castani boccolosi, racchiusi in una coda di cavallo e un vestito color avorio. Il suo profumo di gelsomino lasciava una dolce scia nell’aria e avvolgeva la sua figura in un alone di mistero. – Mi perdoni, non le avevo ancora presentato la sua inquilina. Si chiama Ell Richards, ed è un’investigatrice privata. La migliore di tutta Liverpool. – Sin da lì, compresi che la mia vita non sarebbe stata più la stessa. Così tornai in camera, misi il cappotto sul letto e sospirando scesi giù per le scale.




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