Ti odio ma ti amo

di demetrjashugh
(/viewuser.php?uid=476676)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Image and video hosting by TinyPic

Il giorno dopo verso le undici aspettavo Martina con una parte delle sue cose, e quando entrò notai che la maggior parte erano libri vari di medicina, mi piaceva la passione che dedicava al lavoro, la stessa che avevo io quando recitavo in Austin e Ally.

“Ciao Laura! Grazie mille per l’ospitalità!”

“Non ti preoccupare, mi piace condividere questo appartamento immenso con qualcuno!”

Passammo il resto della mattinata a sistemare i tomi nella mia piccola libreria ed a parlare di Ross e del suo messaggio; lei mi obbligo ad accettare la sua offerta nominando anche uno sciopero dei tassisti. Non so se sia vero o falso e penso che non lo saprò mai.

“Va bene per il passaggio Ross” scrissi cercando di non far trasparire emozioni

“Si! Sono felicissimo! Ci vediamo alle 10? :)”

Risposi confermando l’orario e aggiungendo il mio indirizzo; guardavo Martina dall’altra parte della stanza che mi guardava soddisfatta mentre litigava con gli ultimi due libri che non ci stavano più da nessuna parte.

Mercoledì Martina partì per il convegno, anche se i giorni precedenti non l’avevo vista molto, era molto impegnata in ospedale e io ero ansiosissima per il passaggio di Ross. Avrei dovuto stare un’ora con lui, insieme, da soli.
 
Giovedì ore 10.15
 
Ross era in ritardo, lo chiamai più volte ma non rispose, lasciai anche un messaggio in segreteria ma niente. Iniziavo a bollire di rabbia quando suonò il campanello.

Aprii violentemente iniziando a sgridare Ross per il ritardo.

“Dobbiamo essere lì tra un’ora! Non ce la faremo mai! Siamo in ritardo! Muoviti!”

“Per te” rispose…un enorme mazzo di rose?!

Da dietro sbucò un ciuffo biondo e poi l’intera figura di Ross che giustificò il ritardo dicendo: “E’ colpa del fiorista, era lui in ritardo!”

Non sapevo cosa rispondergli, se spaccargli le rose in faccia pungendolo o abbracciarlo per il bel pensiero. Decisi di optare per una via di mezzo con un: “Grazie mille, andiamo?”

Salii sulla macchina e sentii alla radio una canzone della sua band, l’ultima uscita, mi ricordo che quando l’avevo ascoltata ero rimasta molto sorpresa dalla profondità del testo. Ero assorta in questi pensieri quando Ross se ne esordì con uno: “Scusami Laura, scusa.”
“Cos’hai combinato? Hai sbagliato strada? Non hai fatto benzina?” incominciai a chiedere allarmata.

In quel momento spense la radio e parcheggiò in un parcheggio lì vicino, non avevo la minima idea di quello che volesse fare.

“Scusa per quello che è accaduto in Italia e per averti fatta star male. Ci tengo a te ed ero ubriaco, eri tu quella a cui pensavo. Ti prego torniamo amici almeno!”

“Amici?” dissi titubante.

“Si, amici o migliori amici” si avvicinò a me e mi abbracciò stritolandomi. Quanto mi erano mancati quegli abbracci.

Dopo qualche minuto ci staccammo e tornammo in macchina per andare da Raini e Calum.

Spazio dell'autrice: ok, ecco qui il capitolo su Raura, è breve perchè da prossimo inizierà una nuova amicizia per i nostri protagonisti.
Crediti per il banner a: @andre_scrive
Ps: avete visto l'auslly kiss? Fantasticooooo!! :)))
Ps2: ho appena scritto un'altra storia "Underme". Vi va di passare a fare una visita?
Ps3: SIETE FANTASTICI, PER LE VISUALIZZAZIONI (TANTISSIME) E LE 66 RECENSIONI




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2162183