Ti Aspetterò Sotto Un Albero Di Ciliegio In Fiore

di aris_no_nami
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Non avrei mai pensato che sarei riuscita ad essere promossa quest’anno… veramente… mai l’avrei pensato…
Eppure… eccomi qua, davanti ai tabelloni per le classi 3^ ad urlare come una matta con quella stupida di Mi Yon.
Si, è stata promossa anche lei.
Dopo l’anno che avevamo passato era veramente stata una sorpresa essere promossa…
Dopo l’anno che avevamo passato…
Già… E CHE anno!

 (Anno scolastico appena passato, precisamente: mattina del terzo giorno!)
 
-KIKO! – urlò Mi Yon – MUOVITI CHE ARRIVIAMO IN RITARDO!
-Si si, un attimo!
Urlai di risposta io, sventolando la mano sopra la testa.
Appena la raggiunsi mi fermai un attimo per riprendere fiato.
-Scusa Mi. La sveglia non ha suonato.
Mi giustificai.
-Beh, credo che quella sveglia sia rotta perché è già il terzo giorno che arriviamo in ritardo per colpa tua!
Sbuffai per poi ricomicniare a correre verso la fermata del bus.
-YA! ASPETTAMI!
Urlò l’altra.
Mi girai, continuando a correr, e le feci la linguaccia.
Stavo continuando a correre all’indietro ridendo quando Mi Yon urlò
-KIKO! ATTENTA!
Mi girai per vedere a cosa dovevo stare attenta e mi ritrovai con la faccia spiaccicata addosso alla schiena di qualcuno.
-Ahia…
Mugugnai con ancora la faccia appiccicata.
La persona alla quale ero andata addosso si girò e mi guardò stranito.
-Hem… scusa… - mi schiarii la gola, a disagio – Non ti avevo visto…
Il ragazzo mi sorrise.
-Nonostante l’altezza non hai visto… beh, notevole direi.
In effetti… era altino.
-He he…
Ridacchiai io, grattandomi la testa.
Era un bel ragazzo con due occhialetti buffissimi e i capelli legati in una cosa. Aveva dei jeans attillati ed una giacca nera di pelle.
Senza nemmeno accorgermene arrivò Mi Yon che mi tirò per un braccio verso il bus.
-Ya, ma che modi sono!
Mi lamentai io.
-Sei in ritardo! Anzi, SIAMO! Quindi non puoi permetterti di flirtare!
Sbuffai, contrariata da quel comportamento ma, prima di essere troppo lontana riuscii a sentire una cosa che disse il ragazzo al quale ero andata addosso…
-Ehi, hai visto quella ragazzina?! Era carina.
-Quale? Quella con gli occhiali? Ah… beh… na…
Gli rispose una voce a me sconosciuta…
One moment!
Quello gli aveva risposto con una “Ah, beh, na” all’affermazione “Era carina”?!
-Quel brutto troglogoblo!
Urlai, fermandomi di scatto in mezzo alla strada.
-Ya, cammina!
Mi disse la rompi, copntinuando a tirarmi per il braccio.
-Comunque, che hai detto?!
-Brutto troglogoblo…
Risposi col broncio.
-An… e a chi era riferito?
-A quel brutto troglogoblo!
Urlai, comicniando a gesticolare con le mani come una matta.
-Ok ok ok. Ora calmati… respira…
Cercò di tranquillizzarmi Mi, mettendosi a respirare manco dovessi partorire.
Dopo un po’ di questa stupida scenetta riprendemmo a camminare velocemente.
Fortunatamente, per un pelo, riuscimmo a prendere il bus.
-Fortuna che non è successo come nei film o nei libri che il bus parte smepre un attimo prima.
Dissi, sedendomi su il primo posto vuoto che trovai.
-Già… - mi rispose Mi Yon sedendosi accanto a me e guardandosi attorno con aria perplessa – Ma di solito il nostro bus non è… come dire… stra pieno?!
-In effetti… è stranamente vuoto…
Constatai.
Aspettammo un paio di fermate.
La nostra doveva essere la terza.
-Ok, adesso ci siamo, è la nostra.
Disse l’altra alzandosi.
-Fermata Centro Commerciale.
Disse la voce del conducente.
-COSA?!
Urlammo insieme.
Entrambe ci scaraventammo al posto di guida e chiedemmo.
-Che fermata è?
-Centro Commerciale.
Rispose l’autista.
Vidi negli occhi di Mi Yon il terrore assoluto. Di li a poco si sarebbe messa ad urlare istericamente…
-Ok grazie arrivederci!
Dissi tutto d’un fiato, tracinando furoi dal veicolo la mia amica.
Appena fummo a terra scoppiò
-CRISTO CHE STAI IN CIELO, AIUTACI! COM’è POTUTO ACCADERE?! COME?! IL BUS SBAGLIATO! QUESTA COSA è CONTRO NATURA! DIO, AIUTACI! – poi si girò verso di me con sguardo assassino e mi puntò il dito contro – TU E I TUOI FLIRT! TU! È TUTTA COLPA TUA! SE NON MI AVESSI DISTRATTA NON AVREMMO SBAGLIATO BUS!
-Dai Mi… non è poi così grave…
Cercai di sdrammatizzare.
-OH SI CHE GRAVE!
Urlò camminando minacciosa verso di me.
-HELP ME!
Urlai buttandomi a destra, come se si materializzasse qualcuno all’istante e mi salvasse dalla furia chiamata Kyung Mi Yon.
Con mia grande sorpresa le mie mani si aggrapparono al braccio di qualcuno.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti la faccia di un ragazzo.
Ma proprio davanti!
-Ciao.
Disse lui sorridendomi.
-Hem… ciao… non pensare male ma… c’è una certa persona che mi vuole morta…
Dissi puntando il dito contro La Furia.
Lui la guardò e ridacchiò.
-Ok… Vi siete perse?
Ci chiese.
-No, in verità abbiamo sbagliato bus da prendere…
Spiegai, mollandogli il braccio.
Mi girai verso Mi Yon e la trovai con due occhioni curiosi che scrutavano il ragazzo.
Mi avvicinai a lei e la scossi.
-Mi… lo stai fissando…
Sussurrai.
La matta sembrò quasi risvegliarsi da un sogno ad occhi aperte e scosse la testa.
-In che scuola andate?
Chiese il rosso.
-Alla scuola delle arti dello spettaccolo… hai presente?!
Gli risposi.
-Ah, si si certo. Se volete vi do io un passaggio…
Io e Mi Yon ci scambiammo un’occhiata presoccupata.
-Tranquille, non sono un maniaco.
Se la rise.
-Ok… però credo sia meglio che prima ci presentiamo.
Eccola tornata la mia Mi Mi!
-Certo. Io sono Jinyoung.
Disse inchinandosi.
-Io mi chiamo Kiko e lei è Mi Yon.
E ci inchinammo a nostra volta.
-Bene. Ora, se volete seguirmi…
Noi annuimmo e lo seguimmo.
Poco dopo arrivammo davanti ad una 500 color panna.
Lui si grattò la testa.
-Non è il massimo, ma è sempre meglio di niente.
Disse aprendo la porta e facendoci salire.
Il viaggio fu breve e silenzioso.
Arrivammo davanti la scuola e trovammo il cortile completamente vuoto.
Scendemmo in velocità.
-Grazie mille per il passaggio.
Dissi inchinandomi.
-Di niente.
Rispsoe sorridendo.
Lo salutai con la mano e corsi verso i cancelli, quando notai che Mi Mi non si era mossa.
Tornai indietro e la trascinai per un braccio.
-Ehi Mi, ma che ti prende?! Perché sei rimasta imbambolata a fissarlo?!
-Io… io non so…
Rispose scuotendo la testa.
-Dai, andiamo che siamo già in un ritardo enorme!
Detto questo salimmo le scale che portavano alle porte della scuola e mi preparai mentalmente alla solita e quotidiana ramanziana che ricevavamo da tre giorni a questa parte.




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