Ogni secondo passato
assieme a lui sembrava un'eternità.
Era stato
così difficile capirlo – perché il
tempo era andato più veloce di quanto in realtà
potesse immaginare, talmente da rendere forse irreale quell'irritante e
inspiegabile gelosia che provava quando Kurashima-kun si avvicinava a
lui, lo prendeva in giro, si arrabbiava per un nonnulla, senza che lei
potesse dire o far nulla per impedire a quella sorta di
complicità un proseguimento.
Sapeva che erano
amici, sapeva che si conoscevano fin dalla tenera età.
Ciò
nonostante, quel tempo che lui trascorreva con Kurashima-kun era tempo
sottratto a lei.
Era una sorta di egoismo, il suo.
Voleva solo che anche
quel tempo diventasse un'eternità più che simile
a quella del mondo accelerato.
Che però
non era vera eternità, non lo sarebbe mai stata.
Lì il
tempo, in fin dei conti, scorreva.
—
Kuroyukihime-senpai! Kuroyukihime-senpai!
Avrebbe voluto
rispondere alla sua voce, aprire gli occhi, guardarlo, cercare di
rassicurarlo; forse sarebbe finalmente riuscita a risvegliare quella
forza che Haru credeva ancora di non possedere, e che in
realtà si annidava in lui in attesa di uscire allo scoperto
– quella stessa forza, o meglio coraggio, che era riuscito a
tirare fuori durante il suo primo combattimento nel mondo accelerato
come Burst Linker.
Invece era costretta a
rimanere ferma, in disparte, mentre lui combatteva per lei, e tuttavia
– per quanto il buio li separasse – poteva ancora
sentire la sua voce che gridava il suo nome e percepire i secondi che
trascorrevano lenti ma piacevoli nel nulla più assoluto.
Sono morta, forse?, si
era chiesta a un certo punto, quando il calore era aumentato e la voce
di Haruyuki si era fatta più vicina a lei, fievole e
stranamente abbattuta, in quel buio senza fine.
— Non ho
potuto proteggerti...
Parole pronunciate a
stento, balbettate quasi, che le ricordarono quanto quel
ragazzo soffrisse e quanto la solitudine avesse inciso su di lui in
tutti quegli anni, giorni tristi che non avrebbe mai conosciuto e che
avevano scavato profonde cicatrici nell'animo di Haruyuki.
—
Non sono all'altezza delle tue aspettative. Pensavo di essere
cambiato... a causa delle tue parole, i miei sentimenti erano
cambiati... Ma non posso farlo!
Giorni che lo avevano
reso insicuro.
— Non
è colpa dell'avatar... lui non c'entra. È colpa
mia se Silver Crow è ridotto così, sono stato io
a rovinarlo.
Giorni,
pensò, che avevano creato Silver Crow.
No, non doveva
abbattersi. Non doveva dire una simile assurdità,
perché Silver Crow valeva più di quanto
immaginasse... valeva tanto quanto lui, bastava poco per rendersene
conto.
Perché di
questo, fin dal primo momento in cui aveva visto Haruyuki, era stata
sempre convinta.
Vedendolo in disparte,
lontano da tutti; rintanato in un mondo virtuale che riusciva a farlo
stare bene, quel mondo dove i videogiochi gli avevano dato la sicurezza
che la vita reale non era ancora riuscita a regalargli; proprio
lì, in quel mondo che lei stessa viveva, era riuscita a
scorgere ciò che lo avrebbe fatto diventare il Re
dell'Accelerated World.
— Senza
guardare il cielo... e guardando solo verso il basso... io, che ho
sempre vissuto strisciando, volevo andare dove eri tu! Quel
cielo lontano, dove sbatti leggermente le ali... un luogo molto
più in alto, per sfuggire da questa schifosa
realtà.
Poi fu un attimo e
avvertì chiaramente il calore delle sue lacrime bagnarle le
guance, la disperazione di chi si era convinto di non saper fare nulla
e che in quel nulla che si era creato voleva volutamente restare.
— Io
volevo... io volevo volare assieme a te!
No.
Lei avrebbe desiderato
volare con tutta se stessa, ma non ne era mai stata in grado - non lo
sarebbe mai stata.
Quelle ali che metteva
in bella mostra erano una bugia a cui non aveva mai creduto, qualcosa a
cui si stava aggrappando da fin troppi anni.
Quel cielo
così lontano lei non l'aveva sfiorato nemmeno una volta.
Sarebbe stato egoismo,
qualcosa di troppo facile.
Era il sacrificio che
portava verso quel cielo lontano, era il coraggio di credere di poterlo
toccare, anche solo con l'immaginazione - che in quel mondo accelerato
era tutto ciò che serviva.
Lei sapeva che un
giorno sarebbe stato lui a toccare quel cielo senza fine.
A raggiungere
ciò che tutti avevano sempre agognato.
Note dell'autrice -
Scritta mesi e mesi fa e fatta betare solo ora. In più,
è basata sul'episodio 5 (se non erro) dell'anime. Alcune
frasi mi stonano, in quanto si basano su certi fansub di pessima
qualità, ma ci si arrangia con quel che si ha - e con
ciò dico che mi pesa troppo il culo per leggere il manga,
quindi andate in pace <3 Kuroyukihime Centric e gigantesco
accenno HaruKuro [la ship la chiamo così perché
si chiama così, eh, non me lo son inventato io looool]. E
niente, li amo!
Non esludo il mio
ritorno in questi lidi, magari con una piccola cosettina su Haru o -
perché no? - su Fuuko/Sky Raker, che adoro tantissimo.
E niente, credo di
aver finito!
Fuggo.
Un bacione!
Mokochan