Che la storia delle Doppelgangers sia sempre la stessa?

di CardoCampestre
(/viewuser.php?uid=168559)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


PROLOGO

 


"Mi sono dovuta ambientare troppo in fretta, ho dovuto accettare troppe cose, rinunciare ad altrettante e convivere con persone che al momento non vorrei frequentare ma che si ostinano ad essere gentili con me. Come se fossi l'ennesima copia da salvare.
Odio la mia posizione, quella della piccola ragazzina appena arrivata che non riesce a trovare il suo posto poichè tutto quello che sta succedendo a me è già successo a lei parecchi decenni fa.
La povera piccola Elena Gilbert in balia della sua sfiga.
Ed io?
Io sono solamente la sua ennesima riproduzione. Riproduzione che si sente di troppo, usata e che prova a fare un po’ sua questa assurda storia.
A darmi un pò coraggio è lui, Damon.
Lui può starmi attorno come, quando e quanto vuole. Pare che anche questo faccia parte della storia di Elena e dell’altra uguale a me, Katherine. Pare che entrambe abbiano avuto una piccola scappatella con i fratelli Salvatore.
Quindi mi ritrovo improvvisamente circondata da Vampiri, Licantropi, Streghe, cacciatori di vampiri e due, dico due, Doppelganger identiche spiccicate a me, cosa alquanto imbarazzante dato che per uno strano e fastidioso caso del destino siamo tutte destinate a gironzolare attorno ai fratelli Salvatore.
Per prima è toccato a Katherine, vampira affascinante che seppe gestire entrambi i fratelli a suo piacimento per poi tramutarli in vampiri.. è stata talmente stupida da riuscire a perderli entrambi; dopo di lei la povera piccola vittima Elena ha avuto una storia con i due fratelli decidendo in fine di scegliere l’aitante, premuroso e affascinante Stefan. Ed ora, a quanto pare, ci sono io.
Io, che ho incontrato l’oceano più profondo ed il cielo più limpido negli occhi di Damon.
Ho incontrato la tempesta e la quiete del suo animo nei suoi gesti più piccoli.
L’indecisione e la tenacia nelle sue sopracciglia contratte.
Il terrore, l’Ira e la passione nelle sue vene gonfie dalla sete di sangue.
La voglia di essere amato e l'amore incondizionato nel suo volto che solo un’altra volta era stato così sereno da portare seria felicità nella sua vita.
La cosa che logora dentro, che mi fa piangere la notte, è che i miei capelli bruni, i miei occhi marroni, le mie labbra, addirittura le rughe che mi solcano la fronte quando sono preoccupata sono identiche a quelle delle ragazze che lui stesso ha amato, Katherine ed Elena. In fine, sono morta prima di poter accettare tutto questo.
Una morte veloce ed indolore, così mi hanno raccontato.
La morte di una ragazza imprudente e goffa che si spinge troppo all’interno del bosco e che fuggendo da un lupo solitario inciampa in una radice rotolando fino a tornare all’inizio del sentiero rompendosi l’osso del collo.
Da quel che so Katherine mi ha trovata e portata a casa Salvatore, atto che ha sorpreso tutti, tranne me. Lei mi è simpatica, è l'altra che proprio non sopporto.
Una volta sveglia mi è stato confidato che Damon, nel mezzo bicchiere di vino rosso che mi ha offerto al Grill ad ora di pranzo, ha versato del sangue di vampiro.
Quindi ora eccomi qui, viva (si fa per dire), vegeta e vampira ad affrontare ciò che la mia vita mi pone davanti.
Damon è convinto di  guarirmi con la cura che trovarono quando Elena  si è trasformata in vampira ma, se questa cura esiste davvero, devo utilizzarla per eliminare l’unica Doppelganger che non mi rinfacceranno di aver “curato”.
La più simpatica tra le due purtroppo, Katherine, vampiro da almeno 600 anni.
Le ammazzerei entrambe se solo potessi.
Non sopporto guardarle e non sopporto pensare al loro passato.
Mio malgrado curerò Katherine e, lo so per certo, Damon mi aiuterà".





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2182273